Orecchie

Orecchie, scritto e diretto da Alessandro Aronadio, è una commedia italiana in uscita il prossimo 18 maggio.

Daniele Parisi, protagonista del film, si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie e un messaggio misterioso da decifrare appeso al frigorifero. Da ciò scaturirà una lunga giornata densa di incontri, spesso tragicomici, che lo condurranno ad una riflessione sul senso di sé e della vita.

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Girato interamente in bianco e nero, Orecchie si avvale di numerosi attori di primo piano (fra gli altri, Pamela Villoresi, Rocco Papaleo, Piera Degli Esposti, Milena Vukotic) e di riprese in una Roma insolita, non patinata.

Il film, capace di momenti di autentica comicità, patisce però un andamento eccessivamente lento, che ne spezza il ritmo, con un’eccessiva centratura sul protagonista.

Orecchie è stato presentato al Festival di Venezia 2016 nella sezione Biennale College.

Sabrina Dolcini

Cannes, tutti gli uomini e le donne delle giurie

Già si sa che Pedro Almodovar è il dominus della giuria “grossa” , quella che fa vincere le palme per intenderci, ma anche gli altri premi non sono da trascurare. Infatti spostano l’ago che segna la profittabilità di un film.

Pedro Almodovar
Pedro Almodovar

Uma Thurman, l’attrice quarantesettenne che di riconoscimenti alla fine ne ha ricevuti molto pochi,  sarà la presidente della commissione che assegna il premio “Un Certain Regard”, istituito nel 1978 per premiare film non convenzionali.

Uma Thurman
Uma Thurman

Mentre Sandrine Kiberlain, cantante e attrice ancor meno premiata della Thurman,  presiederà la giuria del premio per la miglior opera prima, la “Camera d’or”, anch’esso istituito nel 1978 da Gilles Jacob al grido di “più premi, più gente, più soldi”, ma anche maggior pluralità, per non essere completamente maligni.

Sandrine Kiberlain
Sandrine Kiberlain

Infine è Cristian Mungiu , regista rumeno che vinse la Palma d’Oro nel 2007 con  il magnifico “4 mesi, 3 settimane, 2 giorni“, a capo della commissione per il premio “Courts métrages & Cinéfondation”. Meno male perché c’era da temere che la scelta delle altre due colleghe volesse sottolineare una magnitudo minore dei riconoscimenti di contorno per non adombrare la palma assegnata da un gigante come Almodovar.

Cristian Mungiu
Cristian Mungiu