Genere: Documentario
Durata: 97 min.
In sala
Forse non tutti si ricordano o, come nel mio caso, possono sapere che nell’estate del 1988 nel cuore del Salento, a Melpignano, venne organizzato un festival dove suonarono insieme ai Litfiba e ai CCCP, alcune band sovietiche. Un evento più unico che raro, non solo perché per la prima volta delle band oltre cortina di ferro riuscirono a suonare in Italia e, viceversa, Litfiba e CCCP poterono esibirsi poi a Mosca e Leningrado, ma anche perché il tutto succedeva nell’Italia patinata degli anni Ottanta, governata perlopiù dalla Democrazia Cristiana ma dove (r)esistevano poche eccezioni tra cui quella del comune di Melpignano, amministrato da una giovanissima giunta del PCI.
Attraverso i racconti dei CCCP e dei giornalisti che seguirono l’evento in Puglia e il loro tour, poi, in URSS, Kissing Gorbaciov ripercorre un periodo storico e musicale che sembra lontanissimo ma difatto era l’altro ieri, facendoci innamorare ancora una volta dei CCCP.
Il documentario, presentato al Festival dei Popoli e ora in sala, è un’importante testimonianza di un periodo storico dove tutto era destinato a cambiare in brevissimo tempo, dove c’era ancora speranza, dove si guardava all’Unione Sovietica con curiosità e passione in un’Italia che si stava preparando, inconsapevolmente alla Seconda Repubblica.
Le interviste ai protagonisti degli eventi, agli stessi CCCP al completo insieme alle immagini di repertorio riescono a trasmettere il fermento di quel periodo e a ricordarci la potenza delle performance del gruppo Ferretti – Zamboni – Annarella – Fatur. È un racconto potente perché non guarda al passato, ma si avvale di quei giorni per ricordarci la valenza del gruppo emiliano che ha fatto la storia del post punk e ci racconta di un’utopia che forse non è mai finita.
Da non perdere!
Francesca De Santis
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