Sentire Michele Serra che stigmatizza l’ingerenza politica nella Rai è veramente un ascolto avvilente.
Se è vero sotto un profilo ambientale, applicato a Fazio è quanto di più falso possa essere ideato.
Fazio non è un prodotto dell’ingerenza, è il prodotto principale dell’ingerenza politica, uomo di parte, con il cuore a sinistra e il portafoglio a sinistra, insinuante, pronto a tutto.
Il suo contratto è l’atto più sinistro si possa immaginare, un diluvio di soldi per una rubrica, costosissima per gli ospiti, che potrebbe presentare Frassica o chiunque abbia un minimo di parlantina. Per non parlare della Litizzetto, ciliegina sulla torta, in una continua evocazione sessuale, tanto inutile quanto inguardabile.
Ma anche la commozione della Annunziata crea una forma di disagio: possibile che, dopo aver abusato delle strutture di Stato grazie alla politica, non si renda conto che è sufficiente ringraziare e salutare invece di singhiozzare? Fazio e L’Annunziata sono funzionari della sinistra più raffinata e pericolosa, quella con le antenne tese, più vibranti e sensibili.
Senza di loro non cambierà nulla perché lo sport televisivo nazionale è quello di avere ospiti, e gli ospiti più significativi basta lavorare e pagarli, andarli a prendere magari con un volo privato e farli dormire all’Hassler.
Non ci vogliono geni, (come i giornali di sinistra, e non solo, tendono a descrivere i giornalisti), per organizzare una riunione di amici o per intervistare un solo ospite, e di persone capaci di tanto ne esistono molte e sono tutte più simpatiche. Fiorello, che si è sentito di dover criticare la Rai, in mezzo al suo mondo di stupidaggini e scherzetti, dovrebbe riflettere sulla fortuna che ha baciato la sua persona.
Non si può parlare di epurazione fatta dalla destra, quando gli epurati sono di nome e di fatto prodotti dalla ingerenza politica della sinistra.
Né la Rai sta rinunciando a grandi ascolti, perché nonostante gli ospiti, in tutti i casi, i risultati sono da modesti a inesistenti, e sarà interessante vedere come Fazio, in una televisione stenterella ma ambiziosa, guadagnerà il suo sempre mirabile corrispettivo.
Il “fratacchione” è comunque multimilionario, e pertanto potrà sopravvivere anche alle intemperie.
Singolare è invece l’atteggiamento della destra e del Consiglio Rai sul cuore pulsante dell’azienda di Stato, grande attenzione ai giornalisti, e nessuna per i soldi.
Cinema e fiction, sono rimaste nelle mani degli stessi manager di prima, il che fa presupporre o che abbiano cambiato casacca o che abbiano trovato accoglimento presso qualche politico potente, che li ha quantomeno addomesticati.
Resta il dato desolante che se qualcuno non deciderà di mettere il naso nei conti e nei ricavi di quei settori, le perdite per lo Stato saranno sempre incalcolabili.
È interessante scoprire che, a detta di un dirigente molto esperto, se dovessimo approfondire le cifre, lo spettro del fallimento aleggerebbe da oltre dieci anni.
È altresì vero, in questa confluenza di interessi, che alcuni imprenditori sono diventati ricchissimi, ed essendo il denaro liquido, scivola facilmente dal pubblico al privato.
Avv. Michele Lo Foco