ESTRANEI di Andrew Haigh

Genere: Drammatico, Fantastico
Durata: 105′
Con: Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy

Estranei (film) - Wikipedia

Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Golden Globes, 6 candidature a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, 3 candidature a Spirit Awards, 12 candidature a British Independent (di cui ne ha vinte 7) ed è stato premiato al National Board. Un film così potente che abbiamo deciso di recensirlo da tre angolazioni, i tre sguardi delle nostre critiche di punta: Miriam, Pia e Serena.

  • “Il blocco dello scrittore è uno stato di sospensione del tempo e dello spazio che circonda il protagonista. È come trovarsi in un limbo creativo dove le idee non fluiscono, trovandosi intrappolati in un momento indefinito. Questo stato può creare emozioni intense, come frustrazioni, ansie, tristezze. Tuttavia riflettere sulle proprie abitudini o sulle esperienze passate può fornire preziose intuizioni su come uscire dagli ostacoli presenti e trasformare i pensieri e i sentimenti in parole scritte può fornire un espediente creativo, inesprimibile in altri modi.
    Adam è uno scrittore, sceneggiatore in crisi creativa, è bloccato nel suo mondo, nel suo appartamento e in un palazzo apparentemente deserto. Quando incontra Harry le sue abitudini cominciano a fluidificare attraversando il tempo e lo spazio. Harry è l’amico che corre in aiuto, è l’angelo custode o addirittura l’alter ego di Adam, una proiezione di se stesso, un personaggio immaginario che lo aiuta ad affrontare le sfide emotive.
    Una delle esplosioni mentali meglio rappresentata visivamente nel film la ritroviamo nella sequenza della discoteca, ed è proprio qui che con l’aiuto di Henry, Adam comincia a liberarsi delle proprie ragnatele mentali. Henry è una rappresentazione positiva, la morte e la liberazione delle situazioni tossiche, è il coraggio di lasciarsi andare da tutti i dubbi irrisolti, è un abbandono positivo il cui risultato è una sensazione di leggerezza, libertà e rinnovamento”.

    Miriam

  • “Il luogo dove Adam vive è simbolicamente il mondo che lui abita: un grattacielo semideserto, finestre ermeticamente chiuse verso l’esterno, un computer su cui  registrare e riordinare il testo del suo lavoro, in solitudine.
    Harry, il contatto umano che si presenta alla sua porta per chiedere ed offrire amicizia, e non solo, viene cautamente introdotto nella vita di Adam finché tra i due giovani si stabilisce una relazione esclusiva. Adam sta preparando la scrittura per un suo lavoro e in questa sua creazione si immerge totalmente.
    Ed ecco che in questo mondo di mezzo tra realtà e finzione prendono corpo persone e situazioni che sono state determinanti nella sua vita. Durante un nostalgico ritorno alla sua casa d’infanzia, incontrerà i suoi genitori all’età in cui entrambi erano morti in un incidente stradale e, dopo il primo sconcerto, entrerà da adulto nella loro vita, aprendosi al confronto con loro.
    Riemergeranno le paure e i pianti di un bambino bullizzato dai compagni per la sua evidente omosessualità, la mancanza di supporto da parte del padre pur essendone amato e il tenero rapporto con la madre.Estranei, film: Trama, cast, temi, romanzo, trailer - The Wom
    Gli incontri si susseguono nell’arco del tempo in questo doloroso e nostalgico perdonare e perdonarsi, accettare e accettarsi fino ad arrivare al traumatico sciogliere i lacci con il passato e abbandonare i propri fantasmi per vivere la vita reale. Ma quando Adam si accorgerà che cosa comporta vivere la realtà nel rapporto con Harry, dovrà decidere se viverla fino in fondo o se continuare a restare nel mondo di mezzo e proteggere il loro amore.
    Una veramente intensa e struggente storia d’amore.
    Si esce a fatica dall’emozione del film”.

    Pia

  • Adam, uno sceneggiatore in crisi, abita in un palazzo di periferia da cui si vede in lontananza una Londra scintillante. Sta scrivendo un soggetto ma è bloccato sull’attacco: “Esterno, villetta di periferia, 1987″. Esaurita è la sua vena creativa, come vuoto è il palazzo visto dal basso quando è costretto a scendere per una prova antincendio.
    Solo una finestra è illuminata, quella di Harry, di cui farà conoscenza quando  busserà alla sua porta.
    Harry è la persona/pretesto che porterà Adam (il regista stesso) a ri-scrivere la propria storia facendone uno script che è lo script di Estranei: la villetta è quella dei genitori nel lontano 1987. Un film nel film o meglio uno script nello script. E il motivo centrale della storia, il suo faticoso coming out ( tema anche di Weekend )  si “mette in scena” solo con tre/quattro personaggi: Harry, metafora della sua omosessualità, e i genitori, simboli della normalità con cui ha dovuto confrontarsi in un passato fatto di ragazzo bullizzato, incompreso e lasciato solo dai genitori. E scrivendo la sua storia lo sceneggiatore/regista usa in modo straordinario nei suoi backward Adam che ha sempre la stessa età, in cui si mescola Harry ( il suo “problema”) che esiste/non esiste forse come persona reale.
    In tutto questo groviglio di dolore, incapacità di accettare e accettarsi la storia di Adam con Harry/Adam è una dolcissima e indimenticabile storia d’amore.

