TATAMI – di Guy Nattiv e Zar Amir

Genere: drammatico
Durata: 104′
Con: Arienne Mandi, Zar Amir
Distribuzione: BIM Distribuzione

Lo sport è politico? Quali conseguenze possono avere quelle che possono sembrare semplici gare agli occhi degli spettatori?
Leila Hosseini è un’atleta iraniana di judo. Parte insieme alla sua squadra e alla sua allenatrice fidata Maryam verso Tbilisi per i campionati mondiali, dove svolgerà una gara impeccabile. Ma man mano che sconfigge le avversarie, la pressione del regime iraniano si fa sempre più forte, anche perché la finale potrebbe giocarsi contro l’atleta israeliana Shani Lavi.
Con le autorità che premono per obbligarla a ritirarsi fingendo un infortunio da una parte, e il sostegno della famiglia che la segue da casa dall’altra, Leila sarà costretta a una scelta difficilissima.

L’azione si svolge interamente nello stadio di Tbilisi dove si tiene il campionato. Seguiamo passo passo questo crescendo di tensione attraverso i singoli scontri di Leila: a ogni vittoria corrispondono nuovi sguardi, nuove minacce del regime, nuove telefonate all’allenatrice che sistematicamente, e quasi compulsivamente, si aggiusta il velo. Quel velo che le fa da monito e le ricorda di dover seguire delle regole imposte dall’alto che sembrano impossibili da sfidare, tanto meno da infrangere. Il tutto in un efficace bianco e nero a fare da sfondo a una storia di conflitto tra Israele e Iran ma che può essere interscambiabile con qualsiasi altra storia di regime, di ogni parte del mondo.

TATAMI è un film avvincente ed emozionante tratto dalle storie dei tanti atleti e delle tante atlete professioniste che devono portare sulle loro spalle non solo il peso e le angosce delle gare di portata internazionale e della competizione, ma anche le decisioni e le frizioni politiche delle nazioni che rappresentano. Un tema ancora più scottante visto l’avvicinarsi delle prossime olimpiadi di Parigi 2024, nell’attuale contesto socio-politico.

È il primo film co-diretto da un regista israeliano e una regista iraniana, rispettivamente Guy Nattiv e Zar Amir, che l’hanno girato non a caso a Tbilisi, a due ore di distanza dalle due città di Teheran e Tel Aviv.
Presentato alla scorsa Mostra del cinema di Venezia e in uscita al cinema dal prossimo 4 aprile, è sicuramente un film da non perdere.

Sul nostro canale Youtube potete trovare il trailer.

 

 

 

 

Francesca De Santis

ERAVAMO BAMBINI

Regia Marco Martani

Con Massimo Popolizio , Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone , Giancarlo Commare, Francesco Russo, Romano Reggiani

Genere Drammatico / Thriller

Al cinema dal 21 marzo 2024

Durante una serata estiva in un paesino calabrese , un trentenne apparentemente innocuo viene catturato dai carabinieri nel giardino di una villa di proprietà di un ricco politico locale, mentre è in possesso di un’arma da taglio. Condotto in caserma e sottoposto ad interrogatorio, il ragazzo si sentirà obbligato a raccontare la sua lunga storia.

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La narrazione comincia con una serie di salti temporali che tendono a confondere , forse volutamente, lo spettatore rendendo difficile seguirne la trama . I flashback  infatti sono costruiti con un montaggio eccessivamente rapido impedendo al pubblico di apprezzare appieno i momenti significativi dell’intreccio o di connettersi emotivamente con i personaggi, questi risultano quindi poco approfonditi in relazione ai cambiamenti che hanno subito nel corso del tempo.

Eravamo Bambini - Film (2024) - MYmovies.it

La trama diventa più fluida nella seconda parte , quando gli obiettivi appaiono chiari rendendo i protagonisti parte integrante della storia.

Il film è liberamente tratto dal testo teatrale “Zero” di Massimiliano Bruno.

Miriam Dimase

MAY DECEMBER di Todd Haynes

con: NATALIE PORTMAN, JULIANNE MOORE, CHARLES MELTON
Genere: Commedia, drammatico
Durata: 113′

Sono passati 20 anni da un fatto di cronaca che aveva creato scalpore su giornali e mass media: Gracie, 36 anni, sposata, aveva iniziato una relazione con Joe, 13 anni, compagno di classe di suo figlio.

