E’ un film della giovane attrice e regista israeliana Hadas ben Aroya, classe 1988. L’opera il cui titolo originale è “Anashim Shehem Lo Ani” è appena stata premiata al festival argentino di Mar De La Plata come miglior film ed è nella rosa dei film in concorso alla prossima edizione del Festival di Locarno.
E’ la storia di Joy, interpretata dalla stessa Hadas, una giovane ragazza di Tel Aviv incapace di elaborare la fine della storia con il suo ex ed altrettanto incapace di instaurare un rapporto maturo con un nuovo ragazzo appena incontrato, un intellettuale indipendente e poco conformista.
Il tema dell’impossibilità di rimanere soli e la dipendenza quasi patologica dal sentimento di amore non è una novità nel cinema e questo è il limite di questa pellicola peraltro molto ben congegnata e realizzata. Non ci sono errori di gioventù che spesso si riscontrano nei giovani autori, non vi è alcuna inquadratura esteticamente compiacente e la sceneggiatura asciutta è ben rispettata in un montaggio serrato dove s’intuisce non si è lesinato con i tagli.
La musica, esclusivamente diegetica, colma il vuoto affettivo della protagonista e distrae dal pensiero ossessivo dell’ex e della nuova fiamma, entrambi affettivamente indisponibili e distanti anche se vivono nello stesso quartiere di Tel Aviv dove Joy si aggira con le sue inseparabili cuffiette. Le scene di nudo sono funzionali al racconto e lungi dall’essere erotiche sottolineano invece la carica anaffettiva dei rapporti intrattenuti da Joy, che utilizza il sesso come strumento per trattenere a sé il suo amato.
Un film in stile perfettamente mumble core e dalla sensibilità squisitamente femminile che non concede nulla al romanticismo o all’ironia precostruita per strizzare l’occhio al botteghino. Speriamo che questa onesta attitudine non sia di ostacolo affinché questo film trovi un distributore anche per l’Italia.