Volete la storia della mia vita? Grandi idee piccoli risultati.
Barbara Stanwyck
Volete la storia della mia vita? Grandi idee piccoli risultati.
Barbara Stanwyck
Uscirà il prossimo aprile l’ultimo film con il premio Oscar Tom Hanks nel ruolo di Alan Cray, il super indaffarato manager dell’omonimo romanzo di Dave Eggers pubblicato in Italia da Mondadori.
La regia è del mai banale Tom Tykwer (Lola Corre; Profumo – Storia di un assassino), mentre nel cast figurano anche Sarita Choudhury (Homeland), Tom Skerritt (Ted), Omar Elba (Intelligence), Tracey Fairaway (Enough Said) and David Menkin (Zero Dark Thirty). Coprodotto da ben sei società, sarà distribuito in America il prossimo 22 aprile dalla major Lionsgate (che non figura però nella rosa dei produttori). Per adesso In Europa giungerà tra la primavera e l’estate soltanto in UK, Germania, Finlandia e Svizzera. Non è nota alcuna distribuzione nel nostro paese e sarebbe un autentico peccato oltre che un inedita prima volta in cui un film con Tom Hanks non viene distribuito in Italia, ma ancora non disperiamo.
Il regista Dietrich Bruggemann, nelle 14 scene che corrispondono alle 14 stazioni della Via Crucis (inquadrature girate ad angolatura fissa, per farlo contemplare dallo spettatore in modo totalmente differente rispetto ad un film tradizionale), racconta la storia della quattordicenne Maria (Lea van Acken).
La ragazza, che vive in un piccolo paese del sud della Germania ,stretta in un conflitto tra la sua fede religiosa e la vita quotidiana da studentessa, deciderà di sacrificare la propria esistenza a Gesù con tutte le conseguenze che la scelta radicale impone.
Una famiglia all’apparenza Matriarcale, il padre è quasi mancante, dove la figura Paterna è rappresentata dalla fede cattolica oltranzista, che impone regole fondamentaliste di stampo radicale, tanto da farli allontanare dalla realtà che li circonda.
La figura di Padre Weber è significativa al percorso della giovane Maria, la quale incuriosita e interessata al giovane Christian (Moritz Kamp) , suo compagno di scuola, aderisce completamente ai dettami del sacerdote e della madre (Franzisca Weisz) che severamente la vigila e ne vieta le innocenti pulsioni della pubertà. Solo con questi comportamenti di chiusura alla vita mondana e di peccato che le impongono, Maria si persuade che solo attraverso l’estremo sacrificio può raggiungere Dio.
La religione radicale, rappresenta la follia di tutti i fondamentalismi, porta a far implodere o esplodere nell’animo dell’adolescente atti estremi, ma offre uno sguardo nuovo su come l’arte, in particolare la musica, possa essere potenzialmente uno strumento di salvezza.
“SI PUO’ AMARE DIO E LA MUSICA POP??”