Proiettato giovedì scorso come film d’apertura della sezione “Semain de la Critique” al Festival di Cannes, Sicilian Ghost Story di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia (prodotto da Indigo Film, Cristaldi Pics e Rai Cinema) riceve un tributo unanime dalla critica americana.
Secondo Jay Weissberg di Variety “A Sicilian Ghost Story va riservato un posto significativo sugli schermi internazionali del cinema d’autore. I due registi intrecciano in modo evocativo la ricchezza del racconto di fiabe con l’oscenità dell’azione mafiosa. Un paragone si può fare con Il labirinto del Fauno, un altro film che usa i simboli dei Fratelli Grimm. Ma Grassadonia e Piazza si tengono lontani da creature mitologiche o luoghi magici che non fanno parte del loro immaginario. La loro rievocazione delle fiabe è radicata nel loro territorio. E grazie all’esperto uso di grand’angolo e lenti distorcenti di Luca Bigazzi, ben utilizzate e mai gratuite, la narrazione filmica non si limita a raccontare una storia ma riesce a farci sentire il suo impatto”.
Non meno entusiasmo per le altre due testate cinematografiche di riferimento. Allan Hunter scrive su Screen International: “L’intelligente fusione tra la storia d’amore dei ragazzi, il fantasy gotico e il thriller di mafia, si trasforma in un dramma coinvolgente e pieno di atmosfera che certamente può affrontare un festival e al tempo stesso aere successo commerciale.”
E infine Deborah Young su Hollywood Reporter: “Se Grassadonia e Piazza ci avessero semplicemente raccontato la storia, sarebbe stato comunque assai coinvolgente. Ma loro hanno approfondito e allargato il significato disvelando il racconto in uno strano spazio filmico diviso tra crudele realtà e ghost fantasy. Un superbo lavoro tecnico riesce a trasformare una crudele realtà in una fiaba con molte ramificazioni”.
La redazione