Valeria Golino, dopo avere brillato come attrice in molte pellicole di spessore, incanta anche come regista e in questo suo secondo appuntamento dietro la macchina da presa rende evidenza di un antico adagio: da un soggetto déjà vu e non proprio originale è possibile realizzare un bel film.
Il terreno è minato e pieno di insidie, sarebbe stato facile come bere un bicchiere d’acqua cadere nel fumettone o scivolare nel patetico, invece la storia funziona, i personaggi sono credibili, gli attori a loro agio, soprattutto Riccardo Scamarcio in stato di grazia.
Merito di una sceneggiatura a tutto tondo, senza sbavature, e di una regia asciutta, attenta a mostrare, senza enfasi, la struggente storia d’amore e disamore di due fratelli figli dello stesso disagio che li conduce nel turbinio avvincente e crudele dell’euforia.
Nuccio Castellino
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