IL RISVEGLIO DI AGCOM

L’intervento come sempre tardivo dell’AGCOM ha finalmente messo in risalto quello che personalmente da anni dichiaro, denuncio, spiego (e che mi ha posto all’indice durante l’impero Franceschini) e cioè che la legge sul tax credit, inoculata nella definizione di produttore indipendente, ha ottenuto l’effetto contrario a quello che avrebbe dovuto ottenere.

Dice l’AGCOM testualmente:

con riferimento al tax credit, il cui intento originale era volto a sostenere le piccole imprese nazionali di produzione audiovisiva, si porta all’attenzione la problematica relativa alla dimensione internazionale dei principali destinatari attuali di tale misura che comporta un rischio di discostamento rispetto ai principi e obiettivi alla base del regime di agevolazione

Detto diversamente il tax credit è servito ai piccoli e medi imprenditori ad arrabattarsi per produrre lungometraggi modesti, ed ai produttori internazionali e strutturati a sbancare lo Stato Italiano approfittando della mancanza di controlli.

Ho sempre pensato che il sistema Franceschini, che ha ridotto la qualità del prodotto nazionale ed è servita esclusivamente a rafforzare le piattaforme e Cinecittà, prima o poi avrebbe deflagrato, ma speravo che non fosse l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a dare l’allarme, ma, come avrebbe dovuto, Anica, o qualche sindacato. Invece le associazioni, salvo ANAC e CNA, sono diventate complici del sistema, ed hanno favorito la verticizzazione delle prebende statali, che con l’estensione ai prodotti televisivi, hanno raggiunto l’apice del risultato.

Dove AGCOM sbaglia è quando ragiona sulla definizione di produttore indipendente: se infatti è vero (ed è realmente un elemento truffaldino) che è considerato produttore indipendente quello che ha un fatturato,  realizzato con la stessa azienda, non superiore al 90%, e pertanto sono tutti indipendenti, è altrettanto vero che non è giusto eliminare il concetto di produttore indipendente, ma va riformulato restringendo la percentuale al 50%.

Pertanto è un produttore indipendente colui che presenta un fatturato nel quale il lavoro con la medesima azienda non superi il 50% dell’intero, e dimostri che l’altro 50% dipende da lavori con altri operatori del settore.

Riducendo il numero dei produttori indipendenti a quello vero, senza inserirvi major o grandi gruppi strutturati, tutto il sostegno statale può essere finalmente indirizzato, come dovrebbe, a quella specifica parte del settore che ha realmente bisogno di assistenza, e non ad incrementare potentati e speculatori che in questi anni di Franceschinismo hanno avuto modo di operare ai danni dello Stato.

Avv. Michele Lo Foco

La Royal Opera House

La Royal Opera House è lieta di annunciare il programma della sua prossima stagione al cinema: otto eccezionali produzioni che saranno trasmesse nelle sale di oltre 50 paesi del mondo. Come sempre il programma offrirà al pubblico internazionale un posto in prima fila, proponendo un ricco bouquet di balletti e opere trasmessi dall’iconico palcoscenico della Royal Opera House a Covent Garden.

La stagione inizierà a settembre, quando il Direttore musicale della Royal Opera House, Antonio Pappano, collaborerà per la prima volta con Barrie Kosky per una nuova e audace interpretazione del primo capitolo del ciclo de L’anello del Nibelungo di Wagner, L’oro del Reno. La produzione – un’impresa imponente per qualsiasi teatro d’opera – vedrà la partecipazione di un cast eccezionale che comprende Christopher Maltman nel ruolo di Wotan e Christopher Purves in quello di Alberich. L’opera sarà trasmessa in diretta nei cinema di tutto il mondo mercoledì 20 settembre 2023.

