Nelle scarpe di mio Padre

“Nelle scarpe di mio padre” è un’opera di Carlo Benso che si distingue per la sua intensità narrativa e la profondità emotiva. Il docufilm si immerge nelle complesse dinamiche della migrazione e dell’integrazione, offrendo uno sguardo sincero e toccante sulla vita dei migranti a Mazara del Vallo, una cittadina siciliana che diventa simbolo di speranza e resilienza.

Benso, con la collaborazione di Toni Garrani e Sarah Panatta, riesce a tessere un racconto che è al contempo personale e universale. La narrazione è arricchita da interviste intime e immagini suggestive, che catturano non solo le sfide quotidiane dei protagonisti, ma anche i momenti di gioia e speranza. Il sostegno dell’Università Roma Tre e della Film Commission della Sicilia aggiunge ulteriore credibilità e profondità al progetto.

Il docufilm si distingue per la sua capacità di esplorare temi complessi senza cadere nella retorica o nel sentimentalismo. Il titolo, “Nelle scarpe di mio padre”, richiama l’idea di eredità e di cammino, suggerendo un viaggio intergenerazionale che tocca corde emotive profonde. Le storie raccontate sono trattate con un rispetto che evita qualsiasi banalizzazione, mostrando invece la dignità e la forza dei protagonisti.

Visivamente, il film è un piacere per gli occhi. Le riprese della Sicilia sono spettacolari e la colonna sonora sottolinea perfettamente i momenti salienti della narrazione. Carlo Benso dimostra una grande maestria nel coniugare estetica e contenuto, rendendo il documentario non solo un’importante opera sociale, ma anche un’esperienza cinematografica di alto livello.

In conclusione, “Nelle scarpe di mio padre” è un docufilm che merita attenzione per la sua profondità narrativa e per la sua capacità di stimolare una riflessione sul tema della migrazione e dell’integrazione. È un’opera che non solo informa, ma tocca e ispira, mostrando che dietro ogni volto c’è una storia degna di essere raccontata.

Carlo Benso, con questa sua ultima fatica, si conferma come uno dei registi più sensibili e attenti alle tematiche sociali contemporanee.

Prossimamente in programmazione nelle scuole.

Giovanni De Santis

UN’AVVENTURA SPAZIALE UN FILM DEI LOONEY TUNES

“Un’Avventura Spaziale” dei Looney Tunes è un’esplosione di divertimento intergalattico, come ci si aspetterebbe da Bugs Bunny e la sua banda. Il film mescola abilmente animazione classica e moderna, portando i nostri eroi in un viaggio attraverso lo spazio pieno di gag esilaranti e situazioni assurde.

Bugs, Daffy, Taz e il resto della compagnia affrontano alieni, pianeti bizzarri e un’infinità di problemi astrali con il loro tipico umorismo irriverente. La trama, pur semplice, è un pretesto perfetto per una serie di sketch che mantengono lo spirito originale dei Looney Tunes. Ogni personaggio ha il suo momento di gloria, regalando risate sia ai più piccoli che agli adulti, nostalgici delle vecchie avventure.

Risultato immagine per Un'Avventura Spaziale looney tunes

Le animazioni sono colorate e dinamiche, creando un mondo visivo ricco e coinvolgente. Le voci dei personaggi, fedeli alle originali, aggiungono un ulteriore strato di autenticità al film. In sintesi, “Un’Avventura Spaziale” è una gioiosa celebrazione dell’eredità dei Looney Tunes, capace di intrattenere tutta la famiglia con il suo mix di azione, umorismo e nostalgia.

Risultato immagine per Un'Avventura Spaziale looney tunes

Se sei un fan dei Looney Tunes o semplicemente in cerca di un po’ di sana comicità animata, questo film è sicuramente da non perdere!

Looney Tunes, chi può mai dimenticarli a qualsiasi età??

Il divertimento per grandi e piccini è assicurato.