Per questo era finita in prigione. Gracie e Joe si erano poi sposati, avevano avuto tre figli e la loro era, all’apparenza, una famiglia serena.
A questo vecchio scandalo dimostra interesse l’industria hollywoodiana. Elizabeth, l’attrice che interpreterà Gracie nel biopic in produzione, viene invitata nella casa della famiglia in questione per conoscerli tutti e prepararsi al ruolo. La sua presenza, però costante e ambigua, e la maniacale osservazione delle dinamiche familiari, fanno emergere il groviglio di problematiche latenti sotto la patina di conformismo della vita della coppia.

Gracie è un personaggio complesso che nasconde dietro il sorriso perenne l’incapacità di guardarsi dentro e il rifiuto di affrontare qualsiasi situazione che possa scalfire l’integrità familiare.
Joe cerca in ogni occasione di sostenere Gracie ma nel rapporto con i figli intuisce libertà di scelte ed esperienze a lui negate fin dall’adolescenza, e ne soffre.

In tutte queste fragilità si immerge con cinismo Elizabeth nella ricerca, a questo punto diventata morbosa, del taglio da dare alla sua interpretazione, cercando di penetrare le sfaccettature della personalità di Gracie e quasi plasmando la sua immagine secondo l’immagine di lei.
E lo specchio in cui si riflettono i volti di Gracie e di Elizabeth rivela la tensione e la sfida tra le due donne.

Le tematiche del film sono molto intriganti: scavare nei personaggi e farne emergere il lato nascosto, a volte oscuro, e sollevare il velo a mostrare che cosa si cela spesso sotto il perbenismo ipocrita della vita sociale.

Notevole la performance Moore – Portman. Molto efficace anche la colonna sonora che accompagna le varie fasi della narrazione, a metà tra il melodramma e il thriller.
Da vedere!

Il film uscirà in sala giovedì 21 marzo e sarà distribuito da Lucky Red. Sul nostra canale youtube è disponibile il trailer.

 

 

 

Pia Larocchi

Race for Glory – Audi vs Lancia

Regia : STEFANO MORDINI

Attori: Riccardo Scamarcio, Volker Bruch, Katie Clarkson-Hill, Esther Garrel, Giorgio Montanini, Gianmaria Martini, Haley Bennett e Daniel Brühl

Prodotto da RICCARDO SCAMARCIO e JEREMY THOMAS

Coprodotto da VICTOR HADIDA

Una produzione LEBOWSKI con RAI CINEMA

Coprodotto da DAVIS FILM in associazione con MAS S.r.l.

Race for Glory: Audi vs Lancia, film: Scamarcio, trama - The Wom

Nel mondo del rally, il 1983 è l’anno in cui si è fatta la storia, l’anno di Davide contro Golia, quello in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio), affronta il potente team Audi in una delle più appassionanti gare tra grandi squadre della storia dello sport automobilistico. Nel Campionato del mondo, contro il formidabile rivale Roland Gumpert (Daniel Brühl) e il suo team Audi, tecnologicamente superiore e composto da figure come il campione finlandese, Hannu Mikkola (Gianmaria Martini), Lancia e il suo team manager, Cesare Fiorio, rischiano una sconfitta certa. Ma con cuore, passione e capacità da fuoriclasse, Fiorio riesce a mettere insieme una squadra insolita, convincendo anche il campione Walter Röhrl (Volker Bruch) a guidare per la Lancia.

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Utilizzando tutti i trucchi a sua disposizione e piegando le regole, Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che sembra essere impossibile da raggiungere.

Un film tenuto sul terreno sempre accattivante della gara di motori competitiva. Sfiora ma non cade mai nel retorico. Prova interessante di Scamarcio che interpreta un personaggio non sempre vincente e a volte respingente, ma guidato sicuramente da grande passione. Film gradevole che piacerà sicuramente agli appassionati di motori, ma non solo.

Nelle sale giovedì 14 marzo 2024

Maria Serena Pasinetti

IMAGINARY

Diretto da Jeff Wadlow

Scritto da Jeff Wadlow, Greg Erb & Jason Oremland

Prodotto da Jason Blum, Jeff Wadlow

con DeWanda Wise, Tom Payne, Taegan Burns, Pyper Braun, Veronica Falcon e Betty Buckley

IMAGINARY, un nuovo horror targato Blumhouse, produttori di FIVE NIGHTS AT FREDDY’S e M3GAN. In sala dal 14 marzo.

