Le demi-vierge italiane

Nel panorama ipocrita della nostra azienda di stato , spicca una categoria che non viene mai identificata ma che sovrasta le altre: le demie/vierge. Chi sono costoro? Donne , ovviamente , di gradevole aspetto , giornaliste o presentatrici, ma anche attrici , di solito senza una specifica preparazione, ma capaci di parlare in continuazione , e certamente gradite al direttore di rete o a qualche dirigente; non sono veline o ballerinette che si sono fatte largo a suon di amorazzi, ma signorine per bene che però hanno la capacità di farsi diciamo desiderare, e conoscono a perfezione la gestualità adatta al desiderio maschile.

Gabriella Pession e Bianca Guaccero

Come professioniste consumate indossano vestiti inconsistenti , mediamente corti , che consentono affacci sull’intimità, e gestiscono gli incroci delle gambe in modo casuale ma casualmente perfetti per suscitare sussulti e consentire fotografie sublimi delle quali i giornali di gossip vanno pazzi. Cosa di meglio di un articolo sulle mutande della Guaccero  o meglio ancora della sua collega ( mi sfugge) o uno scorcio dei seni della Fialdini?

Francesca Fialdini “La vita in diretta”

Alcune hanno fatto il salto in avanti come la Leone , che stanca di titillare i suoi danti causa è passata al nudo integrale , con il quale si e’ sentita finalmente realizzata , mentre altre, a forza di scosciarsi ovunque ,sono venute a noia. Quelle che vivono una stagione piena sono le giornaliste : tutte belle , tacco dodici , alcune pompate , altre sinuose , molte dedite al calcio. Nessuno sta a sentire cosa dicono, ma tutti stanno lì a carpire un attimo di libidine casareccia. E i direttori Rai sono sempre a caccia: talvolta cuccano e controllano la preda, spesso sbavano, si gonfiano , fanno capire di essere indispensabili, ma non capiscono di essere vittime di queste tramatrici borghesi cui la mamma ha insegnato che tira …….

Michele Lo Foco

La paura trema contro

Regia: Pupi Oggiano

Interpreti: Frankie Converso Osmar Santucho Mau Parietti Sara Nadira Daria Baldassarre Maurizio Terenzi Pupi Oggiano Roberto Attanasio Fabio Perugini Carlotta Rossi

Genere: fantascienza/horror/thriller

Durata 74 min

La paura trema contro” è l’opera prima dell’esordiente regista Pupi Oggiano. Nella vita musicista, appassionato di cinema ed esperto di documentari. Il regista oggi, decide di raccontare in prima persona una storia nata nella sua testa, naturalmente contaminato da tutto il cinema visto e metabolizzato nel corso della vita, componendo lui stesso l’intera colonna sonora del film. Il genere di questo lavoro? Difficile da identificare in quanto è un pentolone in ebollizione che ne contiene più di uno, creando in verità confusione ma allo stesso tempo molta curiosità negli spettatori. Lo stesso regista in difficoltà, inquadra il suo film definendolo semplicemente ironico.

In effetti ha tutta l’aria di essere un horror o un thriller e in realtà lo è, ma già dal titolo si evince qualcosa che rema contro le nostre aspettative, appunto, già questo gioco di parole risulta anticipatore di una ironia latente che pian piano prende forma. La trama, che non spoileriamo, è semplice anche se insolita oggigiorno, oserei dire con un retrogusto anni ’80 e con essa tutto lo stile del lungometraggio, il cui sviluppo è assolutamente accattivante. Dapprima ci si domanda come mai una storia del genere, poi quando diventa talmente prevedibile e banale da annoiare, ecco che il regista inserisce qualche elemento talmente paradossale e di stonatura che tutto si rimescola e la voglia di vedere cosa succede nella scena successiva cresce. Molti oggetti, luoghi e con essi alcune caratteristiche dei personaggi come anche i loro abiti, sono volutamente evidenziati con pennarelli fluorescenti, in senso metaforico ovviamente, perfino la recitazione a volte sembra grottesca e di poca esperienza, perfettamente intonata al color “fingo perché sembri vero”, tanto vero che fa sorridere. Sottile la puntualizzazione e l’enfatizzazione di alcuni atteggiamenti da parte dei personaggi, apparentemente inutili, ma che in verità rivelano la parte fallacee della nostra società. Pupi Oggiano racconta la vita prendendola in giro, l’altra faccia dell’horror è proprio l’ironia, ferisce ma con il sorriso. Il commissario ad esempio, accompagnato da una musichetta emblematica che molto ricorda le imprese dei suoi predecessori più famosi, un mix tra il commissario Rocca e Maigret, ha pregi e difetti che vengono messi a nudo con demenziale semplicità, a volte anche tenera rassegnazione, la stessa con cui guardiamo la realtà tutti i giorni o con cui giudichiamo gli altri credendo di essere più furbi.

La protagonista, la sexy e giovane mamma aliena, con vestitini piuttosto succinti e stivaletti fuori luogo, rispecchia la perfetta provinciale in cerca di un marito di forma con un rassicurante conto in banca. Pare che anche su altri pianeti viga la regola del buon partito per una dignitosa riproduzione, non c’è via fuga signori miei …….. Altro personaggio che merita attenzione è il mago fallito come anche la figlia della protagonista, la cui colpa è la troppa somiglianza con la madre, altra tematica molto pungente dei nostri tempi. Il rapporto con i genitori, il ruolo sociale disegnato per la donna, il potere che la società le ha inflitto, facilmente confondibile con una condanna. Pupi Oggiano, punta la telecamera su oggetti che altri registi non avrebbero mai inquadrato, racconta troppo ed è proprio quell’informazione ridondante e apparentemente lontana da ogni logica cinematografica che parla al pubblico di quell’altro che nella sua testa sarebbe stato soltanto di passaggio, assumendo invece il controllo della scena e della comunicazione non verbale. Questo film apre i retroscena della banalità conferendogli un abito cinico e tanta voglia di andare fino alla fine della storia. “La paura trema contro” verrà proiettato in anteprima nazionale il 5 febbraio al Museo del cinema – Cinema Massimo di Torino e in futuro speriamo in molti altri cinema.

Francesca Bochicchio