E’ morto ieri in Svizzera, dopo una breve ma dura lotta con il cancro l’attore che ha impersonato lo stile inglese del perfetto gentiluomo a cavallo degli ultimi due secoli. Ne hanno dato l’annuncio i tre figli Deborah, Geoffrey e Christian (tutti e tre avuti dalla ex moglie italiana, l’attrice Luisa Mattioli) senza nascondere la natura del suo male. E perché avrebbero dovuto? Eppure si parla d’infarto o d’incidente, ma si tace spesso il tumore, come se fosse qualcosa di cui aver paura o, peggio di vergognarsene.
Per molti il talento di Moore era discutibile, ma nessuno può negare uno stile unico ed affatto particolare che lo ha reso un icona ironica ed elegante destinata a durare sugli schermi per chissà quanto tempo ancora. D’altro canto non era mica facile cominciare come Ivanhoe, proseguire come Simon Templar, dividere lo schermo con un gigante come Tony Curtis nella serie “Attenti a quei due” e subentrare infine a Sean Connery nella parte dell’agente segreto più famoso della storia e seppe farlo con humor e classe, che usò entrambe in abbondanza per sopperire ad un’inarrivabile fisicità del rivale. A tal proposito ebbe addirittura a dire una volta “Non farei mai a pugni con Sean. E’ grosso.”
A 90 anni suonati non era certo in pensione ed aveva recentemente accettato il ruolo di ambasciatore dell’UNICEF, oltre ad essere apparso meno di un anno fa sul palco del Royal Festival Hall. Una volta vedovo e tre volte divorziato non si può negargli una certa tenacia con il gentil sesso. Ci lascia quasi un centinaio di crediti tra film e serie TV a cui si aggiungono un paio di regie televisive per qualche episodio di “Simon Templar” e “Attenti a quei due” ed una manciata di produzioni, oltre naturalmente a quello sguardo ammaliatore che è forse desueto ma sempre affascinante.
No comment yet, add your voice below!