LO SCHIACCIANOCI

LO SCHIACCIANOCI

Dal palcoscenico della Royal Opera House

in diretta via satellite nei cinema italiani

Lunedì 3 dicembre, ore 20.15

Arriva nelle sale in diretta da Londra un classico del Natale

che ha fatto la storia del balletto mondiale.

Prosegue la stagione 2018-2019 del cartellone della Royal Opera House al cinema programmata da Nexo Digital per proporre la proiezione degli spettacoli dal prestigioso palcoscenico di Londra.

A dicembre torna infatti lo Schiaccianoci, che arriverà al cinema lunedì 3 dicembre alle 20.15  in diretta dal palcoscenico della Royal Opera House. Lo Schiaccianoci è considerato uno dei modi più deliziosi per scoprire l’incanto della danza classica e può diventare una piacevole sorpresa natalizia per tutta la famiglia. L’amata musica di Čajkovskij accompagna le avventure magiche di Clara e del suo giocattolo Schiaccianoci durante la vigilia di Natale. Il loro viaggio nel Regno dei Dolci presenta alcuni dei momenti più popolari dell’intero repertorio, come la Danza della Fata Confetto e il Valzer dei Fiori.

La produzione di Peter Wright per il Royal Ballet rispetta lo spirito di questo balletto russo, con dettagli d’epoca e fiocchi di neve danzanti. In questo classico natalizio, i numerosi ruoli solistici e le scene d’insieme mettono in evidenza lo straordinario talento del Royal Ballet.

Comunicato Nexo Digital

 

AFM il tramonto dei mercati

Un tempo era imprescindibile andare ai mercati e l’AFM rappresentava l’evento che gareggiava con Cannes. I produttori custodivano gelosamente i nuovi progetti nel più grande segreto in attesa di rivelarli durante il mercato di Santa Monica. I grandi distributori alloggiavano direttamente al Le Merigot per poter essere più vicini al centro dell’azione e battere sul tempo i concorrenti nell’accaparrarsi i film per la stagione successiva. C’era un grande via vai per i corridoi del Loews dove si affacciano le suites dei venditori e sulla promenade dove ci sono le sale cinematografiche che proiettano i film completati. Non c’erano gli smartphone, qualche facoltoso sfoggiava al limite un telefonino, che in ogni caso andava noleggiato sul posto. Il fax non era ancora del tutto estinto e per gli screener si utilizzavano le VHS.

Internet ha cambiato non solo il modo di fruire i film, ma anche il modo di presentarli e farne commercio. Gli smartphone consentono non solo la visione dei film, ma anche la comoda lettura delle sceneggiature, mentre con Skype si possono fare delle call conference di poco inferiori alle riunioni tra persone in carne ad ossa, ma soprattutto si è creato un ponte che unisce i produttori direttamente alle piattaforme digitali come Netflix, Amazon e Hulu, mettendo fuori gioco la funzione intermedia del distributore nazionale.

E’ la globalizzazione all’opera. Una sorta di darwinismo digitale dove soccombono i meno adatti, ma dove nel contempo non si capisce chi sopravvivrà. Se oggi ancora si possono vedere intrepidi attori, registi e piccoli produttori aggirarsi con il loro progetto nello zainetto alla ricerca di un partner (sì perché dire cliente non è elegante) e se ancora si incespica in antiche conoscenze, non sempre sgradite, oppure si costruiscono estemporanee relazioni che aiutano a fare rete. Tra breve tutto ciò sarà ascritto ad un passato glorioso e lontano. Saremo comodamente asserragliati alle nostre scrivanie dietro lo schermo di un computer, dove è semplice rifiutare un progetto o semplicemente snobbarlo spostandolo direttamente nel cestino virtuale. Non ci sarà più l’imbarazzo di argomentare, di affrontare una dialettica con compratori e venditori  dalla tecnica raffinata. Potremo evitare gli imprevisti e concentrarsi solo sull’esercizio monotono della regolarità. Tanto ormai gli attori di questa strana industria sono sempre più grossi (e sempre di meno) e gli accordi assorbono più il tempo degli avvocati che non quello dei produttori. 

Non è forse un caso che Santa Monica si trovi infatti alla fine del celebre Sunset Boulevard, quindi ben lontana da Hollywood. Proprio in fondo al viale del tramonto, dove cala il sole sul AFM ed in definitiva su tutti i mercati.

Brous Gandin