Regia Jafar Panahi
Durata 107’
Genere: Drammatico
2022
Iran
Presentato alla 79° mostra del cinema di Venezia dove ha ricevuto il premio speciale della giuria, “Gli orsi non esistono” è l’ultimo lavoro del pluripremiato regista Jafar Panahi.
Il film intreccia due storie d’amore parallele su due coppie in cerca di una via di fuga dal Paese. La differenza è che la prima coppia è protagonista in realtà di una storia di finzione di un film, la seconda è reale e ha come protagonisti due giovani che vogliono fuggire dal destino che le rispettive famiglie hanno scritto per loro.
Il punto in comune fra le due storie è lo stesso Panahi che nel primo caso è proprio il regista del film, mentre nel secondo è considerato dal villaggio il testimone fondamentale di quell’amore clandestino e per questo sarà continuamente interrogato, pedinato e messo in discussione.
I riferimenti alla cultura e alle tradizioni locali, i dialoghi stretti e realistici, le situazioni rappresentate così verosimili e a tratti grottesche, mischiano continuamente messa in scena e realtà, facendo diventare molto labile il confine tra le due. Lo scopo è ben chiaro ed è la volontà del regista di denunciare i meccanismi di regime dello stato iraniano che si avvale di antiche leggende e distorsioni della sharia per limitare le libertà fondamentali dei cittadini.
Jafar Panahi vive da sempre queste repressioni in prima persona, buona parte della sua carriera è segnata dalla clandestinità (il regista si trova tutt’ora in carcere da questa primavera), quindi chi meglio di lui può raccontarci cosa accade in un paese di cui si parla forse fin troppo poco nella stampa europea?
Alla luce anche di quello che sta accadendo nelle ultime settimane e le proteste in tutto il paese, ora più che mai è doveroso andare al cinema e vedere questa sua opera che unisce denuncia e amore per la macchina da presa.
“Gli orsi non esistono” sarà in sala da giovedì 6 ottobre.
Francesca De Santis
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