VERMIGLIO

Maura Delpero porta in concorso all’81° Mostra d’arte cinematografica di Venezia un’opera profonda e importante.

Vermiglio, paese d’origine della regista in Trentino, è lo sfondo di questo racconto dell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale vissuto da una famiglia ai piedi delle Alpi.
Quattro stagioni in cui tutto cambia, in Italia si avvicina la fine della Guerra e nella famiglia protagonista si succedono le vicende drammatiche e non solo, legate alla guerra dall’arrivo di un soldato in fuga.

Maura Delpero riesce a donare un bellissimo e veritiero spaccato della società di allora e del nucleo famigliare fondato sulla fede, la povertà, il pericolo della morte dietro l’angolo ma anche sulla forza, soprattutto femminile e l’unione. La guerra anche qui non si vede ma è sempre presente ed è lo sfondo di un racconto di vita quotidiano che attraversa le quattro stagioni di una storia d’amore nell’ultimo anno di conflitto.

Un grande film in concorso a questa edizione al Festival di Venezia che prosegue sul filone dei film di guerra senza mostrarla, ma ne dipingono le inevitabili conseguenze psicologiche e sociali.

Sul nostro canale Youtube trovate la clip del film che sarà distribuito nelle sale da Lucky Red.

 

 

 

Francesca De Santis

Disclaimer. IL FAKE

Il regista di Roma Alfonso Cuaron presenta Fuori Concorso all’81esima Mostra del Cinema di Venezia Disclaimer, una serie tv in sette episodi. Il progetto, diretto, scritto e prodotto da Alfonso Cuarón, è tratto dall’omonimo romanzo di Renée Knigh e sarà disponibile su Apple Tv+ a partire dall’11 ottobre.
La serie conta su un cast d’eccezione, con protagonisti i premi Oscar Cate Blanchett e Kevin Kline che vestono rispettivamente i panni di Catherine Ravenscroft e Stephen Brigstocke.
La storia tutta racchiusa in questo titolo Disclaimer (liberatoria ) è un giallo, un dramma, ma anche molto altro, una vicenda narrata da diversi punti di vista.
Senza spoilerare, la serie potrebbe essere racchiusa nel  concetto di Fake, dell’uso distorto delle informazioni, sia quelle dei media moderni, sia quelle tradizionali delle foto e della carta stampata. L’interpretazione falsa, la fake incontrollabile.
Tematica molto interessante e sempre legata a quella precedente è quella del rapporto uomo e donna in cui il marito ” interpreta” egoisticamente il vissuto della moglie. E poi c’è il tema madre/ figlio anche qui con la parte femminile che interpreta  in modo distorto il  ruolo di madre.
Fake sociale ma anche dei  rapporti personali,  tutto questo diretto da Cuaron in modo magistrale avvalendosi di  un cast stellare
Da non perdere, questa non è una serie è LA serie di questa Mostra e non solo.
Qui trovate il teaser.

LA STORIA DEL FRANK E DELLA NINA

Una bellissima scoperta dalla sezione Orizzonti extra: La storia del Frank e della Nina di Paola Randi, un racconto vivace e dolcissimo ambientato nei quartieri popolari di Milano e hinterland.

Frank, Nina e il cosiddetto Gollum sono tre adolescenti, ognuno con i propri disagi: Gollum non parla ma si esprime solo scrivendo pensieri e poesie sui muri, la Nina ha 16 anni, rom ed è già sposata e una mamma, Frank decide di non voler più esistere per gli adulti. I tre costituiscono una vera e propria famiglia, supportandosi l’un l’altro in una serie di avventure di adolescenti costretti ad affrontare problemi da grandi, in un mondo dove sono proprio gli adulti, spesso, a non capirli e a non saperli gestire.

Il film di Paola Randi è una forza, un racconto di formazione carico di energia e speranza, espresso attraverso una regia sapiente e finalmente diversa dalle opere degli ultimi tempi, dove non mancano omaggi al grande cinema di Wes Anderson.

Al cinema dal 19 settembre è un film assolutamente da non perdere, con la partecipazione straordinaria di Bruno Bozzetto affianco alle performance dei tre giovani protagonisti.

 

Trovate una clip del film sul nostro canale YouTube.

 

 

 

Francesca De Santis

CAMPO DI BATTAGLIA

Gianni Amelio racconta l’ultimo anno della Prima Guerra Mondiale senza mostrare il conflitto: non si vede la guerra di trincea, gli scontri fra soldati delle diverse nazioni ma la guerra interiore, la dimensione psicologica e sociale che entra in gioco.

Basato sul libro di Carlo Patriarca, Amelio mette in scena la storia di due dottori Stefano (Gabriel Montesi) e Giulio (Alessandro Borghi) e dell’ospedale in cui lavorano, dove arrivano continuamente soldati dal fronte feriti e traumatizzati. Il compito di Giulio e Stefano è di metterli in sesto il prima possibile per farli ritornare a combattere.
I pazienti-soldati sono però dei giovanissimi traumatizzati a tal punto tanto da essere disposti a scendere a qualsiasi compromesso pur di non tornare al fronte. Ma se Stefano aderisce ciecamente ai valori virtuosi del militare che deve essere sempre pronto a morire per la patria, Giulio in realtà non ha mai anteposto quei valori alla sua vocazione di medico. Salvare le loro vite per lui significa anche evitare di rimandarli in guerra contro la loro volontà, anche se questo significa avvalersi di metodi poco ortodossi.
Quando poi sopraggiungerà l’epidemia di spagnola, Stato ed esercito cercheranno di tenere nascosto ai cittadini e ai soldati l’entità del problema.

Campo di battaglia è in concorso alla 81° Mostra d’arte cinematografica di Venezia e offre molti spunti di riflessione sulle tante dinamiche che entrano in gioco nei conflitti e spesso tendiamo a ridurre quando raccontiamo e studiamo le guerre di tutto il mondo. Perché, anche se ambientato durante il primo conflitto mondiale, resta un film su temi universali: i traumi, i conflitti interiori su cosa è bene e cosa è male, il giusto e lo sbagliato, le differenze di classi sociali che determinano il ruolo dei singoli individui nella storia.

Una storia interessante con solo la pecca di un ritmo a tratti molto lento e con una recitazione poco convincente di Montesi e Rossellini, soprattutto di fianco a Borghi che è invece sempre impeccabile.

CAMPO DI BATTAGLIA sarà in sala il 5 settembre.

Il trailer è disponibile qui.

 

 

 

Francesca De Santis