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Jessica (DeWanda Wise)  torna a vivere con la sua nuova famiglia nella casa dove è cresciuta. Qui la figliastra Alice (Pyper Braun), avventurandosi in cantina, trova un orsacchiotto di peluche di nome Teddy.
Da subito la bambina sviluppa un profondo attaccamento nei suoi confronti, dapprima in modo giocoso e poi sempre più sinistro. Quando il comportamento di Alice diventa sempre più preoccupante, Jessica si rende conto che il tenero Teddy è molto più di un semplice orso di peluche…

Le tematiche delle paure dell’infanzia e degli amici immaginari non sono sicuramente nuove al cinema.
Lo stesso titolo, Imaginary, ci trascina in questa direzione. Il rapporto razionale/irrazionale caro al regista (vedi il suo film precedente, La maledizione di bridge hollow) ritorna: le paure si materializzano nelle forme più diverse , dai ragni ai mostri dai mille tentacoli. Il vero problema del film che rende la pellicola in alcuni momenti addirittura faticosa da seguire è che si perde in sottotrame poco organiche che ci pongono un quesito: ma che cosa voleva dirci il regista?

Sottotesti dispersivi sono: l’adolescenza e le sue problematiche, la non maternità della protagonista, una figura paterna ambigua. Tutto ciò con un gioco di accumulo quando invece ci sarebbe stato bisogno di sottrazione per arrivare a un finale che invece si attorciglia e che non finisce mai. Le scene ‘paurose’ finiscono per essere solo ridondanti.

Last but not least: difficile individuare il target di pubblico per questo film.

Al cinema dal 14 marzo.

 

 

 

 

Maria Serena Pasinetti

PERFECT BLUE

 Il primo psycho-thriller di animazione giapponese della storia tratto dal romanzo originale scritto da YOSHIKAZU TAKEUCHI  e realizzato con la supervisione di KATSUHIRO OTOMO (Akira)

EVENTO SPECIALE NELLE SALE SOLO IL 22, 23 E 24 APRILE

Arriva per la prima volta al cinema in versione restaurata 4K il claustrofobico e coraggioso PERFECT BLUE, opera prima di SATOSHI KON (Paprika, Tokyo Godfathers, Paranoia Agent) prodotta da MadHouse e uscita nel 1997. L’appuntamento nelle sale è per il 22, 23, 24 aprile grazie alla Stagione degli Anime al Cinema 2024.

Film, Perfect Blue, Mima Kirigoe, Sfondo HD | Wallpaperbetter

In PERFECT BLUE, Satoshi Kon racconta la storia della cantante Mima che, di fronte allo scarso successo commerciale, deve abbandonare il microcosmo rosa confetto delle idol per essere “rilanciata” come attrice, in un mondo dove invece diventerà solo carne da macello. Ottiene la parte di una ragazza psicologicamente instabile nel serial Tv “Doppio Legame”, ma inizia a ricevere messaggi di minaccia anonimi da parte di un fan otaku che non ha tollerato il cambiamento d’immagine della “sua” Mima. Di lì a poco, una serie di incidenti colpisce il set di lavorazione. La stessa Mima, abituata a essere un mero simulacro, inizia a perdere contatto con la propria identità. Ma allora: chi è la vera Mima? Quella che veste gli ingenui costumi della idol? Quella che compare sorridente su Internet? Quella che fa la spesa al supermercato? La ragazza schizofrenica di “Doppio Legame”? L’illusione di se stessa? Oppure solo l’illusione di tutti?

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Alla sua uscita in Giappone il film, introspettivo e di grande attualità, ha generato lunghissime code davanti ai cinema e a seguire si è assicurato il prestigioso Public Prize al Fant’Asia ’97 (Montreal). Tratto dal romanzo di Yoshikazu Takeuchi, scrittore e giornalista che si è a lungo dedicato alla cultura otaku, e sceneggiato da Sadayuki Murai, PERFECT BLUE ha segnato il debutto alla regia Satoshi Kon (Hokkaido, 1963), fumettista già assistente di Katsuhiro Otomo in Akira (versione a fumetti), World Apartment HorrorRojin Z (1991) e Memories. Lo stesso Katsuhiro Otomo ha partecipato alla realizzazione del film in veste di special adviser.

