“STAVAMO BENE INSIEME”

IL DOCUFILM EVENTO ROSSONERO

AL CINEMA dal 13 al 16 ottobre 2022, in arrivo nelle sale cinematografiche italiane il docufilm prodotto da DAZN che celebra le notti rossonere della UEFA Champions League con protagonisti Massimo Ambrosini, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Paolo Maldini, Alessandro Nesta e Andrea Pirlo.

“Io mi emoziono ogni volta che vedo San Siro, io insieme a loro. Sono i miei colleghi, sono i miei compagni, sono i miei amici, sono la mia famiglia. Abbiamo giocato tre finali di Champions in cinque anni, vincendone due. E per noi, abbracciare quella coppa, era il nostro unico, grande, obiettivo”, Massimo Ambrosini. È con questa frase, carica di emozione, che inizia il trailer di “Stavamo bene insieme”, il nuovo docufilm prodotto da DAZN che celebra il periodo d’oro, festeggiato e ricordato a distanza di quasi vent’anni, di una delle squadre di calcio italiane più forti di tutti i tempi: il Milan.

Il docufilm “Stavamo bene insieme”, prima esclusiva produzione di DAZN per il cinema, realizzato con la produzione esecutiva RED CARPET, Società del Gruppo ILBE, e diretto da Mattia Molinari, arriverà nelle sale cinematografiche solo il 13, 14, 15 e 16 ottobre 2022. Un momento di incontro, condivisione e sport, una reunion per tutti i fan organizzata nei cinema italiani (elenco a breve disponibile su nexodigital.it) che apriranno le prevendite a partire dal 22 settembre alle ore 20.

 

“Sbarcare per la prima volta al cinema con un contenuto prodotto da DAZN rafforza la nostra ambizione di portare la passione per lo sport, in particolar modo quella per il calcio, a un numero sempre crescente di appassionati, rendendola ancora più accessibile e amplificando ulteriormente le emozioni delle storie che raccontiamo. Nonostante la visione in app continui a rimanere centrale per noi, adottare un approccio ‘omnichannel’ alla distribuzione dei contenuti ci permette di raggiungere un pubblico complementare, aumentando la visibilità del nostro prodotto al di fuori della piattaforma stessa”, commenta Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia.

Il cuore del docufilm è l’emozionante reunion a San Siro, dove sei vecchi amici e compagni di squadra, Massimo Ambrosini, Gennaro Gattuso, Filippo Inzaghi, Paolo Maldini, Alessandro Nesta e Andrea Pirlo rievocano i loro ricordi legati a tre momenti indimenticabili della storia del calcio, oggi impressi nella memoria di tutti i tifosi milanisti. È la narrazione epica di un ciclo durato cinque anni, dedicato alle tre finali di UEFA Champions League portate avanti da Carlo Ancelotti, che hanno visto il Milan trionfare, cadere e rinascere: la notte di Manchester, quella in cui Paolo Maldini sollevò al cielo la sesta Champions della storia del Milan, la caduta di Istanbul e la rivincita di Atene firmata Pippo Inzaghi.

Insieme a loro, special guest del docufilm anche Carlo Ancelotti, Rafael Benítez, Gianluigi Buffon e Adriano Galliani. Insieme, raccontano e ripercorrono nel dettaglio gli episodi che tutto il mondo sportivo conosce, regalando per la prima volta aneddoti nuovi, curiosità, ricordi ed emozioni: un punto di vista unico, condiviso da chi, quelle serate, le ha vissute da vero protagonista.

Quasi atti di una pièce teatrale che hanno fatto sognare intere generazioni, le storie raccontate nei tre capitoli del docufilm sono i passaggi salienti di un evento cinematografico esclusivo che trasformerà i cinema italiani in veri e propri stadi per conquistare il cuore di tutti i tifosi milanisti, ma anche quello degli appassionati di calcio che hanno vissuto l’energia, il brivido e la bellezza di un periodo indimenticabile del calcio italiano in Europa.

La direzione

POLITICA E SPETTACOLO

Da quando la comunicazione ha preso il posto della specializzazione e della serietà, i nostri politici hanno modificato i loro atteggiamenti ed hanno surclassato gli attori in quanto ad esposizione mediatica.

Conseguentemente la RAI, i telegiornali, sono diventati schermi cinematografici per costruire immagini, confidenze, simpatie, tanto che oggi è più facile connettersi con Salvini piuttosto che con Favino ed è più appassionante occuparsi della fidanzata fantasma di Di Maio che della nuova morosa di Scamarcio.

Non si sono accorti, i nostri eroi, che il troppo stroppia, e che l’assenza di programmi, di tesi, di conoscenze, alla lunga non può che erodere la popolarità, come quando un attore, dopo aver recitato in troppi film di modesto successo, diventa indigesto al pubblico.

E’ uno spettacolo miserabile vedere che quando un capo politico si avvicina alle telecamere, i suoi compagni si allontanano e lui aumenta l’andatura per risultare solo ed impetuoso, ed è penoso lo sguardo del politico che non guarda mai chi ha di fronte ma sempre quelli che stanno dietro, come per far capire che Lui ha una visione metafisica dell’ambiente.

Complici degli atteggiamenti sono i giornalisti, che mai fanno vedere le automobili dei politici con autisti e guardia spalle, per non creare invidie o rancori, un po’ come non vediamo mai le supercar dei calciatori.

Eppure tutti i protagonisti di questa fiction sono follemente attratti dal subdolo potere delle sirene e degli arrivi plateali, pronti a diminuire l’effetto visivo se arrivano in un posto pericoloso ma pronti anche a dimostrare che loro sono i capi a chi cercasse di infastidirli.

Anche i sindacalisti hanno un loro costume preferito: niente cravatta, un golf blu un po’ liso, possibilmente uno zainetto. Mai autisti.

Enrico Letta guadagna 600 mila euro l’anno, è deputato, e per ora capo del P.D. Se anche perdesse le elezioni, non gli cambia la vita.

Poi ci sono coloro che lavorano nell’ombra, che non vedi spesso, perché hanno preferito il potere occulto: l’inventore di questo sistema Gianni Letta, Franceschini, Guerini. Ma esistono anche politici umili e seriosi, che hanno scelto questo lavoro per passione, e tecnici capaci, che sono già contenti di come vivono, Maurizio Lupi, Daniele Franco, Roberto Cingolani, e perché no, sopra tutti Mario Draghi che di pubblicità non ha bisogno.

Ovviamente il re delle televendite politiche è Silvio Berlusconi, l’inventore dei filtri, delle cornici, dell’ordine, un vero uomo di spettacolo che ha dimostrato al mondo che con le televisioni si può governare, un po’ come abbiamo visto in un bellissimo film di James Bond. Purtroppo non abbiamo un agente segreto capace di intervenire, ed il nostro oligarca nazionale non ha dimenticato come si fa demagogia.

È morto Godard, Veronov un altro dirigente russo antipatico a quell’essere perfido di Putin ed è scomparso Riello a 60 anni.

È passato un altro giorno.

Avv Michele Lo Foco