Skip to content

DIECI MENO

Per colpa o merito di uno sbiadito segno anteposto ad un voto altrimenti perfetto i produttori italiani dispongono di un paracadute utilissimo come la dichiarazione di inizio lavorazioni “postuma”.
Il percorso che unisce un voto del ginnasio ad una carriera quarantennale alla Direzione Generale del Cinema del Ministero dei Beni Culturali è il viaggio appassionante e senz’altro avventuroso narrato in questo libro scritto a due mani da Francesco Ventura e Luigi Sardiello. Il primo, classe 1942, è la memoria storica nonché il volto umano della macchina ministeriale preposta all’ottava musa; il secondo è un regista, giornalista e scrittore (non necessariamente in quest’ordine) che ha raccolto gli amorevoli e nostalgici ricordi di Ventura legati al cinema italiano.

Luigi Sartdiello
Luigi Sartdiello

Un libro che ha il merito di svelare come un Ministero, anche uno di quart’ordine come a volte viene percepito il MIBACT, non sia affatto un oceano di scartoffie coperte dalla patina grigia di una routine burocratica e senz’anima, ma un laboratorio di idee e di iniziative che nonostante la burocrazia e l’attrito delle gerarchie hanno portato molte cose buone al nostro cinema, tra cui l’amato e odiato articolo 28 tenuto a battesimo proprio da Ventura. Ancor più che sul set e tra quei corridoi che si svelano le parti più intime di registi celeberrimi come Bertolucci, Moretti, Ferreri (volutamente citati in ordine rigorosamente sparso) o quasi sconosciuti, eppure importanti a loro modo, come Gianluca Di Re  o Gianni Manera (Il Cappotto Di Legno 1981).

Il regista Gianni Manera
Il regista Gianni Manera

Il volume, va detto subito, non è facile da trovare. E’ un libro corsaro edito coraggiosamente da Licosia Edizioni, che va stanato con tenace volere, ma a chi dovesse cimentarsi in tale impresa non peseranno i soli 13 euro dell’acquisto, ampiamente corrisposti da un’abbondanza di aneddoti e riflessioni, per lo più legati da uno stile asciutto e sagace, che si prestano ad infinite riletture nel tempo. Insomma è un libro che il vero cinefilo può sgualcire con tutto comodo e tenere in cima al disordine per averlo sempre a portata di mano.

dieci-meno

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.