Giovanni De Santis

ESTRANEI di Andrew Haigh

Genere: Drammatico, Fantastico
Durata: 105′
Con: Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy

Estranei (film) - Wikipedia

Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Golden Globes, 6 candidature a BAFTA, 1 candidatura a Critics Choice Award, 3 candidature a Spirit Awards, 12 candidature a British Independent (di cui ne ha vinte 7) ed è stato premiato al National Board. Un film così potente che abbiamo deciso di recensirlo da tre angolazioni, i tre sguardi delle nostre critiche di punta: Miriam, Pia e Serena.

  • “Il blocco dello scrittore è uno stato di sospensione del tempo e dello spazio che circonda il protagonista. È come trovarsi in un limbo creativo dove le idee non fluiscono, trovandosi intrappolati in un momento indefinito. Questo stato può creare emozioni intense, come frustrazioni, ansie, tristezze. Tuttavia riflettere sulle proprie abitudini o sulle esperienze passate può fornire preziose intuizioni su come uscire dagli ostacoli presenti e trasformare i pensieri e i sentimenti in parole scritte può fornire un espediente creativo, inesprimibile in altri modi.
    Adam è uno scrittore, sceneggiatore in crisi creativa, è bloccato nel suo mondo, nel suo appartamento e in un palazzo apparentemente deserto. Quando incontra Harry le sue abitudini cominciano a fluidificare attraversando il tempo e lo spazio. Harry è l’amico che corre in aiuto, è l’angelo custode o addirittura l’alter ego di Adam, una proiezione di se stesso, un personaggio immaginario che lo aiuta ad affrontare le sfide emotive.
    Una delle esplosioni mentali meglio rappresentata visivamente nel film la ritroviamo nella sequenza della discoteca, ed è proprio qui che con l’aiuto di Henry, Adam comincia a liberarsi delle proprie ragnatele mentali. Henry è una rappresentazione positiva, la morte e la liberazione delle situazioni tossiche, è il coraggio di lasciarsi andare da tutti i dubbi irrisolti, è un abbandono positivo il cui risultato è una sensazione di leggerezza, libertà e rinnovamento”.

    Miriam

  • “Il luogo dove Adam vive è simbolicamente il mondo che lui abita: un grattacielo semideserto, finestre ermeticamente chiuse verso l’esterno, un computer su cui  registrare e riordinare il testo del suo lavoro, in solitudine.
    Harry, il contatto umano che si presenta alla sua porta per chiedere ed offrire amicizia, e non solo, viene cautamente introdotto nella vita di Adam finché tra i due giovani si stabilisce una relazione esclusiva. Adam sta preparando la scrittura per un suo lavoro e in questa sua creazione si immerge totalmente.
    Ed ecco che in questo mondo di mezzo tra realtà e finzione prendono corpo persone e situazioni che sono state determinanti nella sua vita. Durante un nostalgico ritorno alla sua casa d’infanzia, incontrerà i suoi genitori all’età in cui entrambi erano morti in un incidente stradale e, dopo il primo sconcerto, entrerà da adulto nella loro vita, aprendosi al confronto con loro.
    Riemergeranno le paure e i pianti di un bambino bullizzato dai compagni per la sua evidente omosessualità, la mancanza di supporto da parte del padre pur essendone amato e il tenero rapporto con la madre.Estranei, film: Trama, cast, temi, romanzo, trailer - The Wom
    Gli incontri si susseguono nell’arco del tempo in questo doloroso e nostalgico perdonare e perdonarsi, accettare e accettarsi fino ad arrivare al traumatico sciogliere i lacci con il passato e abbandonare i propri fantasmi per vivere la vita reale. Ma quando Adam si accorgerà che cosa comporta vivere la realtà nel rapporto con Harry, dovrà decidere se viverla fino in fondo o se continuare a restare nel mondo di mezzo e proteggere il loro amore.
    Una veramente intensa e struggente storia d’amore.
    Si esce a fatica dall’emozione del film”.

