Basato su un fatto di cronaca realmente accaduto, l’ ammaraggio sul fiume Hudson del volo US Airways 1549 avvenutoil 15 gennaio del 2009, Sully è un film senz’ altro ben confezionato e gradevole ma non particolarmente brillante e ancor meno coinvolgente.
Di per sè quanto accaduto ha a dir poco del miracoloso: il comandante dell’ aereo, Chesley Sullemberg soprannominato Sully, ha tratto in salvo le 155 persone imbarcate sull’ aereo da lui pilotato, con una decisione bizzarra ed arbitraria che si è rivelata essere vincente. Il film ripercorre in modo ripetuto i momenti drammatici dell’ impresa partendo dal processo che Sully ed il suo copilota hanno subito dopo il miracoloso ammaraggio. Naturalmente il comandante Sully sará in grado di giustificare il proprio operato e convincerá la giuria garantendo lo scontato ‘ happy ending’.
Il successo riscosso dalla pellicola in Usa, che ha incassato nel primo weekend di proiezione ben 35,5 milioni di dollari, dimostra quanto l’ America abbia bisogno di eroi e di esempi positivi in cui credere per guardare con piú ottimismo al futuro.
La regia di Clint Eastwood e l’ interpretazione di Tom Hanks completano il prodotto e ne garantiscono il livello.
Interessanti i titoli di coda in cui appaiono i veri protagonisti della storia in una toccante reunion, che fanno registrare il picco massimo di emozione del film.
Peter Pan il musical
Tratto dal romanzo di James Barrie che ha conquistato generazioni di ragazzi e non, Peter Pan-il musical non è un semplice spettacolo teatrale, am un vero e proprio sogno da condividere con tutta la famiglia: un viaggio verso “l’isola che no c’è” per vivere tante emozioni con i protagonisti dello spettacolo. La nuova edizione di Peter Pan-il Musical nel 2016 ha festeggiato i dieci anni dal suo primo debutto.
Cuore pulsante dello spettacolo è la colonna sonora di Edoardo Bennato: uno straordinario viaggio in musica nel mondo fantastico di Peter Pan, con alcune tra le più famose canzoni tratte dal mitico album Sono solo canzonette e con altri brani come Il rock di Capitan Uncino, La fata, Viva la mamma e molte altre, fino a L’isola che non c’è. I brani sono stati riarrangiati dallo stesso cantautore per lo spettacolo teatrale, oltre all’inserimento dell’inedito Che paura che fa Capitan Uncino.
Altro punto di forza dello spettacolo sono i performer in scena, diretti dal regista Maurizio Colombi che, insieme, animano un mondo magico arricchito di effetti speciali come il volo di Peter Pan. Sullo sfondo, la fatina Trilli, gli immancabili duelli con Capitan Uncino e i suoi pirati, il simpatico Spugna, la vivace compagnia dei Bimbi Sperduti, Giglio Tigrato e il sinistro ticchettio dell’astuto Coccodrillo che terrorizza Uncino. Una grande sorpresa dello spettacolo sarà proprio la piccola fata che accompagna Peter Pan nelle sue avventure: un drone che, librandosi in platea, renderà ancora più spettacolare e indimenticabile l’esperienza a teatro. Coraggioso, avventuroso, sognatore: Peter Pan, il bambino che non vuole crescere mai, in questa nuova edizione dello spettacolo ha il volto e l’incontenibile energia di Giorgio Camandona, 30 anni, genovese, con un curriculum nel mondo del musical che lo ha visto in Frankenstein Junior, Pinocchio e Grease solo per citare alcuni titoli. “Sembrerà banale, ma Peter Pan è il ruolo che da sempre desideravo interpretare. È proprio vero che non bisogna mai smettere di sognare, perché solo chi sogna può imparare a volare. Seconda stella a destra… non vedo l’ora di arrivare sull’Isola che non c’è!”.
Nel ruolo di Uncino, per la prima volta, il regista Maurizio Colombi, artista poliedrico che con il suo carisma darà vita a un Capitano indimenticabile.
Focaccia Blues vs the Founder
Con lo sbarco di Mc Donalds il 20 Marzo 1986 in Italia piazza di Spagna fu bagarre; un conflitto di culture, uno scontro di Weltanschauung, praticamente una caciara, la triade: burger-patatine-milkshake, per rendere la filosofia foodglobal.
Era il panino uguale per tutti, la teoria, in quanto simbolo di un Paese dove gli avventori più ricchi compravano la stessa identica cosa di quelli più poveri; un messaggio di modernità e progresso, un altro passo verso la democratizzazione “forzata”.
Nulla di più falso, era tutto per distribuire il fast food in Italia, Paese dalla grande tradizione culinaria.
Ma nel 2006 ad Altamura, provincia di Bari, un chioso giallo rosso deve arrendersi perché surclassato da una bottega che vende delizie locali.
Nacque il film con Arbore, diretto da Nico Cirasola con il titolo FOCACCIA BLUES, per l’occasione scrisse anche il New York Times “la grande M è stata sconfitta da un’intera cultura”.
La morale è che il “nemico” non ci combatte. Ci ingloba.
L’augurio è che ci siano altre realtà che prendano esempio da quella di Altamura in Italia.