 

Al cinema dal 7 novembre

Pia Larocchi

 

THE SUBSTANCE

Dove: In Sala
Paesi: Gran Bretagna, Usa
Genere: Horror
Durata: 140 min
Regista: Coralie Fargeat
Attori: Margaret Qualley, Dennis Quaid, Demi Moore

Demi Moore’s Upcoming Horror Movie Is The Role I’ve Always Wanted Her ...Elisabetta (Demi Moore), cinquantenne ex star di Hollywood, per sopraggiunti limiti di età viene licenziata dal suo programma di aerobica. Decide allora di sperimentare una misteriosa terapia che le permette di generare una versione più giovane di sé, soprannominata Sue (Margaret Qualley) con la quale deve dividere il tempo e la vita.

L’eterno desiderio di poter sopravvivere all’invecchiamento del corpo e alla perdita del fulgore giovanile viene affidato non più a un patto con un essere diabolico, quanto piuttosto a un composto chimico, la sostanza che dà appunto il titolo al film. Ne emerge un Body Horror con alcuni momenti veramente estremi, splatter.
Ma nel complesso la regista si muove con grande maestria nel portare avanti la tematica del film, premio a Cannes per la miglior sceneggiatura.
Se avete lo stomaco debole e qualche problema con il Body Horror, forse non è il film per voi.
Voto: 8

 

 

 

 

Serena Pasinetti

PARTHENOPE

Dove: In sala
Paese: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 136 min.
Regista: Paolo Sorrentino
Attori: Francesca Romana Bergamo, Dario Aita, Paola Calliari, Stefania Sandrelli, Silvio Orlando, Luisa Ranieri, Alfonso Santagata, Nello Mascia, Gary Oldman, Celeste Dalla Porta, Peppe Lanzetta

Parthenope, ultimo film di Paolo Sorrentino, di cosa parla veramente ...Il film racconta la vita di Partenope, che si chiama come la città antica progenitrice di Napoli, ma non è né una sirena, né un vuoto, è una donna vera e la pellicola ne narra il passaggio dalla giovinezza all’età matura. La storia si sviluppa tra il 1950, anno della sua nascita, e i giorni nostri.

Sorrentino,  dopo “E’ stata la mano di Dio” che narrava vicende della sua dolorosa adolescenza, racconta giovinezza e maturità con un alter ego donna, Parthenope,  ma con lei narra innanzi tutto Napoli.
Visivamente affascinante, il film ha una quantità di spunti su cui riflettere. Per soffermarci su quelli che più colpiscono uno su tutti è il tema dello sguardo. Parthenope/Napoli guarda ed è guardata in tutte le sue contraddizioni da quelle intime e familiari a quelle sociali e  politiche. Lo sguardo aleggia, osserva ma, ecco ancora una peculiarità di Napoli, non giudica mai. Parthenope: trama, cast, recensione film Sorrentino | Style
Ma Parthenope è anche la storia di una donna (Sorrentino ?) che se n’è andata via dalla sua città e dal suo passato, e che, arrivata in età adulta, torna indietro per riconciliarsi con con tutto quello che ha lasciato.

Parthenope non è un film facile, le immagini e le parole sono da vedere e risentire più volte per coglierne a pieno i significati e le emozioni suscitate.

È comunque un film di una struggente malinconia che tocca tutti gli aspetti della vita senza mai giudicare.
Grande Sorrentino. Grandissimi tutti gli interpreti.
Voto: 10

 

 

 

 

Serena Pasinetti

LONGLEGS

un film di Osgood Perkins
con: Maika Monroe, Nicolas Cage nel ruolo di Longlegs
durata: 101’

Longlegs sarà presentato in anteprima italiana al Festival di Roma – sezione Grand Public. Intanto potete trovare qui il trailer.

DAL 31 OTTOBRE AL CINEMA DISTRIBUITO DA BE WATER FILM IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM

La cattura di un serial killer, che nel tempo si ripresenta con le medesime modalità e la stessa efferatezza, è la molla che spinge la detective FBI Lee Harker ad una ricerca minuziosa e ossessiva.
Le dinamiche degli eccidi sono tragicamente simili: un padre impazzito massacra la famiglia e poi si suicida.
E sul luogo delle stragi, sempre, uno scritto con caratteri incomprensibili, firmato Longlegs.
L’uso della Bibbia per decriptare questa scrittura, il rapporto con la madre, profondamente e fanaticamente religiosa e soprattutto la presenza di un personaggio spettrale e disturbante che fabbrica bambole misteriose e proclama di servire “l’uomo di sotto”, convincono Lee di trovarsi nello spazio buio dell’occulto e di manifestazioni di satanismo.
Le sue doti di sensitiva e gli squarci  di malessere che si accompagnano a questa caccia aprono la strada verso paure e misteri del suo passato.
Ed è lì che cercherà di trovare gli elementi per affrontare il Male e porre fine alla catena dei mostruosi eventi.

