- Regia: Iván Fund
- Attori: Mara Bestelli, Marcelo Subiotto, Anika Bootz, Betania Cappato
- Genere: Drammatico
- Paese: Argentina, Spagna, Uruguay
- Durata: 91′
Anika , una Bambina di 9 anni, viene sfruttata dai suoi tutori per le sue capacità di comunicare con gli animali offrendo consultazioni come medium per guadagnarsi da vivere.
El mensaje esplora il delicato equilibrio tra dinamiche familiari, innocenza e opportunismo, mettendo in discussione il confine tra realtà e inganno. Attraverso la storia di una bambina capace di comunicare con gli animali, il film riflette sul significato dell’ascolto e della comprensione, mostrando come, al di là della veridicità del dono, ciò che conta davvero sia il conforto che esso può offrire a chi si sente solo. Il film si sviluppa anche come una metafora del viaggio, sia fisico che interiore.
Il percorso della bambina e dei suoi tutori attraverso le campagne argentine non è solo un tragitto geografico, ma rappresenta una crescita emotiva e una ricerca di risposte, culminando nella visita all’istituto psichiatrico dove è ricoverata la madre. Questa destinazione diventa il simbolo di un nodo irrisolto del passato e di un possibile tentativo di riconciliazione. La scelta stilistica del bianco e nero, combinata con l’uso di camere fisse, amplifica il senso di sospensione e introspezione del racconto. L’assenza di colore enfatizza l’ambiguità morale dei personaggi e la natura sfuggente della verità, mentre le inquadrature statiche invitano lo spettatore a osservare e interpretare senza forzature.
Così, El mensaje costruisce un racconto in cui realtà e illusione si confondono, lasciando aperta la riflessione sul valore delle relazioni umane e sulla ricerca di un senso in un mondo fatto di incertezze.
Alla fine, El mensaje sembra dirci che la comunicazione, sia essa reale o costruita, ha il potere di colmare vuoti emotivi e creare legami profondi, ricordandoci che ciò che davvero importa è il bisogno umano di essere ascoltati e accettati.
Presentato in concorso alla Berlinale 2025
Miriam Dimase