Being Human

Tallulah Studio Art in collaborazione con Galleria Epipla presenta “Being Human”, Fotografie di Bruna Rotunno progetto fotografico a cura di Juliana Curvellano che riunisce per la prima volta entrambi gli aspetti del lavoro di Bruna Rotunno, artista che da sempre esplora la natura dell’essere umano attraverso la fotografia e il video.
Il titolo della mostra si ispira a una delle fotografie presenti in mostra in cui la parola Being Human è scritta sulla maglietta di un uomo con uno sguardo lontano nella luce dorata, in piedi sulla terrazza di un anonimo building della periferia di New Dehli. Attraverso fotografie scattate in giro per il pianeta che ci ospita, l’artista racconta il relativismo e l’infinita piccolezza della condizione umana rispetto all’immensità della Natura.


“Siamo fatti della stessa materia dell’Universo, dell’acqua, della terra, delle nuvole e delle stelle”- Bruna Rotunno
Cosa significa essere umani? È una domanda semplice, lapidaria che svela tuttavia la complessità, le contraddizioni, la relatività e mistero della vita umana.
È proprio questa la lente attraverso la quale vi invitiamo a vedere le opere della mostra.
Nelle opere video, divenute un progetto NFT, concepite durante la pandemia, girando per Milano (la città dove vive) e fotografando la città in un tempo sospeso e surreale, l’artista percepisce la presenza di sprazzi di Natura, che esistevano prima dello spazio urbano.


L’assenza di esseri umani nel paesaggio metropolitano ha permesso al videoscape di apparire in finestre che ci offrono la possibilità di riprendere consapevolezza, di camminare nuovamente nella matrice originaria e di rimanere connessi ad essa attraverso questi passaggi visionari ma altrettanto reali.
Si sviluppa così un’integrazione tra fotografia e video che mira a porre l’attenzione sulla potente connessione tra l’essere umano e la natura, che rifugge da narrazioni dirette, aprendo ampi spazi di interpretazione e riflessione critica.
Insieme, le immagini che Bruna Rotunno ha creato per Being Human offrono allo spettatore l’opportunità di percepire e ritrovare l’equilibrio tra esseri umani e la Natura, unica speranza per poter riconnettersi con la Madre Terra.


“Niuna cosa maggiormente dimostra la grandezza e la potenza dell’umano intelletto, né l’altezza e nobiltà dell’uomo, che il poter l’uomo conoscere e interamente comprendere e fortemente sentire la sua piccolezza. “
Giacomo Leopardi

La direzione

UNA NUOVA ERA

Siamo sul limitare di una nuova era, o almeno così ci auguriamo, nella quale un nuovo governo potrebbe annullare il regime delle sinistre che hanno massacrato il cinema e consegnato il nostro spettacolo agli stranieri.

Il veleno a effetto ritardato, il tax credit, inoculato, e la parola esprime bene il concetto, a tutte le espressioni dell’audiovisivo, ha prodotto gli effetti sperati da Franceschini: i veri produttori indipendenti sono stati decimati mentre i finti produttori indipendenti addirittura fintamente italiani, si sono arricchiti per il prossimo secolo, approfittando dei mancati controlli sulle fatture e della complicità delle strutture pubbliche.

Basta vedere l’elenco dei prodotti nazionali ed i loro incassi per capire che  chi ha veramente contribuito alla loro realizzazione è solo ed esclusivamente lo Stato.

Ma i cittadini italiani sanno di essere i produttori cinematografici? Nessuno credo glielo ha svelato. Eppure nell’incredibile bilancio statale ancora oggi, periodo nel quale veniamo invitati a mangiare la pasta cruda ed a fare la doccia una volta alla settimana, lo Stato, noi, la RAI,  produciamo “quasi orfano”, filmone vetero/commedia cui non ha creduto nemmeno il produttore, che è persona intelligente ed esperta. Come avvertire la popolazione di questo scandalo? Quale giornalista, svegliato dalla ipnosi della sinistra, deciderà di affrontare la verità del nostro spettacolo?

Tutte le strutture, le reti, i programmi sono nelle mani di gente improvvisata se non addirittura frustrata, se non addirittura disturbata, che ritiene di poter usare il potere per ricevere a casa propria a spese del popolo: chiunque,  anche il più becero presentatore televisivo, pretende di essere il trascinatore degli spettatori e non ammette di contribuire al declassamento della cultura.

Ormai travolti dal “grande fratello”, dalla Venier, dalla Ventura, peggio mi sento da De Martino, impastoiati da frotte di giornalisti pronti ad usare il dito per cambiare ospite, da amanti di qualcuno che le vuole valorizzare, ebbene ormai ai poveri spettatori non resta che abbonarsi a Netflix e ad Amazon che stanno sulla riva per veder passare i cadaveri dello spettacolo nazionale.

Il nuovo governo potrebbe modificare l’ambiente. Come ?

  • Abbassando al 20% il tax credit;
  • Escludendo dal tax credit le società detenute da entità straniere ed i prodotti di fiction televisiva;
  • Vietando alla RAI di produrre;
  • Pagando gli arretrati dei contributi automatici;
  • Ripristinando le commissioni ministeriali, che devono essere composte da rappresentanti delle categorie e la visione del film “finito”;
  • Determinando criteri precisi, e non discrezionali, per la valutazione del valore del film;
  • Obbligando RAI all’acquisto di prodotto cinematografico nazionale fino all’importo stabilito;

Con questa cura sono certo che il nostro cinema ed i nostri spettacoli torneranno in poco tempo a stupire il mondo.

E la televisione?

Ha solo bisogno di gente onesta ed esperta come lo erano Guglielmi, Giordani, Munafò, Di Russo, eliminando quelle figure prive di spessore culturale che hanno contraddistinto i programmi con la loro incapacità.

Allego l’elenco degli incassi dei film nazionali da gennaio 2 ottobre per spaventare i lettori.

Avv. Michele Lo Foco

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