Longlegs è una pellicola che utilizza i temi più classici dell’horror: un mix di paure soprannaturali, atmosfere opprimenti, scenari macabri, attingendo a piene mani dal grandguignol allo splatter.
Notevole la performance di Nicholas Cage nella sua maschera agghiacciante e scomposta, in contrasto con la ferma determinazione di Lee di scandagliarne le turbe mentali
La trama comunque risulta esile e via via si sfalda in un crescendo di improbabili quanto incongruenti sequenze verso un discutibile finale.

 

 

 

 

Pia Larocchi

Terra incognita

In anteprima al 65° Festival dei Popoli nel Concorso Internazionale Lungometraggi

TERRA INCOGNITA

Un film documentario di Enrico Masi

L’energia nucleare e il futuro del pianeta: nelle storie contrapposte di una famiglia e di un esperimento atomico, la sfida comune per la sopravvivenza.

21 ottobre 2024 – Dopo un ampio lavoro di ricerca e sviluppo durato sei anni che ha coinvolto nelle riprese altrettanti Paesi del mondo, Terra Incognita avrà la sua anteprima pubblica in Italia al prossimo Festival dei Popoli nel Concorso Internazionale Lungometraggi. Il nuovo film di Enrico Masi (Shelter – Addio all’eden, Lepanto – Ultimo cangaceiro, The Golden Temple), scritto con Stefano Migliore, sarà proiettato mercoledì 6 novembre alle 16.30 al Cinema La Compagnia di Firenze, alla presenza del regista e del co-sceneggiatore, in un’edizione del festival che propone un’idea di cinema condivisa dagli autori: in uno scenario di tensione e paura diffuse, il documentario è capace di generare dibattito e accelerare la comprensione del mondo.

Girato tra Francia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Spagna e Italia (in particolare in Piemonte, Valle Antrona), il film è coprodotto da Caucaso (Italia), Rai Cinema (Italia) e Les Alchimistes (Francia), con il sostegno di Ministero della Cultura, Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund, Emilia Romagna Film Commission, CNC FAIA e Région Sud.

Terra Incognita esplora il complesso tema dell’approvvigionamento energetico, non solo in relazione all’energia nucleare, ma anche alla condizione umana in un contesto di sopravvivenza globale, avvalendosi di due storie. In una remota valle alpina, i sei componenti di una famiglia tedesca vivono in armonia con la natura, senza elettricità e nutrendosi dei frutti della loro terra. Ma hanno un sogno: partire per il Canada, alla ricerca dello spazio utile a fondare una comunità energeticamente autonoma. Parallelamente, al di là delle montagne, a Cadarache nella Francia del Sud, è in corso l’esperimento di ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), simbolo della ricerca energetica e laboratorio internazionale di avanguardia, dove si cerca di riprodurre l’energia del Sole sulla Terra attraverso il processo di fusione atomica. Enormi magneti, creati nelle fucine di anonime fabbriche tra Ortona e Marghera, vengono trasportati su navi cargo al Porto di Marsiglia per essere assemblati nello storico sito nucleare francese. Il documentario si concentra su due realtà apparentemente opposte che si incontrano nella dimensione antropologica: l’intreccio di forze umane e tecnologiche svela la comune necessità di reperimento di energia, alla quale l’Europa non è più in grado di sopperire. Terra Incognita è il luogo dove le energie creative dell’umanità e quelle sperimentali della scienza si uniscono e guardano al futuro.

La dimensione musicale. Un vasto paesaggio compositivo completa lo sguardo degli autori, con il contributo diegetico dei componenti della famiglia e per la parte nucleare con un lavoro di partitura allargato e condiviso, tra il pianoforte e l’elettronica di Fabrizio Puglisi e la voce di Margareth Kammerer.

