In attesa di scoprire gli effetti a lungo termine della Brexit per la stessa Gran Bretagna ed il resto d’Europa analizziamo intanto le conseguenze immediate per l’industria cinematografica inglese.
Innanzitutto svaniscono i fondi del programma MEDIA che dal 2007 al 2013 aveva sostenuto il cinema britannico con la non trascurabile cifra di 100 milioni di euro.
La svalutazione della sterlina renderà più difficili le coproduzioni internazionali per i partner inglesi che dovranno concorrere al budget (in euro per tutti gli altri) con una moneta deprezzata.e produzioni inglesi saranno meno interessanti per il mercato UE. In Francia soprattutto e questo perché nella legislazione nazionale transalpina è previsto che almeno il 51% della programmazione televisiva sia realizzata con programmi comunitari ed è evidente che il made in England non concorrerà a tale plafond e dovrà giocarsela con ciò che rimane ai budget delle televisioni dopo che sono passate le major americane. Anche nelle distribuzioni in sala, sempre per l’effetto del venir meno degli aiuti MEDIA, i film inglesi saranno meno appetibili per i distributori. Nel periodo 2007-2013 sono stati 41 i milioni di euro che hanno sostenuto la distribuzione in Europa dei film inglesi. Analogamente gli esercenti del Regno Unito perderanno un sostegno alla programmazione di film europei che sino ad ora gli aveva garantito una media annua di ben 103K euro per ciascun cinema.
Last but not least (e qui quest’espressione di solito odiosa invece ci sta a fagiolo ) la Gran Bretagna non avrà più voce in capitolo riguardo le politiche comunitarie rispetto la regolamentazione e la tutela del mercato cinematografico europeo. E’ questa senz’altro una conseguenza non immediata, ma a lungo termine è forse quella più prodromica di effetti marginalizzanti ed esclusivi per l’industria cinematografica inglese.
Certo sarà possibile per il governo inglese rendere più attraente il regime fiscale per i produttori che intenderanno produrre in Gran Bretagna e la svalutazione monetaria concorrerà anch’essa ad avverare questa condizione, ma sembra un ben leggero contrappeso agli svantaggi elencati poc’anzi. Chissà cosa avranno votato la maggioranza degli addetti ai lavori nel settore cinematografico inglese, ci sono pochi dubbi che ora i più saranno preoccupati per gli effetti che il referendum farà ricadere sul loro lavoro. Danny Perkins al vertice di Studio Canal UK ha dichiarato “Una brutta notizia per la valuta (inglese ndr) e terribile per le acquisizioni di film che notoriamente vengono fatte in euro o dollari. Le società inglesi soffriranno nel breve termine.”
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