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Don Matteo e i potenti inamovibili della TV

Se c’è qualcosa che in Italia conta veramente è il potere , soprattutto in quei territori aridi come lo spettacolo , nel quale le fonti di sostegno sono volutamente poche e ben identificate.

Diciamolo chiaramente , a nessun politico interessa veramente quello che succede nel cinema e nella televisione: una volta occupati i telegiornali , il resto puo’ essere bello ,brutto o ignobile tanto non cambia nulla.

Infatti non c’è una voce che si soffermi nel valutare il vero valore di programmi di largo ascolto come per esempio don Matteo: ma vi rendete conto di chi è veramente don Matteo? Un prete che gira in bicicletta con il cappelletto perfettamente calato sulla sinistra della testa, come non riuscirebbe  a nessuno, e che va in giro a fare domande da poliziotto !!!! Ma che prete è? truccato , con il viso immobile alla Terence Hill , si muovono appena le labbra, ci manca poco che estragga una colt! Quello sarebbe il parroco che controlla la sua parrocchia?

E quell’altra suora che sembra voglia strapparsi le vesti e correre nuda dietro a qualcuno cos’ è? una suora ?

Eppure evviva !!! Come siamo bravi nella fiction …..le mamme e le nonne applaudono senza che nessuno si renda conto che quelli  sono esempi negativi , che portano fuori strada , elementi viziati di una società che non sa più nemmeno riconoscere ruoli e funzioni ma solo il potere della posizione : quel racconto , quel personaggio piace a ….guai a toccarlo , il produttore è intoccabile ….la signora della fiction ha sentenziato questo si , quello no , quello forse ma non subito ma forse si.

Woody Allen nel film “Il dittatore dello stato libero di Bananas”

Potere : una specie di stato libero di bananas è la rai , ma anche mediaset e pochi altri, nei quali chi occupa la posizione diventa bello , fico addirittura, certamente interessante ,talvolta ricco, con una schiera di ammiratori servili che ridono quando lui ride, che si alzano quando lui si muove, che cercano di intuire dove andrà, lui ,il potente inamovibile, quello di cui i politici se ne sbattono salvo che non abbiano donne da piazzare .

Lui, il potente, non deve più ragionare sul futuro dell’emittenza, non ha tempo, è sempre in viaggio a visionare il nulla, che viene prodotto in molti paesi, e lo fa svaccato in poltroncione gigantesche con una assistente di fianco che sta attenta non gli venga sete.

Un’immagine di “Quinto potere” di Sidney Lumet

Potere, quello invisibile, il potere di una borraccia d’acqua nel deserto , eppure esiste e resiste, e non c’è un’anima che si curi di eliminarlo, così, anche solo per una forma di giustizia :  qualcuno si accorgerà un giorno che don Matteo avrà condizionato migliaia di giovani definitivamente senza fissa dimora , ma sarà tardi .

 

Michele Lo Foco

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