La rete produttiva: una storia di connessioni. Terra Incognita è prodotto da Caucaso (società cooperativa di Bologna), RAI Cinema e Les Alchimistes (Parigi). Dopo una gestazione iniziata nel 2018, il film, realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura, ha ricevuto il supporto allo sviluppo e alla produzione da Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund e da Emilia Romagna Film Commission. In Francia il progetto è stato supportato da CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée e dal fondo cinema della Région Sud, dove il film è parzialmente ambientato. Gli enti coinvolti nelle varie fasi di realizzazione sono CNR Italia, ENEA Italia, CNRS Francia, ITER (sovranazionale), FUSION FOR ENERGY (Europa), Max Planck Institut Germania, Università di Torino, Università di Bologna, Aix-Marseille. Gli archivi coinvolti sono INA Francia, Staatsbibliothek di Berlino (partner), Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea, oltre ai fondi di Max Planck Institut Germania e del Consorzio RFX del CNR di Padova. Nel 2021 il film ha preso parte all’incubatore cinematografico EURODOC e il regista è stato selezionato a Berlinale Talents. Nel 2023 è stato l’unico progetto italiano selezionato da Hot Doc Forum (Toronto) e ha partecipato al prestigioso Cannes Docs. Il film è stato acquisito da BIP TV Francia, ARTE LA LUCARNE (Francia, Svizzera, Belgio, Germania).

La direzione

SUPER / MAN The Christopher Reeve Story

USA 2024

Regia di Ian Bonhôte, Peter Ettedgui

Super/Man: The Christopher Reeve Story debutta al Sundance

Per la generazione degli anni ‘80, Christopher Reeve era “Superman”, così come Peter Falk era il Tenente Colombo o Terence Hill era Trinità, secondo quel principio per cui, agli occhi del pubblico, l’attore che interpreta un personaggio di grande successo è quel personaggio.

Una benedizione, perché avere un enorme successo come attore è una cosa che capita con la stessa frequenza con cui si vince alla lotteria e ti permette di vivere bene con un mestiere precario per natura; una maledizione perché il pubblico, e con esso i produttori, non ti perdonano quasi mai di voler abbandonare il personaggio al quale si sono affezionati o gli ha fatto incassare dei soldi, il che provoca repentine cadute nell’oblio del povero attore.

Ma a Reeve capita una cosa che capovolge ancora una volta, in maniera drammatica, questo meccanismo: mentre cerca di rifiutare Superman 4 e la sua carriera è in discesa libera, l’attore cade da cavallo. Un evento banale nel 90 per cento dei casi, fatale nel suo, che cade male restando paralizzato dalle spalle in giù per il resto dei suoi giorni.

Con una forza d’animo inaspettata, un colpo di scena degno di un film, Reeve compie allora un piccolo miracolo: prima, superato lo shock iniziale, decide di continuare a vivere nonostante tutto, poi diventa paladino delle persone con handicap. E i disabili, prima invisibili per la gente comune e ancor più per il mondo dello spettacolo, guadagnano un posto d’onore nella società.

Tutto questo e molto altro è raccontato con dovizia di particolari nel solido documentario “Super / Man”, prodotto proprio dalla DC comics, casa editrice del famoso supereroe e produttrice dei film ad esso ispirati.

Super/Man: The Christopher Reeve Story debutta al Sundance

Il film è godibile, con qualche buona idea visiva e un ritmo proprio da movie-comic. Forse qualche passaggio qua e là appesantisce un po’ il racconto per eccesso di precisione, ma la lacrima è sempre dietro l’angolo e la retorica si infrange sui volti sinceri delle persone, figli, ex moglie, colleghi di lavoro, che parlano di Reeve in modo accorato e partecipe, ancora non del tutto pacificati con gli avvenimenti che l’attore visse e che lo portarono alla morte poco più che cinquantenne.

Interessante e coraggiosa la decisione di farlo uscire al cinema, in un panorama in cui le nuove generazioni non conoscono i Superman degli anni ‘80 e la generazione degli anni ‘80 va poco al cinema. Però il film è pensato visivamente per il grande schermo, e sarebbe giusto poterlo vedere in sala.

