Ha vinto il premio come miglior film della XIVesima edizione del BAFF ( Busto Arsizio Film Festival) PERFETTI SCONOSCIUTI di Paolo Genovese.
Hanno ritirato il premio due dei cinque sceneggiatori, Paolo Costella e Paola Mannini, che hanno raccontato di aver dedicato molto tempo alla definizione dei personaggi e all’ approfondimento della materia trattata nel film, prima di arrivare ad una vera e propria stesura della sceneggiatura.
L’ idea del film nasce da un’ esperienza vissuta in prima persona dal regista Genovese che ha visto una coppia di amici porre termine al proprio rapporto a causa di un telefonino e dei messaggi in esso contenuti.
Gli sceneggiatori sapevano di trattare nel film un argomento sensibile e ‘ caldo’ ma non si aspettavano un cosí grande successo, merito anche della sapiente regia di Paolo Genovese e dell’ indiscussa bravura di un cast di eccezione.
Parole di celluloide
Quei registi che si fanno belli con i movimenti di macchina e le inquadrature spettacolari, alla fine mostrano solo sé stessi.
Frank Russel Capra
Max Croci premio speciale La Prealpina al BAFF 2016
Il regista Max Croci, nato a Busto Arsizio, è stato insignito del premio La Prealpina durante la XIV edizione del BAFF ( Busto Arsizio Film Festival).
Dal 1995 Max Croci si occupa di regia sia televisiva che cinematografica. Dopo una lunga serie di cortometraggi pluripremiati, il suo primo film ‘ POLI OPPOSTI’ con Luca Argentero e Sarah Felberbaum ha riscosso un buon successo di pubblico e critica.
In uscita imminente la sua seconda opera ‘ AL POSTO TUO’ con Ambra Angioini e Luca Argentero.
Visibilmente felice per il premio ricevuto il regista ha dichiarato: ” dedico questo premio a mia mamma che ha sempre creduto e sostenuto i miei sogni”.
Nè Giulietta Nè Romeo
Un film di Veronica Pivetti.
Con Corrado Invernizzi, Veronica Pivetti, Sara Sartini, Pia Engleberth, Riccardo Alemanni.
Veronica Pivetti alla regia, per la prima volta, racconta i pregiudizi familiari (di una famiglia all’avanguardia, progressista, evoluta e di sinistra) che nascono quando scoprono il figlio gay.
I protagonisti sono tre adolescenti inseparabili, la ragazza (Carolina Pavone) che vive la realtà della sua generazione, si comporta nel modo più naturale alla scoperta della formazione sessuale di Rocco (Andrea Amato) senza farne una dramma, anzi aiutandolo nel cammino verso la sua identità gay.
Mauri (Francesco De Miranda) goffo e ingenuo, si spaventa quando capisce che il suo migliore amico è omosessuale ed allontanarlo è l’unico gesto che gli viene spontaneo nell’immediato, per poi rivedersi.
I genitori che nonostante la loro mentalità aperta nell’affrontare i temi sull’omosessualità, che si sono sempre tenuti nascosti nelle generazioni passate, ne fanno un tragedia.
La nonna rimasta congelata nell’epoca fascista, ma con sentimenti diversi di quei tempi oramai trascorsi e dimenticati.
Questi sono i passaggi generazionali che sono il moto perpetuo che rimarrà sempre presente nella nostra esistenza.
Il rapporto con la mamma (Veronica Pivetti) e la nonna (Pia Engleberth) sono i punti principali della commedia, il padre (Corrado Invernizzi) psichiatra egocentrico, assente e distaccato, ma tombeau de femme, lo relegano a protagonista inutile.
Gli spunti comici, come vuole la commedia, non mancano senza discostarsi troppo dal tema profondo che denuncia la regista Pivetti.
Il film ha il difetto d’aver un imprinting da fiction, anche lungo, si poteva benissimo chiudere nei 90 minuti canonici.