Asphyxia di Alessandra Angeli è un mediometraggio di ben 45 minuti che sarà presentato al festival di Cannes nella sezione “Short Film Corner” il prossimo 20 maggio nella sala F del Palais du Festival (alle ore 11,50 per i fortunati che si aggireranno da quelle parti). La fantascienza al femminile italiana, accomuna tre elementi uno più raro dell’altro senza che si sappia bene da dove incominciare. La storia è ambientata in un futuro prossimo dove Emily, Michael e Connor sono costretti a fuggire e a rifugiarsi in un mausoleo in rovina, guidati da Ivan, un militare. I rifugiati si preparano a incamminarsi per ritrovare i propri familiari. Nella veglia e nel sonno i loro ricordi ci mostrano come hanno dovuto cominciare a vivere costantemente tramite bombolette d’ossigeno e perché sono dovuti fuggire. Una forma d’inquinamento ignota ai comuni cittadini sta moltiplicando i suoi effetti nella terra, nell’acqua, nell’aria e sta cominciando ad agitare i cieli. La crosta terrestre sta soffrendo e reagisce togliendo la linfa vitale: l’ossigeno.
Abbiamo incontrato l’autrice Alessandra Angeli che ha curato la sceneggiatura, la regia e la produzione.
MMM: Come è nata l’idea di Asphyxia?
AA: Il soggetto è stato concepito nel 2009 quando stavo per prendere la laurea breve nel Cinema all’Università di Pisa. Dopo aver partecipato a vari lavori e averne visionati altrettanti, per la maggior parte secondo me di qualità molto in difetto rispetto alle produzioni estere, ho sentito la forte necessità di esprimermi.
MMM: Ma nelle intenzioni era un corto o un lungometraggio?
AA: Scrissi la sceneggiatura per un lungometraggio. Volevo combinare un’idea forte, originale, che non si fosse ancora vista in nessun film, insieme al mio genere preferito, quello fantascientifico-catastrofico. Il genere fa pensare a un’impresa impraticabile per una troupe indipendente. L’idea mi è venuta guardando un video di sensibilizzazione verso l’ambiente: l’inquinamento è aggravato dalle deforestazioni e dalle ingenti emissioni di CO2 che ogni anno immettiamo nell’aria. Così ho combinato il mio genere preferito con un tema a me molto a cuore, quello dell’ambiente, e con un’idea catastrofica praticamente invisibile e, se non verosimile o futuristica, già attuale: quella dell’ inquinamento dell’aria. Ho portato alle estreme conseguenze quello che potrebbe succedere se continuassimo ad ignorare i vari accadimenti devastanti causati dall’inquinamento, sentori che ci avvisano già tutti i giorni da tutte le parti del mondo e che ci danno preoccupanti previsioni sul futuro, il tutto collocato in un’atmosfera post-apocalittica.
Dopo aver scritto la sceneggiatura adatta per un lungometraggio, ne ho ricavato una riduzione diversa e più semplice per la realizzazione di un mediometraggio.
MMM: come trovare le location giuste e rendere l’atmosfera per un progetto così ambizioso?
AA: Trovare i luoghi giusti per un’ambientazione apocalittica non è stato difficile. E’ bastato guardarsi intorno, tutto quello di cui c’era bisogno è già presente sul nostro territorio senza dover ricorrere necessariamente a studi cinematografici. L’ambientazione è riuscita grazie anche al contributo degli oltre 100 effetti visivi realizzati da Alessio Barzocchini e all’accurato lavoro di color correction d’ambientazione eseguito da Samuel Giraffi e da me. Sul nostro territorio abbiamo paura di azzardare generi diversi da quelli che sono sulla nostra strada, ma è proprio questa la sfida che dovremmo imporci non solo per tornare sui nostri passi, ma per competere con il cinema di seria A.
Importanti collaborazioni, da parte di chi si era interessato alla sceneggiatura, hanno reso l’ambientazione futuristica, come quella del Prof. Gianfranco Rizzo della facoltà di Ingegneria dell’Università di Salerno che ci ha raggiunti fin sul nostro set con un’auto di ultima generazione, ibrida e con impianto fotovoltaico, una macchina ad alimentazione solare che ha fatto parte delle scene del film, guidata dai nostri protagonisti. Il gruppo di softair del Battaglione Lucchesia ha partecipato come truppa militare a bordo dello scenografico hammer.
La giornalista del Tirreno Rossella Lucchesi come giornalista televisiva. Il giornalista televisivo Giuseppe Bini come meteorologo. La combattente militare Camilla Daldoss. L’aggressore sciacallo Victor Deda e tutti gli aggressori del corso di Wing Chun del maestro Romeo Michelotti per le scene di combattimento. Il cantante lucchese Gildo dei Fantardi come barbone ecc ecc.
MMM: Oltre ad autrice sei però anche attrice.
AA: Nel film ho interpretato uno dei miei quattro personaggi protagonisti, Emily. Gli altri personaggi coprotagonisti sono interpretati da Alessandro Baccini, Moreno Petroni e Michael Segal. Gli oggetti del desiderio dei protagonisti, impegnati nel ritrovamento dei propri familiari, sono interpretati da Daniela Bertini e Andrea Vangelisti.
MMM: Parlaci del cast tecnico
AA: Per il film ho rivestito spesso vari ruoli che costituiscono una troupe intera. Questo è ciò che può comportare la realizzazione di un film indipendente. Sul set non ci sono state praticamente donne, ma è stato molto difficile anche per uomini e ragazzi reggere il ritmo di un progetto così impegnativo. Abbiamo svolto le riprese spesso al freddo, nel fango, sotto la pioggia e con tempi stretti; insomma non è stata una passeggiata. Oltre all’organizzazione e alla regia ho curato il montaggio. La musica originale a cura di Giovanni Puliafito ha calato il film nella giusta atmosfera; il sound design, ricreato quasi interamente in post-produzine, è curato da Andrea Pasqualetti; alla camera Simone Tognarelli, già selezionato lo scorso anno nella stessa sezione al Festival de Cannes con un proprio cortometraggio; come prezioso assistente di regia tuttofare, Antonio Ferazzoli, senza il quale tante scene non avrebbero potuto essere girate.
MMM: Qual è il percorso intrapreso ora da Asphyxia?
AA: Il teaser trailer di Asphyxia, prima ancora che fosse terminato, fu selezionato dal Trailers Film Festival di Catania nella sezione “Pitch Trailer”. Il trailer in seguito è stato presentato nella sala conferenze della Camera dei Deputati a Montecitorio in occasione della proiezione del film “Una Ragione per Combattere” di Alessandro Baccini.
Adesso siamo in attesa della proiezione all’interno del Marché del Festival de Cannes, stante la difficoltà dei cortometraggi di vedersi distribuiti, questo lo consideriamo già un bel traguardo.
L’obbiettivo principale però sarà quello di vedere la sceneggiatura di Asphyxia diventare un film vero e proprio per il cinema.
https://www.facebook.com/asphyxiafilm