Regia: Saela Davis, Anna Rose Holmer
Genere: drammatico/thriller
Durata: 100
Uscita: 04/05/2023
In un paese sperduto di pescatori in Irlanda, una madre è combattuta tra l’istinto di proteggere il figlio e il proprio senso d’integrità. Una bugia raccontata per coprire il figlio da un’accusa infamante rischierà di mandare in frantumi la famiglia e il futuro della piccola comunità di cui fa parte.
Prodotto dalla casa di produzione di successo A24 e presentato alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, il film si regge principalmente sulle ottime interpretazioni dei due protagonisti: Emily Watson (la madre) con cui riusciamo a condividere i sentimenti e le reazioni di una donna accecata dall’amore materno e della sua lenta presa di coscienza della realtà, e Paul Mescal nei panni di un figlio ambiguo e mai veramente sincero. L’ambiguità però sembra prevalere lungo tutto il film, dove l’azione effettiva non c’è mai ma è solo evocata, dove i personaggi anche minori sembrano tutti segnati da una storia più grande di loro, in una cornice grigia e sospesa tra passato e presente ma senza soluzione di continuità.
Distribuito da Academy Two e in sala dal 4 maggio, va visto con un approccio analitico, forse anche una seconda volta.
Francesca De Santis