L’UOMO CHE UCCISE DON CHISCIOTTE

Regia di Terry Gilliam.

Un film con Adam Driver,Olga Kurylenko,Stellan Skarsgård,Jonathan Pryce,Óscar Jaenada.

L’aggettivo surreale è il lietmotiv del film d’avventura e di fantasia ma con vena comica del mitico personaggio spagnolo del 1600, Don Chisciotte della Mancia, cavaliere senza macchia e senza paura.

Il regista Gilliam ha avuto molto spesso una conflittualità con i produttori e in questa occasione riesce egregiamente a districarsi in un complesso piano di riflessione sul fare cinema.

Toby, un idealista studente di cinema e alla sua prima regia, descrive il famoso personaggio facendolo raccontare dal “popolo” ovvero da protagonisti di strada, diventando un cult e scoprendolo solo a distanza di anni mentre gira un spot su di esso.

Il protagonista in realtà è un ciabattino di uno sperduto paesino di campagna, che ben rappresenta l’animo cavalleresco e di abnegazione che tutti noi abbiamo, ma crescendo e diventando adulti perdiamo o ci lasciamo plagiare dalla società dedita principalmente al profitto e all’essere qualcuno d’importante, o assomigliare a qualcuno d’importante: peggio ancora.

Descrivere in maniera grottesca e onirica la società d’oggi con il mondo glamour, la corruzione, il sessismo e l’arroganza è ben descritta e interpretata (da attori di una levatura magistrale) in questo pittoresco villaggio dove il presente e il passato si fonde.

Un film che darà ottimi spunti alle società di formazione, una per tutte “carta forbice e sasso“, prendendo a mani piene metafore che si potranno declinare come esempi per i manager che dovranno affrontare innumerevoli avventure, proprio come facevano i cavalieri erranti del mitico personaggio.

Al cinema dal 27 settembre

Giovanni De santis