Ginevra Nervi, cantautrice e compositrice di musica elettronica, firma la colonna sonora de L’ultimo piano, il film collettivo diretto da nove registi (Giulia Cacchioni, Marcello Caporiccio, Egidio Alessandro Carchedi, Francesco Di Nuzzo, Francesco Fulvio Ferrari, Luca Iacoella, Giulia Lapenna, Giansalvo Pinocchio, Sabrina Podda) della Scuola d’Arte Cinematografica “Gian Maria Volonté” promotrice e produttrice del film, che verrà presentato al 37. Torino Film Festival il 29 novembre (ore 15, Cinema Reposi, 2).
Attraverso l’uso di distorsori, bassi elettrici, chitarre in reverse, pianoforti riverberati e simulatori di nastro magnetico Ginevra realizza delle sonorità post-rock che servono a restituire l’aspetto “vintage” che caratterizza l’appartamento in cui è ambientata la storia.
La distorsione e la manipolazione del timbro sono elementi chiave della colonna sonora: attraverso queste due strade riesce a dare una nuova veste, molto più cruda e grezza, agli strumenti musicali scelti da lei in partenza.
NOTE DELL’AUTRICE:
Sapere che il film era stato realizzato da nove registi mi ha intrigata fin da subito. L’ultimo piano è il mio primo film come compositrice di colonne sonore, lavorare a stretto contatto con così tante teste è stata una bella sfida, ho imparato molto da questa esperienza.
Ero rimasta da subito colpita dal tipo di immagini, di colori, di luoghi che avevano scelto i registi per questo film. Guardando il primo montaggio ho capito che l’appartamento non era solo la cornice, il palcoscenico dove si svolgeva tutto. Era un personaggio nascosto che volevo far parlare.
Volevo raggiungere una texture che mi trasportasse verso una dimensione di dormiveglia… come se la musica fosse qualcosa presente solo nella nostra memoria e che a mala pena riusciamo a ricordare. Metto sempre molta poesia nelle scelte timbriche e nelle manipolazioni che faccio. Per me non è semplice scienza del suono applicata ad una forma d’onda. Quello che facciamo ha qualcosa di magico e di estremamente umano, per me è importante capire accuratamente quale direzione al suono voglio far prendere. Tutto è timbro, qualsiasi scelta io faccia durante la manipolazione del suono mi sposta inevitabilmente verso una direzione piuttosto che un’altra. Per questo essere stata ben allineata e in contatto con la poetica dei registi è stato fondamentale.
(Ginevra Nervi)
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