INNOCENCE

U N F I L M D I G U Y D A V I D I

DANIMARCA / ISRAELE / FINLANDIA / ISLANDA, 2022

DURATA 100’

V.O. SOTTOTITOLATA IN ITALIANO

Guy Davidi è nato nel 1978 a Jaffa, in Israele. Candidato all’Oscar e vincitore di un Emmy Award, gira e monta film dall’età di sedici anni. I suoi documentari sono stati proiettati in decine di festival cinematografici internazionali, locali, cinema e canali televisivi. I suoi cortometraggi includono titoli come In Working Progress (2006), Women Defiyng Barriers (2009) e High Hopes (2014), che contiene musiche dei Pink Floyd.

Innocence, un film su cosa significa crescere in un paese che ti obbliga a diventare un soldato.

Fare una guerra è un lavoro di narrazione.
Una buona storia è fondamentale per legittimare l’uso della forza militare. Ecco perché i militari hanno bisogno di attività promozionali e Israele è un Paese modello nel promuovere le proprie imprese militari.


Abbiamo colonizzato, occupato e invaso con successo, semplicemente per diventare più forti e accettati dalle altre nazioni. La nostra storia di ebrei perseguitati e la nostra democrazia illuminata fanno entrambe parte del nostro solido kit di pubbliche relazioni. Ma prima di promuovere la nostra storia nel resto del
mondo, dobbiamo promuoverla presso i nostri figli.
Poiché la corruzione morale legata all’apartheid prospera, evitare il servizio militare diventa una minaccia. Ad alcuni ragazzi offriamo benefici, alla maggior parte propiniamo promesse fittizie. Ogni ragazzo viene selezionato per prestare servizio con una pressione sopportabile e un’adeguata quantità di esposizione alla violenza.
Innocence racconta la storia di ragazze e ragazzi che hanno resistito all’arruolamento ma poi sono capitolati. Le loro storie non sono mai state raccontate perché sono morti in servizio. Attraverso un racconto basato sui loro inquietanti diari, il film descrive il loro sconvolgimento interiore, intrecciando immagini militari di prima mano, momenti chiave dall’infanzia fino all’arruolamento e video amatoriali dei soldati deceduti, le cui storie sono state messe a tacere e sono viste come una minaccia nazionale.

“Questo mondo è pieno di malvagità, sfruttamento, ingiustizia e dolore.
Una volta entrato nell’esercito, sono diventato parte di ciò che crea tutto questo”

Trailer:

 

Giovanni De Santis

La Seconda Vita

La Seconda Vita di Vito Palmieri arriva nelle sale il  4 aprile 2024 dopo l’emozionante esordio come opera d’apertura al BiF&st – Bari International Film Festival. Il film, prodotto da Articolture in collaborazione con Rai Cinema, sarà distribuito al cinema da Articolture e Lo Scrittoio, dopo un calendario di proiezioni speciali nelle carceri di diverse città italiane, in coerenza con il tema affrontato e con l’approccio produttivo adottato che punta a valorizzare gli impatti sociali di un progetto filmico.


Diretto da Vito Palmieri (vincitore del Gran Prix del pubblico di Shanghai con il suo film d’esordio, See you in Texas, del Toronto Film Festival con il suo corto Matilde, già presentato in Berlinale Generation K+, e vincitore del premio MigrArti 2018 con Il Mondiale in Piazza) e scritto a quattro mani insieme a Michele Santeramo, La Seconda Vita è la storia di Anna (Marianna Fontana, L’ultima volta che siamo stati bambini, Capri-Revolution, Indivisibili), giovane donna dal passato oscuro, che decide di trasferirsi in un piccolo comune di provincia.

Ed è all’interno di questa piccola comunità che Anna riscopre e riassapora la routine del quotidiano: lavora, cammina libera per le strade, conosce nuove persone tra le quali Antonio (Giovanni Anzaldo), un uomo dolce e introverso con cui inizia una timida relazione. Ma il passato sembra non lasciarle scampo perché il giudizio degli altri, a differenza delle sentenze e delle condanne, pare non finire mai. Il regista ha definito La seconda vita come: “un film che racconta un percorso interiore alla scoperta di sé e della propria anima”.


Palmieri sceglie infatti di disseminare il racconto di flashback che svelano a poco a poco il passato di Anna e insieme punteggiano il senso di turbamento che la protagonista sta vivendo e cercando di superare.
La Seconda Vita affronta l’urgente tema del reintegro sociale dopo un’esperienza di detenzione ed è stato realizzato con il coinvolgimento della Casa Circondariale Dozza – Rocco d’Amato di Bologna e della Casa di Reclusione di Volterra. Ciò ha permesso l’inclusione di persone in stato detentivo e di mediatori penali nella lavorazione dell’opera e quindi nella sua diffusione, per promuovere la giustizia riparativa come visione alternativa e complementare a sostenere una vera ed efficace inclusione sociale.

La peculiarità del percorso di vita del film è, infatti, il programma di anteprime nelle carceri italiane: il 22 marzo nel carcere di Bologna; il 25 marzo nel carcere di Bollate-Milano; il 27 marzo a Trento e Bolzano; il 29 marzo nel carcere femminile di Trani; il 2 aprile a Volterra; e l’8 aprile a Roma.


La Seconda Vita è stato girato tra Toscana ed Emilia-Romagna: a Bologna, a Rimini e in particolar modo a Peccioli, piccolo comune in provincia di Pisa, appena eletto Borgo dei Borghi 2024 che sta vivendo a propria volta una seconda vita grazie a una visione innovativa nel connubio tra creatività e sostenibilità ambientale: le “Presenze”, gigantesche statue che si stagliano nel paesaggio toscano, dialogano metaforicamente con la storia vissuta dalla protagonista. Il film, oltre alla fotografia del pluripremiato Michele D’Attanasio (vincitore del David di Donatello con Freaks Out, Veloce come il vento, Zinanà), vede coinvolti Lorenzo Esposito Fornasari alle musiche, Corrado Iuvara al montaggio, le sorelle Francesca e Roberta Vecchi ai costumi e l’esordio nel lungometraggio di Ilenia Burtoli alle scene.
La colonna sonora de La Seconda Vita è arricchita della collaborazione autoriale tra Lorenzo Esposito Fornasari e Cristina Donà sulla canzone originale La Vela. La cantautrice italiana è attiva da più di vent’anni in ambito musicale, contribuendo a definire una nuova stagione del rock di matrice mediterranea. È stata la prima artista italiana a salire sul palco del prestigioso Meltdown Festival alla Royal Albert Festival Hall di Londra, nonché vincitrice tre volte della Targa Tenco, divenendo punto di riferimento e figura ispiratrice per le nuove generazioni di musicisti italiani.

Trailer:

Giovanni De Santis