Ulrich Seidl torna a FILMMAKER con “Sparta”, proiettato ieri , martedì 21 novembre, in prima italiana fuori concorso.
Tra gli ospiti più attesi dell’edizione 2023, Ulrich Seidl è tornato a FILMMAKER per presentare in anteprima italiana il suo ultimo Sparta, alla Cineteca Arlecchino. Il regista austriaco, cui il festival ha dedicato la prima personale italiana e un successivo focus, costruisce qui una sorta di controcampo dark di Rimini (2022) a formare idealmente un inquietante racconto famigliare collettivo. Sparta sposta l’attenzione dal cantante Richie Bravo, protagonista del primo film, al fratello Ewald, un ingegnere che ha lasciato la casa natale in Austria per trasferirsi in Romania. Se Richie è un’anima perduta nel cinismo dei suoi fallimenti, Ewald è segnato da un’infanzia di violenze, soffocata da un passato rimosso, come quello del suo paese.
Si può essere vittime e al tempo stesso persecutori? La risposta in qualche modo è implicita ma il percorso è complesso, sfuggente, pieno di rischi e di ambiguità che fanno di questo film il più ambizioso nella ricerca del regista, e il più controverso nel racconto dei paradossi umani.
Alla stessa ora all’Arcobaleno Film Center Bruno Bigoni e il Gruppo Maelstrom, un collettivo di giovani filmmaker attivi a Milano, hanno presentato in prima mondiale fuori concorso il docufilm La misura del coraggio: tre ragazze vogliono raccontare la Resistenza in Val di Susa dalla parte delle donne mentre un’altra troupe le filma al lavoro, in un gioco di specchi alla ricerca di uno sguardo femminile sulla Storia e sul cinema. Agli scritti di Ada Prospero Gobetti che è stata partigiana in quei luoghi, si intrecciano le voci di altre donne che abitano la valle e nel loro quotidiano mettono in campo nuove forme di resistenza, dalle lotte contro i cantieri della Tav all’aiuto ai migranti che attraversano la frontiera con la Francia.
Sempre nella giornata di martedì 21 si sono aperte le porte anche della terza sede del festival, Anteo Palazzo del Cinema, che fino al 23 novembre ospiterà FILMMAKER EXPANDED, la sezione sulla realtà virtuale e immersiva realizzata insieme ad AN-ICON, gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Milano.
L’iniziativa prevede il concorso Gradi di Libertà dedicato alle opere italiane e un programma internazionale con una sezione monografica sulla pluripremiata autrice sudcoreana Gina Kim: per la prima volta a Milano verrà mostrata l’intera trilogia – Bloodless (2017), Tearless (2019), Comfortless (2023) – di opere in realtà virtuale sulle cosiddette “US military comfort women”, le “donne di conforto” coreane destinate ai militari statunitensi che venivano reclutate in tutta la Corea del Sud per soddisfare sessualmente i membri delle forze armate. Un percorso feroce e intimo che mira a decostruire una duplice forma di potere e sopruso (degli uomini sulle donne e di un popolo su un altro) catapultando l’user direttamente al centro dell’azione, senza l’ausilio di informazioni o sintesi narrative pregresse.
Il Premio Gradi di Libertà per la migliore opera italiana in VR, del valore di 2000 €, e il Premio Rai Cinema Channel, del valore di 3.000 €, consistente in un contratto di acquisto dei diritti web dell’opera per tre anni da parte di Rai Cinema, verranno assegnati nella serata conclusiva del festival da una giuria ufficiale, domenica 26 novembre alle 21.30 all’Arcobaleno Film Center.
Francesca De Santis
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