    Serena

Il film è al cinema dal 29 febbraio distribuito da Walt Disney.

UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO

Sarà nelle sale solo per due giorni, il 12 e 13 marzo,  il film evento alla scoperta dei tesori del museo di antichità egizie  più antico al mondo che accoglie oltre 1 milione di visitatori all’anno.

Nell’anno del bicentenario della sua fondazione, il Museo Egizio approda per la prima volta al cinema con UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO, il film evento che è stato presentato in anteprima alla 41esima edizione del Torino Film Festival e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, il 12 e 13 marzo. Prodotto da 3D Produzioni, Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio e diretto da Michele Mally, che firma il soggetto con Matteo Moneta, autore della sceneggiatura, il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons, che ci guida in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

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Con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo Egizio è il più antico al mondo dedicato alla civiltà degli antichi Egizi. A Torino sono custoditi 40 mila reperti, di cui 12 mila esposti su 4 piani del Museo. Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4000 anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re, noto all’estero come la Turin King List, l’unica lista che sia giunta fino a noi che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro, o il Papiro delle Miniere, una delle più antiche carte geografiche conosciute. E ancora sculture come la statua del sacerdote Anen, quella di Ramesse II, quella della cosiddetta Iside di Copto, oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni che insieme alla moglie Merit sarà tra i protagonisti di tutto il racconto.

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Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del Museo sono narrati in maniera corale non solo dalla Presidente del Museo, Evelina Christillin, e dal Direttore Christian Greco, ma anche da alcuni dei curatori del Museo come Cédric Gobeil, Beppe Moiso, Susanne Töpfer, Paolo Del Vesco, Federico Poole, Johannes Auenmüller, Enrico Ferraris, Alessia Fassone, Tommaso Montonati, dalle  restauratrici Cinzia Oliva, Roberta Genta, Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, dall’antropologo Pieter Ter Keurs, dal Direttore Dipartimento Egizio del Louvre Vincent Rondot, dal Capo del Dipartimento Egitto e Sudan del British Museum Daniel Antoine, dai curatori del British Museum Ilona Regulski e Marcel Maree, dalla direttrice del Agyptisches und Papyrussammlung di Berlino Friederike Seyfried, dalla direttrice Generale Museo Egizio del Cairo Sabah Abdel Razik Saddik, dal Ceo di Ima Solutions Sarl Benjamin Moreno.

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Dal Louvre di Parigi al British Museum di Londra fino all’Ägyptisches Museum di Berlino: sono solo alcune delle importanti istituzioni museali mondiali da cui provengono i membri del comitato scientifico del Museo, che vanta oltre 90 collaborazioni scientifiche con musei, atenei e centri di ricerca internazionali. Le collezioni custodite a Torino comprendono oltre 40 mila reperti, che hanno una natura antiquaria – in quanto legati al collezionismo e al criterio di raccolta reperti di Bernardino Drovetti, diplomatico piemontese al servizio del governo francese che vendette a Carlo Felice di Savoia il primo nucleo delle collezioni del  Museo per 400 mila lire dell’epoca – e una natura archeologica, legata a campagne di scavo archeologico promosse da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina in Egitto all’inizio del Novecento.

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Ma perché proprio a Torino, nel 1824, si decise di aprire un museo che non aveva uguali al mondo, dedicato a una civiltà ancora in via di svelamento? Chi fu il primo a vedere nelle Alpi il profilo delle piramidi? Per scoprire le origini del Museo in UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO risaliremo così il corso del Nilo sulle tracce dei suoi grandi esploratori ed archeologi del passato: Donati, Drovetti, Schiapparelli. Visiteremo i luoghi da cui provengono i principali reperti delle collezioni torinesi, da Giza a Luxor fino all’antico villaggio di Deir el-Medina, abitato dagli scribi e dagli artigiani delle tombe della Valle dei Re e delle Regine. E viaggeremo a ritroso nel tempo, alla metà del 1500, quando i sovrani del Piemonte, i Savoia, per dare prestigio alla loro capitale riscrissero il mito delle origini egizie di Torino, sovrapponendo il toro, simbolo della città, col dio Api, che aveva le sembianze di toro ed era venerato nell’antico Egitto. Attraverso i sarcofagi e gli oggetti del corredo funebre della tomba di Kha e Merit racconteremo invece il viaggio dell’architetto Kha nell’Oltretomba, dal momento della mummificazione ai funerali, fino al giudizio di fronte ad Osiride e alla vita nell’Aldilà, seguendo le pagine del Libro dei Morti.

Completa il viaggio visivo la colonna sonora originale, composta ed orchestrata dal pianista e compositore Remo Anzovino ed eseguita dall’autore con l’Orchestra Sinfonica Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti, in uscita su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe nel 2024.

Giovanni De Santis