    Pia

  • Adam, uno sceneggiatore in crisi, abita in un palazzo di periferia da cui si vede in lontananza una Londra scintillante. Sta scrivendo un soggetto ma è bloccato sull’attacco: “Esterno, villetta di periferia, 1987″. Esaurita è la sua vena creativa, come vuoto è il palazzo visto dal basso quando è costretto a scendere per una prova antincendio.
    Solo una finestra è illuminata, quella di Harry, di cui farà conoscenza quando  busserà alla sua porta.
    Harry è la persona/pretesto che porterà Adam (il regista stesso) a ri-scrivere la propria storia facendone uno script che è lo script di Estranei: la villetta è quella dei genitori nel lontano 1987. Un film nel film o meglio uno script nello script. E il motivo centrale della storia, il suo faticoso coming out ( tema anche di Weekend )  si “mette in scena” solo con tre/quattro personaggi: Harry, metafora della sua omosessualità, e i genitori, simboli della normalità con cui ha dovuto confrontarsi in un passato fatto di ragazzo bullizzato, incompreso e lasciato solo dai genitori. E scrivendo la sua storia lo sceneggiatore/regista usa in modo straordinario nei suoi backward Adam che ha sempre la stessa età, in cui si mescola Harry ( il suo “problema”) che esiste/non esiste forse come persona reale.
    In tutto questo groviglio di dolore, incapacità di accettare e accettarsi la storia di Adam con Harry/Adam è una dolcissima e indimenticabile storia d’amore.

    Serena

Il film è al cinema dal 29 febbraio distribuito da Walt Disney.

UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO

Sarà nelle sale solo per due giorni, il 12 e 13 marzo,  il film evento alla scoperta dei tesori del museo di antichità egizie  più antico al mondo che accoglie oltre 1 milione di visitatori all’anno.

Nell’anno del bicentenario della sua fondazione, il Museo Egizio approda per la prima volta al cinema con UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO, il film evento che è stato presentato in anteprima alla 41esima edizione del Torino Film Festival e che arriverà nelle sale italiane solo per due giorni, il 12 e 13 marzo. Prodotto da 3D Produzioni, Nexo Digital e Sky in collaborazione con il Museo Egizio e diretto da Michele Mally, che firma il soggetto con Matteo Moneta, autore della sceneggiatura, il film vede la partecipazione straordinaria del Premio Oscar® Jeremy Irons, che ci guida in un viaggio alla scoperta dei tesori di una delle civiltà più affascinanti della storia antica.

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Con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo Egizio è il più antico al mondo dedicato alla civiltà degli antichi Egizi. A Torino sono custoditi 40 mila reperti, di cui 12 mila esposti su 4 piani del Museo. Sfingi, statue colossali, minuscoli amuleti, sarcofagi, raccontano quasi 4000 anni di storia antica. Tra i reperti celebri nel mondo ci sono il Papiro dei Re, noto all’estero come la Turin King List, l’unica lista che sia giunta fino a noi che ricostruisce il susseguirsi dei faraoni, scritta a mano su papiro, o il Papiro delle Miniere, una delle più antiche carte geografiche conosciute. E ancora sculture come la statua del sacerdote Anen, quella di Ramesse II, quella della cosiddetta Iside di Copto, oltre al ricco corredo funebre di Kha, sovrintendente alla costruzione delle tombe dei faraoni che insieme alla moglie Merit sarà tra i protagonisti di tutto il racconto.

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Reperti, studi scientifici e il dietro le quinte del Museo sono narrati in maniera corale non solo dalla Presidente del Museo, Evelina Christillin, e dal Direttore Christian Greco, ma anche da alcuni dei curatori del Museo come Cédric Gobeil, Beppe Moiso, Susanne Töpfer, Paolo Del Vesco, Federico Poole, Johannes Auenmüller, Enrico Ferraris, Alessia Fassone, Tommaso Montonati, dalle  restauratrici Cinzia Oliva, Roberta Genta, Paola Buscaglia del Centro di Conservazione e Restauro de La Venaria Reale, dall’antropologo Pieter Ter Keurs, dal Direttore Dipartimento Egizio del Louvre Vincent Rondot, dal Capo del Dipartimento Egitto e Sudan del British Museum Daniel Antoine, dai curatori del British Museum Ilona Regulski e Marcel Maree, dalla direttrice del Agyptisches und Papyrussammlung di Berlino Friederike Seyfried, dalla direttrice Generale Museo Egizio del Cairo Sabah Abdel Razik Saddik, dal Ceo di Ima Solutions Sarl Benjamin Moreno.

