DOGMAN – Luc Besson

Dove: In sala
Genere: Drammatico
Durata: 114 minuti
Regista: Luc Besson
Attori: Caleb Landry Jones, Jojo T. Gibbs, Christopher Denham, Clemens Schick, Grace Palma e TANTI BRAVISSIMI CANI

Douglas (Caleb Landry Jones) è un giovane uomo, affetto da una grave menomazione fisica, che ha vissuto un passato fatto di violenza e marginalità. Persa la fiducia negli esseri umani, trova conforto solo nella compagnia dei suoi amatissimi cani.

Un potentissimo, e forse in alcuni momenti eccessivo, atto accusatorio nei confronti di una famiglia anaffettiva e rigidamente conservatrice. Metafora sicuramente di una società gretta e incapace di accogliere, che trova solo negli animali totale solidarietà.
Nessuna scena violenta nei confronti dei cani, paladini in difesa del loro padrone; qualche momento invece molto violento da parte degli umani.
In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 80.
Voto: 8

 

 

 

Mirella Zanini

A STRANGER QUEST

un film di ANDREA GATOPOULOS

A Stranger Quest, scritto e diretto da Andrea Gatopoulos, sarà presentato in concorso nella sezione Documentari Italiani al 41esimo Torino Film Festival, in anteprima assoluta per il pubblico, giovedì 30 novembre alle ore 19.30, al Cinema Romano 1.

Il documentario è prodotto da Il Varco Cinema, di cui Gatopoulos è cofondatore, e da Kublai Film, e sarà distribuito nel circuito dei festival internazionali da Gargantua Film Distribution.

La storia – Dopo aver trascorso gli ultimi trent’anni ad accumulare una delle più grandi collezioni di mappe al mondo, che segretamente chiama la sua “poesia”, David Rumsey, sul punto di compiere ottant’anni, si misura con i fantasmi della sua vita e con la fine sempre più vicina. Confrontandosi con ricordi e affetti, aiutato da oggetti, persone e intelligenze artificiali, in un personale viaggio tra luoghi fisici e virtuali, ritrova lo slancio per una nuova sorprendente avventura.

Il progetto – Nell’età dei satelliti, dove la Terra è esplorabile con uno smartphone e i viaggi spaziali si sono rivelati sempre meno utopistici, l’uomo ha perso le sue Colonne d’Ercole e la magia dell’avventura? Da questo senso di smarrimento nasce in Gatopoulos una passione crescente per le mappe, che lo conduce ben presto sul sito di David Rumsey, alla scoperta del suo archivio digitale sterminato con una delle collezioni private di mappe storiche più grandi del mondo, assemblate con il gusto estetico di un artista e al contempo strettamente legate ai più recenti progressi tecnologici. “Una volta conosciuto David e stabilita in poco tempo una forte intesa con lui, ho ritrovato nel racconto della sua ‘strana missione’ un fantasma, una traduzione, un ricollocamento del sentimento originale che spingeva gli uomini oltre il mondo conosciuto, alle grandi imprese e scoperte”, racconta il regista, che commenta: “In un mondo in cui lo scopo degli esseri umani sembra indebolirsi, incatenato alle leggi del mercato, della popolarità e del successo, il suo lavoro meticoloso, costante, ininterrotto e ossessivo per la cartografia, una materia oggi largamente trascurata e sostituita dai navigatori automatici, oltre che una storia affascinante è per me l’espressione straordinaria di una profonda connessione con l’esistenza e col senso della vita: a stranger quest”.

Un’opera-atlante – Gatopoulos e il direttore della fotografia Antonio Morra hanno scelto di girare con lo sguardo dei cartografi in ricognizione: un’unica inquadratura per ogni scena, ripresa da ciò che i mappatori definiscono point sublime, il punto da cui è possibile non solo vedere meglio il territorio, ma anche rappresentarne la sua bellezza. Ne è nato un film che si “legge” come un atlante, in cui l’immagine si accompagna ai dialoghi nel modo in cui l’icona si accosta alla didascalia. Il suono segue un lavoro simile, con il punto di vista della scena sempre tra la mdp e il protagonista, come l’orecchio di un drone. Le musiche di Brian Eno, Harold Budd e Kevin Braheny Fortune completano la costruzione di una colonna sonora futuristica e sentimentale.

La storia, infine, adottando il punto di vista del navigatore satellitare, è raccontata da un’intelligenza artificiale, che cerca di interrogarsi su come la vita degli uomini e la loro felicità si fondi su inspiegabili chimere e su stranissime missioni personali, tracciando la distanza fondamentale tra l’uomo e qualunque macchina concepibile dal sistema capitalistico.

