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LA BICICLETTA DI BARTALI recensione

Genere: Animazione
Regia di Enrico Paolantonio, da un’idea di Israel Cesare Moscati
Voce di Tullio Solenghi e una canzone originale scritta e interpretata da Noa.
Disegni di Andrea Pucci e Corrado Mastantuono

Non poteva arrivare in un momento migliore il lungometraggio d’animazione La bicicletta di Bartali. Presentato al Giffoni Film Festival e in uscita al cinema a partire da giovedì 1 agosto, è una storia di amicizia, sport e integrazione perfetta per ragazze e ragazzi ma anche adulti.

La storia di Gino Bartali, ciclista toscano che durante la Seconda Guerra Mondiale procurava clandestinamente documenti falsi alle famiglie ebree per evitar loro la deportazione, è intrecciata alle vicende di due ragazzini, David e Ibra, attraverso flashback e racconti del nonno di David che lo conosceva personalmente.
David e Ibra sono entrambi appassionati di ciclismo ma appartenenti a due squadre rivali. David è ebreo, Ibra è arabo, entrambi residenti in Israele. La loro rivalità va quindi oltre la sola competizione sportiva ma purtroppo legata al territorio di appartenenza. Sarà proprio la bicicletta di Bartali, ora nelle mani del nonno di David, a offrire loro la base di una solida e sincera amicizia.

Molto ben riuscito questo cartone animato che offre moltissimi spunti di riflessione per i più giovani e le più giovani, riuscendo a rappresentare in una maniera semplice ma non semplicistica le difficoltà di quel territorio e le basi del conflitto israelo-palestinese, soffermandosi più che altro sulla cultura dell’odio che non è mai innata ma sempre tramandata e amplificata di generazione in generazione.
La speranza però è proprio che siano le nuove generazioni a interrompere questo flusso, creando una solidarietà che, avvalendosi del pretesto sportivo, diventa qualcosa di molto più potente.

La bicicletta di Bartali sarà distribuito da Lynx Multimedia Factory, qui potete vedere il trailer.

 

 

 

 

Francesca De Santis

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