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Dal Louvre di Parigi al British Museum di Londra fino all’Ägyptisches Museum di Berlino: sono solo alcune delle importanti istituzioni museali mondiali da cui provengono i membri del comitato scientifico del Museo, che vanta oltre 90 collaborazioni scientifiche con musei, atenei e centri di ricerca internazionali. Le collezioni custodite a Torino comprendono oltre 40 mila reperti, che hanno una natura antiquaria – in quanto legati al collezionismo e al criterio di raccolta reperti di Bernardino Drovetti, diplomatico piemontese al servizio del governo francese che vendette a Carlo Felice di Savoia il primo nucleo delle collezioni del  Museo per 400 mila lire dell’epoca – e una natura archeologica, legata a campagne di scavo archeologico promosse da Ernesto Schiaparelli e Giulio Farina in Egitto all’inizio del Novecento.

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Ma perché proprio a Torino, nel 1824, si decise di aprire un museo che non aveva uguali al mondo, dedicato a una civiltà ancora in via di svelamento? Chi fu il primo a vedere nelle Alpi il profilo delle piramidi? Per scoprire le origini del Museo in UOMINI E DEI. LE MERAVIGLIE DEL MUSEO EGIZIO risaliremo così il corso del Nilo sulle tracce dei suoi grandi esploratori ed archeologi del passato: Donati, Drovetti, Schiapparelli. Visiteremo i luoghi da cui provengono i principali reperti delle collezioni torinesi, da Giza a Luxor fino all’antico villaggio di Deir el-Medina, abitato dagli scribi e dagli artigiani delle tombe della Valle dei Re e delle Regine. E viaggeremo a ritroso nel tempo, alla metà del 1500, quando i sovrani del Piemonte, i Savoia, per dare prestigio alla loro capitale riscrissero il mito delle origini egizie di Torino, sovrapponendo il toro, simbolo della città, col dio Api, che aveva le sembianze di toro ed era venerato nell’antico Egitto. Attraverso i sarcofagi e gli oggetti del corredo funebre della tomba di Kha e Merit racconteremo invece il viaggio dell’architetto Kha nell’Oltretomba, dal momento della mummificazione ai funerali, fino al giudizio di fronte ad Osiride e alla vita nell’Aldilà, seguendo le pagine del Libro dei Morti.

Completa il viaggio visivo la colonna sonora originale, composta ed orchestrata dal pianista e compositore Remo Anzovino ed eseguita dall’autore con l’Orchestra Sinfonica Accademia Naonis diretta da Valter Sivilotti, in uscita su etichetta Nexo Digital e distribuzione Believe nel 2024.

Giovanni De Santis

SUGA│Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE

SUGA

Durata: circa 90 min

Cast: SUGA

Regia: JUNSOO PARK

Produttori: JIWON YOON

Anno di produzione: 2023

Società di produzione: HYBE

Paese di origine: Corea

Dal 10 al 13 aprile nelle sale l’attesissimo film di SUGA  dell’Encore Concert dei BTS con la speciale partecipazione dei membri dei BTS RM, Jimin e Jung Kook

Debutta in contemporanea nelle sale di tutto il mondo la versione cinematografica di SUGA │ Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE, l’elettrizzante film-concerto di Agust D, noto anche come SUGA, membro dei BTS, icone pop del 21°secolo. Lo spettacolo sarà proposto sul grande schermo con proiezioni esclusive: oltre ai formati cinematografici standard, gli ARMY potranno vedere SUGA│Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE sui più grandi schermi di tutto il mondo, anche in IMAX.

Il gran finale del tour mondiale, “SUGA | Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE FINAL”, ha segnato il culmine di 25 concerti tenuti in 10 città, capaci di conquistare oltre 290.000 spettatori. Con SUGA | Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE il pubblico si dà appuntamento nei cinema di tutto il mondo per una grande reunion che celebrerà SUGA e permetterà di rivivere l’Encore Concert che racchiude tutto il suo ricco mondo musicale e la sua energia esplosiva. Arricchiscono l’evento le performance degli ospiti speciali come RM, Jimin e Jung Kook dei BTS.

