La Coppia Dei Campioni

Arriva nelle sale “La coppia dei campioni” di Giulio Base, con Massimo Boldi e Max Tortora, un film di cui, francamente, non si sentiva la necessità.

Un milanese e un romano, dipendenti della stessa azienda, vincono due biglietti per la finale di Champions League. I due si conosceranno all’imbarco dell’aeroporto, detestandosi immediatamente. Andranno poi incontro a una serie di disavventure per tutta da durata dei 98 minuti del film.

Trama è a dir poco scontata e prevedibile, tra luoghi comuni, gag (trite e ritrite), volgarità gratuite, battute incresciose.

Boldi-Tortora-1

Quello che resta allo spettatore è un forte senso di disagio e noia per un prodotto pecoreccio, anacronistico, povero di idee (senza andare a scomodare il pensiero, ci mancherebbe). 

Sabrina Dolcini

Cinema e terapia

Cosa ci porta a rinchiuderci in una sala buia per assistere ad un film? Cosa ci spinge? In sostanza, perché amiamo così tanto il cinema?
Negli ultimi anni sempre più esperti hanno studiato il fenomeno cinematografico, elaborando teorie più o meno condivisibili ma sicuramente significative.
Quella che maggiormente ci trova concordi, sostiene che la visione di un film possa indurre nello spettatore un lieve stato alterato di coscienza (veglia sognante), con l’obiettivo di migliorare uno stato di stress derivante da una mancanza o da una sovrabbondanza di stimoli ambientali.

ROBERT DE NIRO e BILLY CRYSTAL nel fillm Un Boss Sotto Stress
ROBERT DE NIRO e BILLY CRYSTAL nel fillm Un Boss Sotto Stress

Più concretamente: il film come balsamo alla ripetitività della vita quotidiana, un momentaneo alterato stato di coscienza per vivere fuori dallo spazio e dal tempo.
Se pensiamo che è stato dimostrato come alterati stati di coscienza (ad esempio lo sciamanesimo) possano avere effetti benefici sul sistema immunitario, è ipotizzabile che la visione di un film possa indurre uno stato di benessere.

MAlcom Mc Dowell in "Arancia Meccanica"
MAlcom Mc Dowell in “Arancia Meccanica”

Recentemente è stata aperta una sala cinematografica all’interno del Policlinico Gemelli di Roma, con l’obiettivo di stimolare nel paziente una sorta di “effetto pausa” che, come spiega il prof. Celestino Pio Lombardi, promotore dell’iniziativa, comporta la riduzione del dolore percepito e provoca uno stato di benessere generale, riscontrabile a livello neurologico.

La sala nel Policlinico gemelli di Roma
La sala nel Policlinico gemelli di Roma

In campo più strettamente terapeutico, la visione di un film o di immagini filmiche viene utilizzata in relazione ad un singolo caso o patologia da trattare: sarà il terapeuta a scegliere il tema più adatto per sollecitare nel soggetto lo sviluppo di nuove abilità.
Qualunque sia il vostro pensiero in proposito, siamo certi che su un punto possiamo convenire: il cinema non è solo un momento di evasione dalla quotidianità o approfondimento di temi sociali, economici, politici ma un vero e proprio detonatore di emozioni.

Sabrina Dolcini

Riferimenti bibliografici:
1) Vincenzo Maria Mastronardi, Filmtherapy, Armando Editore, 2005
2) Ignazio Senatore, Curare con il cinema, Centro Scientifico Editore, 2002
3) Ignazio Senatore, Il cineforum del Dottor Freud, Centro Scientifico Editore, 2004