Il regista – Andrea Gatopoulos, pescarese, classe 1994, dopo la laura in Lettere Moderne fonda a Roma la casa di produzione Il Varco, che ha all’attivo 23 cortometraggi e 4 film che hanno partecipato a più di 120 festival in tutto il mondo. Il suo esordio alla regia è il film breve Materia Celeste (2019), a cui seguirà Polepole (2021). Nel 2020 al lavoro al fianco di Werner Herzog per il suo film Accelerator a Leticia, Colombia, sviluppa la corrispondenza filmata Letters to Herzog e il cortometraggio Flores del precipicio (2022). Selezionato tra i finalisti del Premio Zavattini 2021/2022, nel 2022 presenta alla 54esima Quinzaine des Réalisateurs il corto Happy New Year, Jim, prodotto da Nieminen film e Naffintusi. Nel 2023 partecipa alla Locarno Spring Academy con Radu Jude dove realizza il film Eschaton Ad. Trascorre l’agosto 2023 a studiare con Apichatpong Weerasethakul nel suo laboratorio nello Yucatan, in Messico.

Proiezioni al Torino Film Festival

Giovedì 30 novembre ore 19.30 – Cinema Romano 1 (Proiezione ufficiale)

Sabato 25 novembre ore 21.30 – Cinema Romano 1

Sabato 2 dicembre ore 16.30 – Cinema Romano 1

 

 

 

 

 

Mirella Zanini

LA MOGLIE DI TCHAIKOVSKY – Kirill Serebrennikov

Dove: In sala
Genere: Drammatico
Regista: Kirill Serebrennikov
Nazione: Russia, Francia
Interpreti: Alëna Michajlova, Odin Bajron

Antonina Miljukova sposa il compositore Pëtr Tchaikovsky, ma ben presto però l’omosessualità di lui trasforma il matrimonio in un totale insuccesso. La donna, il cui amore si trasforma in una devastante ossessione, accetta comunque di sopportare tutto.
La pellicola racconta, con cupezza di toni, un matrimonio impossibile nella Russia zarista, ma soprattutto narra la situazione di subalternità delle donne in quel periodo storico.

Diversamente dal film di Ken Russell – “L’altra faccia dell’amore” del 1971- tutto incentrato su Tchaikovsky, qui la figura del compositore quasi scompare o meglio si intravede solo nell’ossessione di lei. Il film è anche la denuncia dell’attuale situazione della Russia nei riguardi dei diritti civili negati, di cui lo stesso regista è stato vittima.

Voto: 8

Pia Larocchi

KILLERS OF THE FLOWER MOON – Martin Scorsese

Dove: In sala
Genere: Drammatico
Regista: Martin Scorsese
Nazione: USA
Interpreti : Robert De Niro, Leonardo Di Caprio, tra molti altri
Durata: 206 minuti

Nel 1920 una tribù di nativi americani, gli Osage, viene massacrata. L’FBI indaga e risolve uno dei casi più difficili della storia.
Gli Osage avevano scoperto sotto il proprio territorio enormi giacimenti petroliferi e da quel momento avevano dovuto fare i conti con uno stuolo di uomini bianchi desiderosi delle loro ricchezze.
Basandosi sul libro con lo stesso titolo, Scorsese, come in altri film, scava sul cinismo e l’avidità di conquista dei bianchi.
Un cast spettacolare e bellissime sequenze tengono legati allo schermo per più di tre ore. Ma non manca un’ansia mossa dal senso di ingiustizia che attraversa tutta la pellicola.
Da vedere. Uno dei must del 2023.
Voto: 10

 

Pia Larocchi

C’È ANCORA DOMANI – Paola Cortellesi

Dove: In sala
Genere: Drammatico
Produzione: Italia
Durata: 118 minuti
Regia: Paola Cortellesi
Attori: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Francesco Centorame.

Siamo a Roma nel secondo Dopoguerra. Delia, sposata con Ivano, si divide tra il ruolo di moglie maltrattata e umiliata, quello di madre di tre figli, facendo pure da infermiera al suocero, e di lavorante saltuaria in vari negozi cittadini. Ma un giorno riceve una misteriosa lettera…
Rifacendosi al nostro Neorealismo, Paola Cortellesi gira una pellicola per niente banale, raccontando di un mondo femminile, post Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato da un pesante maschilismo. Il tono del film non cade mai nel retorico. Una prima prova da regista, oltre che da attrice, molto interessante e che fa ben sperare per le prossime prove. In sala all’Anteo in una calorosissima masterclass, la regista si è raccomandata di non svelare il finale.
Preparate i fazzoletti.
Voto: 8

 

 