In autunno, la stagione cinematografica proporrà l’amatissimo Don Chisciotte del Royal Ballet e, in vista del Natale, Lo schiaccianoci, lo spettacolo più amato del Royal Ballet, tornerà a deliziare il pubblico di tutto il mondo offrendo una magica messa in scena e una serie di coreografie straordinarie ambientate nell’onirico Regno dei Dolci.

Il nuovo anno si aprirà con le dirette di due apprezzatissime produzioni della Royal Opera House: l’intramontabile balletto Manon di Kenneth MacMillan nel febbraio 2024, a 50 anni dalla sua prima esecuzione nel 1974, e Madama Butterfly di Moshe Leiser e Patrice Caurier nel marzo 2024, che ci permetterà di ascoltare alcune delle musiche più strazianti e accattivanti mai scritte da Giacomo Puccini. Sempre in primavera il Royal Ballet proporrà Il lago dei cigni, ricco di incantevoli assoli, spettacolari pas de deux e sequenze mozzafiato del corpo di ballo.

A maggio, sarà la volta dell’amata Carmen di Bizet, dove Aigul Akhmetshina interpreterà la protagonista nel nuovo allestimento, poetico e contemporaneo, di Damiano Michieletto. Antonello Manacorda dirigerà il cast di questa produzione sensuale, che evoca la passione e il calore della partitura di Bizet e presenta ai fan di tutto il mondo alcuni dei più grandi successi dell’opera. Il mese successivo, la stagione si concluderà con la diretta dell’Andrea Chénier di David McVicar, una produzione che vede Antonio Pappano, al suo 23° e ultimo anno come Direttore musicale della Royal, dirigere Jonas Kaufmann, Sondra Radvanovsky e Carlos Álvarez.

Antonio Pappano, Direttore musicale della Royal Opera, ha dichiarato: “È un piacere sapere che, nel mio ultimo anno come Direttore musicale, aprirò e chiuderò la Stagione Cinematografica della Royal Opera House dirigendo una nuovissima produzione de L’oro del Reno e un attesissimo Andrea Chénier per gli spettatori di tutto il mondo. È stato incredibilmente importante per me, nel corso dei miei molti anni al Covent Garden, condividere l’emozione e l’eccitazione delle nostre produzioni con il pubblico al di fuori di Londra, ed è un privilegio continuare a farlo fino alla fine del mio mandato”.

Alex Beard, Chief Executive della Royal Opera House, ha dichiarato: “Sono lieto di presentare la straordinaria stagione cinematografica 2023/24, in grado di bilanciare nuovi lavori, audaci ed emozionanti, con le produzioni più amate del nostro repertorio. Ci impegniamo a portare il meglio del balletto e dell’opera al pubblico di tutto il mondo, collaborando con i cinema perché tutti possano godere di spettacoli di livello mondiale, ovunque si trovino”.

Kevin O’Hare, direttore del Royal Ballet, ha dichiarato: “Questa stagione offre un fantastico mix di classici del passato e di classici moderni. Che ci si unisca a noi a Natale per Lo schiaccianoci o che si vada al cinema a vedere Il lago dei cigni, sarà per una serata da ricordare: un’occasione per assistere ad alcuni dei balletti più amati e per celebrare l’incredibile abilità artistica del nostro corpo di ballo”.

Oliver Mears, direttore della Royal Opera, ha dichiarato: “La nuova Stagione cinematografica del Teatro sarà ricchissima e sarà un vero piacere presentare un programma così ricco. Sono entusiasta di poter celebrare in questo modo l’ultimo anno qui di Antonio Pappano, ma anche di essere riusciti a riunire un gruppo straordinario di cantanti e creativi per quella che si preannuncia come una stagione incredibilmente emozionante sul grande schermo”.

Sin dal 2008 il programma cinematografico della Royal Opera House ha offerto al pubblico di tutto il mondo le sue straordinarie produzioni del teatro. Le dirette offrono agli spettatori il miglior posto in sala e includono esclusivi filmati dietro le quinte, interviste e approfondimenti.

Francesca De Santis