ANICA ACADEMY TALKS: È ARRIVATO UN NUOVO FORMAT

La Fondazione Anica Academy ETS, è stata creata nel 2020 da ANICAMedusa FilmNetflixRaiParamount e Vision Distribution con l’obiettivo primario di ideare, gestire e organizzare percorsi di formazione, di base e altamente specialistici, nelle professioni del cinema e dell’audiovisivo.

I corsi  si rivolgono sia ai professionisti che vogliono perfezionare competenze già acquisite, sia ai giovani diplomati che guardano all’audiovisivo come settore che offre reale possibilità di occupazione qualificata, in linea con conoscenze e capacità. In coerenza con il suo DNA di matrice industriale, la scuola offre l’esperienza sul campo – learning by doing – come uno degli elementi chiave di tutti i corsi, declinata sulle specificità di ognuno, con particolare attenzione all’orientamento e accompagnamento verso ulteriori specializzazioni o verso il mondo del lavoro per i più giovani. I percorsi formativi dell’Academy nascono da un forte legame con l’industria dell’audiovisivo italiana e internazionale. Tutti i corsi, infatti, puntano a trasmettere le dinamiche e le abilità nella loro forma effettiva, forniscono le competenze realmente utili e spendibili nella professione, dal momento che rispondono alla richiesta di figure specializzate da parte del mercato.

A partire da Gennaio 2023 Anica Academy ETS diventa anche un luogo di incontro.
Nasce Anica Academy Talks, un nuovo format, un  programma di presentazioni, case histories e momenti di formazione che si svolgeranno nella sede completamente rinnovata di Roma. Una serie di eventi per moltiplicare le occasioni di confronto e approfondimento, raccogliendo le testimonianze più significative  di tutte le figure e le professioni impegnate nel mondo dell’industria audiovisiva italiana e internazionale.

Sergio Del Prete, Direttore dell’Academy“Anica Academy è cresciuta molto nell’ultimo anno ed inaugura il 2023 con una sede nuova, moderna e centralissima, dotata di tecnologie all’avanguardia e di spazi funzionali per ospitare i propri corsi. Questo ci ha dato anche l’opportunità di sviluppare un’altra iniziativa, alla quale stavamo pensando da un po’ di tempo: le Anica Academy Talks, ovvero una serie di incontri che potranno essere l’occasione per presentazioni, eventi, approfondimenti sulle novità nel mondo dell’audiovisivo. Siamo felici di ospitare come primo appuntamento la presentazione del volume edito da Mondadori, “Mediaset e il cinema. Film, personaggi, avventure” e i numerosi ospiti che parteciperanno alla serata. Speriamo sia il primo passo per una lunga serie di eventi”.

Giovedì 2 febbraio alle ore 18.30  si è svolto a Roma il primo incontro – “Mediaset e il cinema. Film, personaggi, avventure”. Un lungo e appassionato lavoro di analisi e ricerca, coordinato da Gianni Canova (Rettore dell’Università IULM di Milano) e Rocco Moccagatta.

Alla presenza di: il Presidente di Anica Academy Francesco Rutelli, uno dei due curatori del libro Rocco Moccagatta, lo sceneggiatore, regista e produttore Enrico Vanzina, il produttore Domenico Procacci, il regista e sceneggiatore Paolo Genovese, il Direttore del Marketing Strategico Mediaset Federico di Chio, il Vicepresidente e Amministratore Delegato di Medusa Film Giampaolo Letta.

La Direzione

“Della frustrazione”

La notizia divulgata velocemente, che Nicola Maccanico ha lasciato l’ombrello di Franceschini per accucciarsi ai piedi della signora Meloni ha creato un senso di frustrazione non solo all’interno dell’azienda Cinecittà, ma in tutto il settore, che ormai teme lo stanco ripetersi dei cambi di casacca cui abbiamo già assistito nei precedenti governi.

La sinistra ha governato l’Italia, ed in particolare il mondo della cultura, non più con tesi e ideali, ma con il potere amministrativo, andando ad occupare ogni pertugio potesse essere determinante.

Lo spettacolo, la televisione, il cinema si sono dovuti adeguare alla presenza di funzionari di partito, così coesi e certi delle loro prerogative da non porsi nemmeno il dubbio se le loro azioni fossero o meno apprezzabili sotto il profilo tecnico.

Il teatro è stato strapazzato da Nastasi al punto da non avere più la forza di respirare, mentre il cinema è diventato una prerogativa di potentati di sinistra e dei loro tax credit.

La televisione è assurta al ruolo egemone di creatrice di patrimoni, e la sinistra ha toccato con la bacchetta magica i suoi sceneggiatori, i suoi produttori, i suoi alleati esteri, i suoi presentatori, le amanti e le fidanzate.

Per questo motivo la vittoria del centro-destra è sembrata liberatoria al pari di una ventata d’aria pulita, e tutti si sono illusi che la rivoluzione, come tutte le rivoluzioni, avrebbe infranto il muro di potere per consentire a molti di penetrare nella cittadella blindata della sinistra.

Ma la notizia di Maccanico e la ventilata nomina a consigliere di De Mita hanno gelato gli animi, e non solo per la reiterazione del potere amministrativo ma anche perché questo potere, diversamente da quanto affermato, sta portando di nuovo l’azienda Cinecittà, già saccheggiata da Abete, verso il vuoto cosmico dei baracconi costosi e inutili, su una strada che gli studios americani hanno abbandonato da anni, cioè quella di un condominio di bassa burocrazia ma di alta frequentazione che caccia dai propri studi i produttori indipendenti, quelli che dovrebbero al contrario essere sostenuti e al limite acquisiti, per offrire gli spazi agli stranieri cui Maccanico deve riconoscenza.

Dare sostegno agli individui capaci di qualunque contorsione pur di mantenere il potere, integra il pactum sceleris e vuol dire non aver compreso appieno il dramma del settore, che se è scivolato così in basso lo deve alla mancanza di capacità prospettica di coloro che hanno guidato le strutture e vuol dire anche scivolare nel pantano del sottopotere nel quale conta solo l’amicizia di qualcuno e non conta nulla la conoscenza dei meccanismi.

Se poi Maccanico, come ormai sussurrano anche agli angoli della strada, ha fatto un’inversione a U per sostituire Del Brocco, anch’egli al limite estremo del potere dittatoriale su Rai Cinema, le speranze di un popolo di sopravvissuti al Covid e alla sinistra nella rinascita si affievoliranno e come dice Spinoza, “gli uomini torneranno ad essere schiavi di conoscenze inadeguate sorte dall’azione delle più disparate cause esterne”.

Avv. Michele Lo Foco