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C’è ancora domani

Italia 2023

Regia Paola Cortellesi

Roma 1946. Le canzoni parlano d’amore e passione ma la guerra è finita da poco e la vita è dura nelle case popolari, coi mariti che bevono e picchiano più di quanto lavorino, i ragazzini che crescono allo stato brado e la figlia adolescente che vede la madre stare in giro tutto il giorno, facendo 4 lavori per portare due lire a casa, e per ricompensa viene pestata a sangue per qualunque motivo. I muri sono pieni di manifesti che invitano alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica, per la prima volta voteranno anche le donne. Ma questo sembra l’ultimo dei problemi per chi pensa a sbarcare il lunario come può. È un soggetto drammatico quello scelto da Paola Cortellesi.

Che però rema in direzione opposta e per la sua prima regia viaggia sul difficile binario della commedia che parla di cose serie. E non è l’unica scelta difficile. Basti pensare alla scelta del bianco e nero, del film in costume, di impegno sociale, con sulle spalle la responsabilità della regia e dell’attrice protagonista, e di un twist finale per niente prevedibile (grazie ad un impeccabile lavoro di scrittura). Eppure il film, per quelle magiche alchimie che si creano al cinema quando il caso, il buon lavoro e la passione si incontrano, funziona. Scevro da scene inutili, porta per mano lo spettatore supportato da buoni personaggi interpretati da attori per lo più ottimi, all’interno di questa storia del tempo che fu (neanche toppo tempo fa), con fin troppe assonanze col nostro, di tempo. Ma la differenza di quel tempo che fu, erano la speranze per il futuro e la voglia di cambiare le cose, con la consapevolezza di poterlo fare.

Bruno Di Marcello

https://brunodimarcello.wixsite.com/back-to-cinema

 

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