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L’inferno di Tom Hanks

Inferno (si proprio così in italiano già dall’origine) è il titolo del terzo capitolo della saga del “Codice Da Vinci” che vedrà il professor Robert Langdon (Tom Hanks) alle prese con nuovi enigmi da risolvere per salvare l’intero pianeta da una terribile catastrofe. Tratto ovviamente da un romanzo di Dan Brown anche in questo film la minaccia ha correlazioni teologiche e, come suggerisce il titolo, è in qualche modo attinente alla Divina Commedia di Dante Alighieri. Qualcuno vuole trasformare la terra in un in inferno diffondendo un virus capace di sterminare la metà della popolazione.

Felicity Jones in una scena tratta dal trailer di Inferno
Felicity Jones in una scena tratta dal trailer di Inferno

A fianco di Tom Hanks c’è Felicity Jones, nominata all’oscar per “La Teoria Del Tutto” e qui nei panni della dottoressa Sienna Brooks.

Ben Foster
Ben Foster

Lo scienziato pazzo e necessariamente cattivo Bertrand Zobrist è interpretato da Ben Foster che debutterà ben presto nella sua opera prima dall’altra parte della macchina da presa di cui ancora non è trapelato però neppure il titolo provvisorio.

Ron Howard a Firenze durante le riprese di Inferno
Ron Howard a Firenze durante le riprese di Inferno

Il regista è sempre Ron Howard in collaudato binomio con David Koepp (sceneggiatore di Jurassic World , Indiana Jones ed il primo Mission Impossible tra l’altro) che curerà la sceneggiatura. Anche il direttore della fotografia fa parte della squadra storica della saga ed è l’italo americano Salvatore Totino che nel 2015 si è egregiamente cimentato con le meravigliose immagini di Everest per il quale era stato nominato al Camerimage 2015 come miglior film in 3D.

L'autore David Koepp
L’autore David Koepp

Il film, prodotto dalla prolifica società di produzione Imagine Entertainment (in cui lo stesso Howard è partner con incarichi esecutivi) insieme alla Columbia, che si occuperà anche della distribuzione nella maggior parte dei paesi, uscirà il prossimo autunno in contemporanea mondiale. Come già accaduto per i precedenti due anche questo capitolo della saga Da Vinci fungerà da grande promo della penisola italiana ribadendone la centralità nell’immaginario del mondo intero, con gli evidenti benefici che ciò comporta e di cui siamo orgogliosamente ben lieti.

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