La Berlinale 2023


La Berlinale 2023, che si è conclusa con un grande successo di pubblico, è, tra i festival cinematografici di risonanza internazionale, quello che si distingue per essere una kermesse che attrae un vasto numero di festivalieri. In particolare vi accorrono i locali, amanti del cinema per il cinema; infatti, la nuova sala da 1.800 posti, la Verti Music Hall, si è sempre riempita, al di là del film presentato.

La qualità delle pellicole presentate in concorso, invece, si è dimostrata inferiore al solito, sotto tono. Qualche critico ha parlato di “locarnizzazione” del festival di Berlino, alludendo alla presenza di film di nicchia, opere prime, film autoriali di registi poco noti, scelte tipiche del Festival di Locarno, il cui direttore artistico Chatrian è diventato tre anni fa direttore della Berlinale.
Quanto alle premiazioni, altre sorprese a cui ci stiamo abituando.

Berlino, orso d'oro al film francese "Sur l'adamant" di Nicholas Philibert  - Gazzetta di Parma

Vince l’Orso d’Oro Sur l’Adamant, di Nicholas Philibert, un documentario (vedi il Leone a Venezia) e qui viene il sospetto di una giuria che arriva a un compromesso; vince il premio come miglior sceneggiatura Music, di Angela Schanelec, il film con la trama più incomprensibile di tutto il Concorso; vince meritatamente il premio alla miglior interpretazione (caduto alla Berlinale il doppio premio maschile e femminile) alla bambina/bambino transgender Sofia Otero del film 20.000 especias de abejas, ma anche qui c’è il sospetto di un premio “politico”; per non parlare di Mal Viver di Joao Canijo, Orso D’argento premio della Giuria, più di due ore di un’autodistruzione logorante di cinque donne legate da strettissimi legami familiari.
Il Festival che ha sofferto, tra l’altro più di altri, di due anni di Pandemia (edizione 2021 on line, edizione 2022 con forti restrizioni sanitarie) dovrà forse ritrovare una sua fisionomia. Aspettiamo con ansia l’edizione 2024, il pubblico della Berlinale rimane comunque il suo fascino maggiore insieme chiaramente alla splendida location che è Berlino.

20.000 especies de abejas (2023) - Filmaffinity

I NOSTRI TRE CONSIGLI:

The Survival of Kindness - Fandango

 

 

 

 

 

 

 

The Survival of Kindness di Rolf de Heer, Australia. Una donna aborigena, chiusa in una gabbia in un deserto australiano, riesce ad uscire ed incomincia un percorso, che è reale ma anche e soprattutto metaforico, alla conquista della propria collocazione nel mondo. Un percorso cadenzato da tappe faticose e conflittuali per raggiungere la meta. Il linguaggio non esiste, o meglio è un linguaggio inventato, ma le immagini sostituiscono egregiamente il parlato e ci raccontano le vicende di questa donna che si muove alla ricerca di una vita non da schiava. Un film che va visto subito nella chiave metaforica sia della storia del singolo e sia della Storia con la S maiuscola. Completamente ignorato nella premiazione.

Berlinale | Programme | Programme - Kletka ishet ptitsu | The Cage Is  Looking for a Bird

Kletka ishet ptitsu – The Cage is Looking for a Bird
Il film si concentra sui conflitti personali di un gruppo di donne che vivono in un remoto villaggio rurale in Cecenia. Al centro c’è l’amicizia tra due ragazze adolescenti che cercano rifugio l’una nell’altra mentre prendono decisioni sul loro futuro. Il primo lungometraggio della regista cecena Malika Musaeva, presentato alla Berlinale nella sezione Encounters, è un dramma molto duro e disperato sull’essere imprigionati e poi liberati. Direttore artistico e co-produttore Alexandr Sokurov.

Disco Boy (film) - Wikipedia

Disco Boy
Opera prima di Giacomo Abruzzese – Premio per il migliorcontributo artistico.
Migrante in fuga da regimi dittatoriali, Aleksei raggiunge Parigi e si arruola nella Legione Straniera con il sogno di un passaporto francese e di una nuova vita. Inviato in Nigeria per liberare dei dipendenti di una multinazionale petrolifera rapiti dai nativi, si scontra con i rapitori e uccide il capo. In un moto di pietas seppellisce il corpo e dopo averne chiuso gli occhi, la sua vita cambia radicalmente. Film di mistero e di esoterismo, danze tribali, riti radicati nella terra madre, stuprata da colonizzatori avidi e insensibili ai disastri ambientali ed ai soprusi etnici di cui sono rei. Aleksei vede tutto questo con gli occhi del nativo sepolto che lo porteranno ad incrociare gli occhi della danzatrice di nightclub, sorella del morto, e con lei intreccerà una danza rituale e spirituale foriera di una scelta di vita ormai irreversibile. Luci psichedeliche, musiche elettroniche e suggestioni immaginifiche rendono questo film imperdibile. Avrebbe meritato un riconoscimento maggiore.

Le tre cinefile perse
Serena Mirella Pia