SANREMO: ATTI OSCENI

Esiste, e non è escluso per i dirigenti Rai, il bene collettivo del pubblico pudore, vale a dire quel sentimento di riservatezza in ordine a ciò che attiene alla morale sessuale.

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Si applica la reclusione da tre mesi a tre anni a chi:

  • Adopera qualsiasi mezzo di pubblicità atto a favorire la circolazione o il commercio degli oggetti indicati
  • Dà pubblici spettacoli teatrali o cinematografici, ovvero audizioni o recitazioni pubbliche, che abbiano carattere di oscenità.

L’oscenità viene a realizzarsi qualora le opere rappresentino manifestazioni della sfera sessuale con modalità espresse, simboliche o verbali anche durante spettacoli destinati alla riproduzione cinematografica.

Il reato è anche considerato “di pericolo” quando esista anche solo la possibilità che i minori assistano agli atti osceni.

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Rimettiamo i fatti nell’ordine giusto:

  1. Il festival di Sanremo è l’appuntamento televisivo più importante dell’anno. Viene trasmesso su RaiUno per cinque serate e pubblicizzato massicciamente.
  2. Dovrebbe essere una competizione canora preceduta da una selezione effettuata dal direttore responsabile
  3. La trasmissione è tradizionalmente a carattere familiare, fatto questo sottolineato nel lanciamento del programma.

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DECIDI D.C. : DAL FESTIVAL DI SAN REMO.... UNA NUOVA VERSIONE DEL ...

Quest’anno, per raggiungere il massimo dello share possibile, la Rai ha scelto un sistema sicuro: lo scandalo, ottenuto tramite la presenza, pagata a cifre pazzesche, di tutti coloro che della provocazione hanno fatto un mestiere.

E come si crea scandalo? Facilmente tramite la nudità, le deviazioni sessuali, le invettive verbali, le parole delle canzoni, la violenza.

Amadeus ha utilizzato questi sistemi, ovviamente studiati a tavolino e lì ha scientificamente messi in pratica, disinteressandosi delle conseguenze, della scia di polemiche, dell’eco mediatico, delle ripercussioni sociali.

Si è servito di coloro che di scandalo si nutrono ed in particolare della famiglia Ferragni, che ormai certa del proprio sistema, non ha lesinato oscenità: prima lei nuda, e non è un grande spettacolo, poi lui in penetrazione anale e lingua in bocca con un tizio non propriamente riservato, poi sempre lui scatenato ad insultare un viceministro e un onorevole dell’attuale governo, come se dalla sua condizione di nano tatuato potessero scaturire autorevoli critiche.

Ma non basta tutto questo: a peggiorare il reato Amadeus ci mette i suoi commenti, frutto della arroganza dello share, e dice al ministro Salvini “se non gli piace Sanremo non lo guardi” e successivamente “da qualunque critica mi difende lo share”. Amadeus pertanto, e con lui Coletta, pensano che lo share sia lo scudo di Rai Uno, e non si rendono conto che la Rai deve fare “servizio pubblico” e non solo ricoprire di soldi i Ferragni.

Lo share è la pasticca di “estasi” che ha preso il presentatore e che non gli fa più capire nulla.

Foto sui giornali, la moglie arrazzatissima, interviste ovunque.

Una follia che non ha ragion d’essere, frutto di un equivoco: la televisione non è il campo da golf di Lucio Presta, il cui lavoro, la cui funzione, sono ancora da accertare legalmente, come spiega bene l’ultimo libro del prof. Assumma.

Solo in Rai gli agenti ricevono conferma della loro esistenza e vengono ricoperti di soldi: un giorno qualcuno capirà il perché.

Quello che invece è certo è il reato di pubblicazioni e spettacoli osceni, che con l’aggravante del pericolo che minori possano assistere agli atti osceni porta la pena massima a quattro anni e sei mesi.

Avv. Michele Lo Foco

MIRABILE VISIONE

MIRABILE VISIONE

Genere: Docu-fiction
Produzione: Italia
Regia: Matteo Gagliardi
Attori: Luigi Diberti
Uscita: martedì 14 febbraio 2023

Distribuzione: Starway Multimedia

Mirabile Visione: Inferno è opera seconda, dopo Fukushima: a Nuclear Story, di Matteo Gagliardi. Il documentario è frutto di un incessante lavoro iniziato nel 2019, dopo aver fondato la casa di produzione Starway Multimedia, specializzata nell’edutainment e nella valorizzazione del patrimonio artistico nazionale.
L’opera parte da questo assunto: che cosa direbbe Dante se arrivasse nel nostro attuale mondo? Inizia quindi una docufiction, un vero lungo audiovisivo, che utilizza le illustrazioni ottocentesche del pittore parmense Francesco Scaramuzza, ricolorate e animate, insieme a numerosissimi filmati presi da materiale d’archivio.


Mirabile Visione è strutturato in modo didascalico, a volte forse un po’ eccessivo, attraverso i vari gironi infernali per presentarci la nostra società con i suoi limiti e le sue criticità.
Nel viaggio infernale siamo accompagnati da un’insegnante laica e da un prete.
Ne nasce certamente un’opera interessante che presenta un doppio Dante, uno più rivoluzionario e attuale nella denuncia dei vizi e uno più spirituale, legato al messaggio cristiano.


Emerge anche come sottotesto una visione della Commedia concepita quale percorso interiore di Dante nel suo viaggio negli Inferi, come uno scrutarsi del Poeta nel proprio dolore per rimuoverlo. Sono le parti illustrate animate nella loro fluidità ad accrescere il senso di dolore, con i visi e i corpi dei dannati per l’eternità.
Senz’altro un’opera adatta per la scuola e utile, grazie alla ricchezza del materiale d’archivio, per vere e proprie lezioni di Storia.
Da questo punto di vista si può perdonare a Mirabile Visione una struttura a volte un po’ rigida e in parte troppo didascalica.
Da vedere.

In sala da martedì 14 febbraio.

Serena Pasinetti