Risultato immagine per SUGA│Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE

SUGA

SUGA è un rapper, cantautore, produttore musicale sudcoreano e membro dei BTS, icone pop del 21° secolo. È noto in tutto il mondo per la sua capacità di produrre dischi con la sua solida filosofia musicale, spingendosi costantemente oltre i confini sonori sia attraverso il suo lavoro sugli album dei BTS, sia sui progetti solisti, sia con le collaborazioni con altri artisti. Da Skool Luv Affair del 2014, gli album dei BTS includono brani prodotti da SUGA. Attraverso i suoi mixtape come Agust D, SUGA ha anche suggerito una sua personale visione come artista. Ha partecipato alla realizzazione di brani di musicisti internazionali come Juice WRLD, Max e So-ra Lee e ha prodotto musica per artisti di fama mondiale come Halsey, PSY, Epik High, ØMI e altri. Inoltre, ha partecipato alla produzione della versione remix di “My Universe” dei Coldplay x BTS, una colonna sonora originale per la storia originale di HYBE 7FATES: CHAKHO intitolata “Stay Live (Prod. SUGA of BTS)”, la OST di un gioco per cellulari “Our Island (Prod. SUGA of BTS) [Original Soundtrack]” e la suoneria ufficiale di Samsung Electronics Galaxy “Over the Horizon”.

Risultato immagine per SUGA│Agust D TOUR ‘D-DAY’ THE MOVIE

BTS

I BTS, acronimo di Bangtan Sonyeondan o “Beyond the Scene”, sono una boyband sudcoreana nominata ai GRAMMY che ha conquistato il cuore di milioni di fan in tutto il mondo sin dal debutto nel giugno 2013. I membri dei BTS sono RM, Jin, SUGA, j-hope, Jimin, V e Jung Kook. Riconosciuti per la loro musica autentica e autoprodotta, per le performance di alto livello e per il modo in cui interagiscono con i loro fan, i BTS si sono affermati come icona pop del XXI secolo, battendo innumerevoli record mondiali. Oltre a esercitare un’influenza positiva attraverso attività come la campagna LOVE MYSELF e il discorso dell’ONU “Speak Yourself”, il gruppo ha mobilitato milioni di fan in tutto il mondo (con il nome di ARMY), ha collezionato sei numeri 1 della Billboard Hot 100 dal 2020 e si è esibito in numerosi spettacoli da tutto esaurito negli stadi di tutto il mondo. I BTS sono stati eletti Entertainer dell’anno 2020 dal TIME e nominati 5 volte ai GRAMMY (dal 63° al 65° GRAMMY Awards) e hanno ricevuto numerosi premi prestigiosi come i Billboard Music Awards, gli American Music Awards (Artist of the Year 2021) e gli MTV Video Music Awards.

Giovanni De Santis

IL POSTO

Pietro (Michele Sarti) è un regista di Cagliari appena affermato, alla ricerca di un produttore per il suo prossimo film. Inquieto per natura sta attraversando un momento di crisi professionale ed esistenziale che finisce per allontanarlo dalla sua compagna Camilla (Bianca Maria Lay), mentre subisce costantemente i rimbrotti del suo Motivatore Dudo (Renzo Cugis).

I suoi contatti con l’esterno si riducono all’ascolto della radio e a qualche incontro stravagante e perlopiù casuale: in spiaggia, al supermercato, in piazza e al bar, dove conosce Rodolfo (Tiziano Polese), un avventore Osservatore del mondo. È immerso in un’autocommiserazione beffarda e quasi surreale, quando riceve la chiamata di Alessandra (Alessandra Di Pietro) da DEGW, con la
proposta di realizzare un documentario sui 50 anni d’attività dell’azienda con sede a Milano.

Per Pietro è l’inizio inaspettato di una rinascita. La sua resistenza iniziale lascerà il posto a un progressivo coinvolgimento nella
storia della società, che si dipana per indizi e frammenti in un racconto intrecciato con le vicende personali del regista, fino a un’imprevedibile comprensione della sua storia familiare e della sua stessa esistenza: un legame a doppio filo con uno dei primi cimenti del gruppo di progettazione specializzato in spazi di lavoro, fondato a Londra nel 1973 da Francis Duffy, Peter Eley, Luigi Giffone e John Worthington.

Al cinema dal 3 aprile 2024

Giovanni De Santis