Super/Man: The Christopher Reeve Story | Official Trailer

Bruno Di Marcello

MARIA CRISTINA CARLINI IL CORAGGIO DELLA GRANDEZZA

un FILM di PINO FARINOTTI e TIZIANO SOSSI

AL MEET THEATER V.le Vittorio Veneto 2 Milano venerdì 18 ottobre 2024, ore 19

Dalle ore 18.30 e al termine della proiezione opere in modalità immersiva.

Un docufilm di Pino Farinotti e Tiziano Sossi che vede come protagonista l’artista Maria Cristina Carlini, scultrice di fama internazionale. La sua vita, il suo fare arte, i suoi più intimi pensieri.

Il MEET Digital Culture Center, luogo di diffusione della cultura, particolarmente dedicato a quella digitale, ospita venerdì 18 ottobre alle ore 19, la proiezione del docufilmMaria Cristina Carlini. Il coraggio della grandezza” di Pino Farinotti e Tiziano Sossi, con la convinzione che l’arte non segua schemi tecnologici e che l’incontro con artisti che hanno il coraggio di innovare sia una fertilizzazione necessaria per innovarsi.

Per l’occasione, a partire dalle 18.30 e a seguito della visione è possibile ammirare le sculture monumentali più significative dell’artista proiettate sulle pareti in modalità immersiva.

Il film racconta il percorso artistico di Maria Cristina Carlini dagli studi umanistici, alla svolta verso il mondo della scultura, mai più abbandonato. Vengono illustrate le tappe e le evoluzioni della sua arte, i materiali utilizzati, le sculture più rappresentative, quelle che hanno girato il mondo e quelle che si sono fermate in permanenza in sedi istituzionali o in luoghi di forte rilevanza artistico-culturale. Nel suo cammino emerge una maturazione sia come donna sia nell’approccio alla scultura guidata da una passione travolgente e unica, che tutt’ora l’accompagna e che si concretizza nel luogo a lei caro per eccellenza, il suo studio in via Savona a Milano.

L’avvincente e corale narrazione si articola con l’introduzione di Pino Farinotti e i preziosi interventi e racconti di personalità fra cui lo storico dell’arte Flaminio Gualdoni, la curatrice e docente Rossella Farinotti, Paola Albini della Fondazione Albini, Bruto Pomodoro dell’Archivio Giò Pomodoro, Giovanni De Santis della DNA produzioni, l’architetto Ivan Rizzi e di persone a lei vicine come il figlio Pietro Guidobono Cavalchini e la compagna di studi Carla Anghileri.

Parole, immagini e musica trovano il loro perfetto equilibrio nel film della durata di 60 minuti, dove emerge con forza la necessità dell’artista di emozionare, di suscitare nelle persone una sensazione, un moto dell’animo.

Cenni biografici. La scultrice Maria Cristina Carlini inizia il suo percorso artistico con la lavorazione della ceramica nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il grès, il ferro, l’acciaio corten e legno di recupero. Realizza sculture monumentali, dalle quali si sente maggiormente rappresentata, e opere di medie e piccole dimensioni.

Espone in numerose mostre personali e collettive in diverse sedi pubbliche e private nazionali e internazionali, ottenendo premi e onorificenze.

Alcune sculture monumentali sono collocate in permanenza in Europa, America e Asia.

Numerose pubblicazioni hanno punteggiato l’attività artistica della scultrice e hanno scritto di lei importanti critici quali: Paolo Campiglio, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Guo Xiao Chuan, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Maria Fratelli, Chiara Gatti, Flaminio Gualdoni, Yacouba Konaté, Frédérique Malaval, Laurence Pauliac, Elena Pontiggia, Cortney Stell.

Vive e lavora a Milano.

www.mariacristinacarlini.com

Trailer

La Redazione

BERLINGUER – LA GRANDE AMBIZIONE

Regia di Andrea Segre e Marco Pettenello
Durata: 122′
Genere: docufilm
Con: Elio Germano, Stefano Abbati, Francesco Acquaroli, Elena Radonicich, Fabrizia Sacchi, Giorgio Tirabassi

Berlinguer. La grande ambizioneLa storia di Enrico Berlinguer negli anni centrali della sua carriera politica che vanno dal 1973, quando rimane ferito in un attentato a Sofia per mano dei servizi segreti bulgari, fino al 1978 quando viene ucciso Aldo Moro. Sono gli anni in cui, nel bel mezzo della Guerra Fredda, Berlinguer cerca di costruire il socialismo nella democrazia prendendo le distanze dall’autoritarismo di Mosca e cercando un accordo con la Democrazia Cristiana, nel famoso “compromesso storico”.

