La memoria dell’assassino
Regia Michael Keaton
Con Michael Keaton, Al Pacino, James Marsden, Joanna Kulig, Ray McKinnon, Lela Loren, Marcia Gay Harden
Genere: Thriller
Durata: 114’
Al cinema dal 4 luglio
Distribuito da Eagle Pictures
John Knox (Michael Keaton) è un sicario a cui è stata diagnosticata una malattia neurodegenerativa che gli fa perdere progressivamente e rapidamente la memoria. Il figlio Miles (James Marsden) nonostante i rapporti tesi e sporadici, chiede a suo padre di far sparire le prove di un terribile crimine che ha commesso. Con l’aiuto di un amico fidato (Al Pacino) Knox cercherà di risolvere la situazione lottando contro il tempo che gli rimane.
Michael Keaton, noto principalmente per la sua carriera da attore, ha fatto il suo debutto come regista con il film “ The Merry Gentleman” nel 2008, interpretando il ruolo principale di un assassino professionista in crisi esistenziale. Dopo 16 anni ritorna dietro la macchina da presa riprendendo alcuni elementi tematici e di genere del suo precedente lavoro anche se con alcune differenze significative.
Il suo ultimo film esplora temi profondi come la redenzione, la mortalità e il significato del perdono. E’ il potente ritratto di un uomo che di fronte alla consapevolezza della propria esistenza, fugace e transitoria, cerca di lasciare un’eredità di pace piuttosto che di violenza e la storia di redenzione è resa ancora più toccante dalla lotta contro una malattia debilitante.
Michael Keaton offre una performance intensa e sfumata, portando alla luce la vulnerabilità e la determinazione di un uomo che cerca di fare ammenda prima che il tempo scada. Ma nonostante questa prestazione eccellente, il film presenta alcune debolezze legate allo sviluppo dei personaggi secondari. Ruoli interpretati da attori di talento come Al Pacino e James Marsden risultano non adeguatamente esplorati. Inoltre la rappresentazione della demenza, anche se trattata con una certa sensibilità viene percepita come strumentale alla trama e poco approfondita. L’uso di una malattia neurodegenerativa come dispositivo narrativo, se non trattata con la dovuta complessità e rispetto per le esperienze reali, rischia di strumentalizzare la sofferenza umana per scopi di intrattenimento.
La pellicola è stata presentata in anteprima al Toronto International Film Festival nel 2023.
Miriam Dimase
1 Comment
Sicuramente vedrò il film dopo questa recensione coinvolgente.