Pia Larocchi

41 TORINO FILM FESTIVAL

La 41esima edizione del Torino Film Festival si svolgerà dal 24 novembre al 2 dicembre sotto l’egida del Museo Nazionale del Cinema – presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano – con la direzione artistica di Steve Della Casa.
Il comitato di selezione, coordinato da Giulio Sangiorgio, è composto da Claudia Bedogni, Giulio Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio, Alena Shumakova, Caterina Taricano, Simona Banchi, insieme a Matteo Pollone, Stefano Boni, David Grieco, Paola Poli e Luca Beatrice con Luigi Mascheroni.
Nel solco della scorsa edizione, l’immagine guida è stata affidata nuovamente all’artista di fama internazionale Ugo Nespolo che declina uno dei più celebri fotogrammi di Sentieri selvaggi di John Ford in cui John Wayne tiene tra le braccia Natalie Wood, celebrando l’omaggio che quest’anno il TFF dedicherà al popolare attore, vera e propria icona del cinema americano classico.
A conferma della vocazione al dialogo con le eccellenze culturali ed artistiche del territorio, l’inaugurazione della 41esima edizione si svolge quest’anno alla Reggia di Venaria che, restituita alla sua magnificenza barocca, è diventata uno dei siti culturali più visitati d’Italia. Ospite d’eccezione della serata – in diretta su Hollywood Party, Rai Radio3 – il maestro Pupi Avati.

Madrina della cerimonia d’apertura Catrinel Marlon.
Si moltiplicano le occasioni di incontro e dialogo dei protagonisti del cinema con il pubblico, scelta fortemente voluta dal direttore Steve Della Casa e tratto identificativo di un festival che coniuga cultura e spettacolo. Numerosi gli ospiti, da Oliver Stone (che riceverà dal Museo Nazionale del Cinema il Premio Stella della Mole) a Fabrizio Gifuni, da Christian Petzold a Caterina Caselli e Paolo Conte, da Kyle Eastwood a Drusilla Foer, da Mario Martone a Barbara Ronchi, da Baloji a Thomas Cailley, da Roberto Faenza a Laura Morante… Idee e testimonianze diverse tutte accomunate dal grande amore per la settima arte.
Il festival presenta quest’anno una selezione estremamente ricca e articolata che riflette sullo stato delle cose della produzione cinematografica contemporanea senza gerarchie di sorta, tra cinema di ricerca e scritture di genere, maestri internazionali e giovani promesse. Uno spirito che si dispiega nelle diverse sezioni del festival, da quelle competitive (Concorso Lungometraggi, Documentario internazionale e italiano, Spazio Italia, Crazies) a quelle fuori concorso (Nuovimondi, Ritratti e paesaggi, TFLab, Il gioco della finzione. Nuovi sguardi argentini). Uno dei tratti distintivi della selezione è il grande ritorno della commedia, popolare e d’autore, in tutte le sue possibili formulazioni: politica, minimalista, malinconica, metatestuale.
L’Italia si ritaglia uno spazio importante, con la presenza di ospiti prestigiosi impegnati anche in masterclass, il concorso documentari italiani ampliato a 10 titoli per festeggiare un’annata particolarmente ricca, quello dei cortometraggi e dunque del cinema del futuro e due sottosezioni fuori concorso La prima volta e Ritratti e paesaggi, rispettivamente dedicate ad alcune tra le più interessanti opere prime della stagione e ad una serie di imperdibili documentari per il grande pubblico.
La 41esima edizione del Torino Film Festival presenta la prima retrospettiva integrale dedicata a Sergio Citti, che a buon diritto si inserisce nella tradizione delle grandi retrospettive del TFF. Per l’occasione sarà pubblicato il volume SERGIO CITTI – La poesia scellerata del cinema a cura di Matteo Pollone e Caterina Taricano (coedizione: Centro Sperimentale di Cinematografia – Edizioni Sabinae).


In un’ottica di “sistema” si rinnovano anche quest’anno le collaborazioni con Film Commission Torino Piemonte, Torinofilmlab e Torino Film Industry.
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) e della Giornata Mondiale contro l’AIDS (1 dicembre), il Torino Film Festival – in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità della Città di Torino – dedicherà due momenti di riflessione a questi temi attraverso gli interventi di Monica Guerritore, protagonista de I girasoli, film d’esordio alla regia di Catrinel Marlon, Madrina del 41TFF, e di Laura Morante, attrice ospite del Festival con il film Folle d’amore – Alda Merini di Roberto Faenza.
Il Torino Film Festival ribadisce inoltre il suo impegno rispetto alla sostenibilità ambientale facendo proprie le buone pratiche indicate nella Guida Festival Green realizzata dall’AFIC (Associazione Festival Italiani Cinema). Dieci aree tematiche di intervento – dalla mobilità ai consumi energetici, passando per la sostenibilità alimentare e la produzione di un merchandising ecologico e riciclabile – per rendere un evento cinematografico più sostenibile.

Trailer: A guardia di una fede

https://youtu.be/zIQquZCpo4I

 

 

 

 

Serena Pasinetti