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FUTURISMO (L’Inhumaine, 1924)

Regia: Marcel L’Herbier

Il film “Futurismo” (L’Inhumaine) è una delle massime espressioni della corrente avanguardista cinematografica degli anni ’20 che prese il nome di Impressionismo francese. Claire Lescot è una
vera femme fatale e tutti gli uomini sono ai suoi piedi. Tra i suoi spasimanti c’è anche un giovane scienziato, Einar Norsen. E quando lei una sera si prende gioco di lui, lui sconvolto
abbandona la scena con un proposito drammatico e finale: uccidersi!


Marcel L’Herbier è forse stato fra i primi a decretare che il cinema doveva essere veicolo di nuovi linguaggi, proprio agli esordi della Settima Arte. A sostegno di questa sua particolare
attitudine e delle sue raffinate esigenze sceniche, nonché della sua poliedricità, chiamò l’architetto Robert Mallet-Stevens a curare le scenografie, il costumista Paul Poiret a vestire i
suoi personaggi e affidò il prologo alla firma di Fernand Léger. C’è tutta la modernità estetica futurista del connubio dicotomico fra arte e tecnica, progresso e sentimenti, cinema
e architettura. Il tutto dichiarato con un montaggio rapido e volumi architettonici plastici, oltre che nella città fuggente e nell’espressività della protagonista, “l’inumana”. Così
la pellicola è stata consegnata alla storia, iscrivendosi di diritto fra i migliori prodotti di arte d’avanguardia, sintesi dello spirito del tempo.

In questo dvd troverete anche un altro capolavoro di L’Herbier: “Il denaro” (L’Argent), tratto dall’ominimo romanzo di Emile Zola, in cui, Saccard, un direttore di Banca messo sul lastrico,
tenterà con ogni mezzo di riscattarsi… L’Herbier, disponendo al meglio di tutti i mezzi moderni e di un budget molto alto, realizzò un’opera imponente e grandiosa. Anche lo spettatore odierno,
vedendo questo film, non potrà negare di trovarsi davanti ad un capolavoro assoluto, uno dei grandi film della storia del cinema, senza dubbio il più moderno di tutti i film muti,
caratterizzato da una scrittura che lo collocò fuori dalla sua epoca. 1952 inquadrature unite a frenetici movimenti della cinepresa creano una commistione che esprime l’onnipotenza del denaro
sui luoghi, la società, gli individui.

Il punto più alto o almeno più spettacolare di questa frenesia è raggiunto nella famosa sequenza della Borsa (2000 comparse, 15 cineprese,
un marchingegno meccanico che permette a una delle 15 di piombare da un’altezza di 22 metri). A questo virtuosismo tecnico si aggiunge la sobrietà nella direzione degli attori, dominati dal
dinamismo delle cineprese mobili che li braccano. Tutto questo per rappresentare il denaro, che, come diceva Zola, è “il letame da cui germoglia la vita”.

Film Muto con Accompagnamento Musicale Stereo
Sottotitoli: Italiano (Forced)

Riccardo Cusin

Studioso della storia del cinema

 

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