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BERLINALE 74 – Commenti e riflessioni

La distopia e la famiglia disfunzionale alla Berlinale 74.

Un fil rouge continua ad attraversare i vari festival cinematografici, quello di presentare film sviluppati secondo le tematiche della distopia e della fuga dalla realtà: famiglie disfunzionali, mondi distopici e proiezioni lontane nel tempo sia passato sia futuro.
In pieno cinema postmoderno, da una parte salta il concetto di tempo e spazio tradizionale per essere sostituito da continui backward e forward in mondi paralleli, dall’altra saltano i generi cinematografici evidenziati per un singolo film (spesso generi diversi vengono individuati per un unico film)-

Lo sconcerto dello spettatore non è altro che lo sconcerto dell’umanità da una parte verso un mondo che è sempre più arricchito da ricerche e innovazioni scientifiche divulgative e da mezzi di comunicazione sempre più sofisticati, dall’altra da nefandezze totali antiche e indistruttibili come le guerre e i delitti contro l’umanità e gli ambienti (flora e fauna in primis e non ultimo il clima).
Oggi il cinema riflette la realtà.
Non mancano esempi importanti di denuncia sociale e politica che si accompagnano sempre a festival cinematografici come nel caso della Berlinale.

 

 

Pia Larocchi e Serena Pasinetti

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autobiography - il ragazzo e il generale

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Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
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27 Gennaio 2024

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Le muse impenitenti

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