PIGS, in inglese, vuol dire maiali. Ma negli ultimi anni, questa parola ha acquisito una particolare connotazione politico economica per l’Unione Europea. L’Economist infatti bolla con questo acronimo i quattro stati mediterranei dell’UE: Portogallo, Italia, Grecia e Spagna. Dal 2008 inoltre vi aggiunge anche l’Irlanda, allungandolo in PIIGS. Un acronimo dispregiativo utilizzato per etichettare i quattro stati, caratterizzati da condizioni economiche critiche e il cui debito pubblico è troppo elevato. Per l’UE, l’unica soluzione possibile nei confronti di questi stati in crisi sembra essere stata sempre e solo una: l’austerity.
Ma è veramente questa la soluzione per uscire dal baratro? Certo, i bilanci, le cattive condizioni economico finanziarie e il debito pubblico di questi paesi sono preoccupanti, ma se in effetti la colpa fosse proprio di questa politica economica? E se la stessa politica, che decide sulle nostre vite più di quanto si creda, si basasse su banali errori di calcolo?
Questo è ciò che cerca di capire e far capire PIIGS – Ovvero come imparai a preoccuparmi e a combattere l’austerity, un documentario di Adriano Curaro, Federico Greco e Mirko Melchiorre, risultato di cinque anni di lavoro.
Guidato dalla voce di Claudio Santamaria, lo spettatore ha l’opportunità di avventurarsi nella messa in discussione dei dogmi economici che guidano la politica dell’Unione Europea. Il documentario, completamente autofinanziato, riesce in modo interessante a svelare le falle di una politica completamente errata che ci colpisce a livello macro e micro economico.
Non a caso, l’interessante opera cinematografica spazia dalla macro realtà dei grandi numeri dell’Unione, a quella più piccola e quotidiana del Pungiglione, una cooperativa sociale di Monterotondo che dà concreto sostegno a persone con disabilità. Ma le ristrettezze economiche e i tagli ai fondi, che impediscono ai 120 mila euro mensili di giungere alle casse della cooperativa, ne decretano l’imminente chiusura.
Un modo, quindi, per richiamare lo spettatore sul fin troppo importante ruolo che quelle astratte e poco comprensibili logiche economiche giocano nella nostra vita.
PIIGS è certamente un’opera complessa e di grande interesse. E non solo perché smaschera le falle dei dogmi della severa austerità impostaci dall’Unione Europea, ma anche perché riesce a farlo in modo intelligente e dinamico .
Da Varoufakis a Chomsky, da Erri De Luca a Fassina, tanti sono gli intellettuali, economisti e politici che hanno dato il loro contributo gratuitamente, consci dell’importanza del progetto.
Quest’opera indipendente fa quello che dovrebbe fare ogni documentario, pone dei quesiti e dà delle soluzioni. Scuote le coscienze, fa arrabbiare e sa anche emozionare. E senza dubbio sa anche intrattenere. È quindi una rarità non solo per ciò che racconta ma per come lo racconta.
PIIGS è la giusta occasione per vedere con più chiarezza la realtà. Un’occasione che nessun cittadino dell’Unione Europea dovrebbe lasciarsi scappare.
Andrea Rabbito