Andrea Segre e Marco Pettenello realizzano un accurato ritratto, non solo del politico Berlinguer ma anche dell’uomo e rappresentano – alternando filmati d’archivio a ricostruzioni – un capitolo della storia italiana, fondamentale anche per capire la politica di oggi.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma e in uscita al cinema dal 31 ottobre, è un film che vale la pena vedere perché non è esclusivamente rivolto ai nostalgici, come potrebbe sembrare, ma è più che altro la ricostruzione di un periodo storico complesso in cui però si muoveva una figura politica forse unica nel suo genere, una persona che faceva della collettività e della lotta una cosa sola e viveva l’impegno politico come parte integrante della propria esistenza. E se in quel periodo l’Italia contava un milione e settecentomila iscritti al partito Comunista e andava a votare in massa, significa che forse il modo di lavorare era quello giusto.

Nonostante le scene in famiglia siano a tratti un po’ didascaliche, un plauso va sicuramente fatto agli attori protagonisti, da Elio Germano calato perfettamente nella parte di Berlinguer, ma anche Paolo Pierobon che interpreta Giulio Andreotti.

BERLINGUER- LA GRANDE AMBIZIONE uscirà al cinema il 31 ottobre, distribuito da Lucky Red.

 

Francesca De Santis

NATIONAL GALLERY 200

La Grande Arte al Cinema

 Durata film: 90 minuti

Il cinema celebra la National Gallery in occasione del bicentenario della sua fondazione il prossimo 22 e 23 ottobre, quando arriverà nelle sale cinematografiche italiane NATIONAL GALLERY 200, il primo appuntamento della nuova stagione della Grande Arte al Cinema, diretto da Ali Ray e Phil Grabsky e dedicato a uno dei musei più importanti del mondo.

Fondata nel 1824 dal Governo del Regno Unito che acquistò 38 dipinti dal banchiere John Julius Angerstein e sin da subito ampliata dai suoi primi direttori, come il celebre Sir Charles Lock Eastlake, la National Gallery è un museo ricco di capolavori, una risorsa infinita per ripercorrere i momenti salienti della storia dell’arte, ma anche una fonte inesauribile di racconti individuali e collettivi. Ma a chi appartengono veramente le storie raccontate tra le sue sale e a chi si rivolgono? Quali opere hanno un impatto maggiore e su quali visitatori?


NATIONAL GALLERY 200 mostra come il potere della grande arte risieda nella sua capacità di comunicare con chiunque, indipendentemente dalle conoscenze storiche, dal background e dalle convinzioni dei singoli. Questo film dà voce a coloro la cui vita è stata variamente toccata dalla National Gallery: dalla guardia di sicurezza al direttore, dal visitatore comune alle celebrità fino ai membri della famiglia reale. Claudia Winkleman, Michael Palin, Terry Gilliam, Jacqueline Wilson e la Principessa Eugenie ci fanno così conoscere il loro legame personale con la National Gallery.
L’originalità del film sta nel fatto che ciascun intervistato indica  l’opera d’arte che più gli sta a cuore, spaziando tra capolavori noti a gemme nascoste. E questo avviene mentre ognuna delle persone parla  dell’opera scelta parlando del proprio vissuto personale. E’ come se i quadri aiutassero a ricordare e i ricordi portassero al quadro scelto. È c’è anche la National Gallery nel suo insieme come opera viva presente anche nei momenti più bui della Seconda guerra mondiale quando  si apriva per concerti ed esposizioni anche di una sola opera.
La National Gallery è gratuita e nel film emerge questa sua peculiarità di essere patrimonio di tutti.
Da non perdere
Trailer:
https://youtu.be/hqxSCs8yx_c
Maria Serena Pasinetti