Regia Valerio Mastandrea
Sceneggiatura Enrico Audennio, Valerio Mastandrea
Interpreti Valerio Mastandrea, Laura Morante , Dolores Fonzi, Lino Musella,
Durata 93 ‘
Genere Drammatico
Un uomo trascorre serenamente le sue giornate ricoverato in ospedale , al riparo da tutto e da tutti , senza responsabilità e problemi di alcun genere . La sua è una condizione che sembra il modo migliore per trascorrere la propria vita , il luogo ideale per sentirsi liberi come da nessun’altra parte. Quella preziosa routine scorre senza troppi intoppi fino a quando un’altra persona viene ricoverata nello stesso reparto portando una ventata di sensazioni.
Siamo già abituati alla bravura attoriale di Valerio Mastandrea che dopo sei anni torna dietro la macchina da presa a dirigersi in un film su una storia d’amore sospesa nel tempo e nello spazio. Le emozioni sono intrappolate in un limbo illusorio di benessere che porta a convincerci di essere felici per evitare di affrontare situazioni scomode o problemi irrisolti . Da questa illusione potrebbe nascere quell’apatia che ci intrappola in un vortice ripetitivo senza nessuno sbocco realizzativo.
Trovare una via d’uscita richiede coraggio e determinazione , ma è un passo fondamentale verso una vita più autentica e soddisfacente .
Valerio Mastandrea oltre ad una scrittura sensibile e mai scontata ci regala buoni spunti registici e chiari messaggi visivi . La maestosa diga riflette la battaglia interna tra il desiderio di andare avanti e la paura di lasciare il passato. E’ quindi un simbolo di confine non solo fisico ma anche emotivo che rappresenta il percorso verso la liberazione dei propri demoni interiori ,mentre un asinello avanza con il suo passo lento quasi come fosse una bilancia tra presente e futuro.
Il film è stato presentato nell’apertura sezione Orizzonti di Venezia 81
Miriam Dimase