NANÀ del 1926.
Nella Parigi del Secondo Impero, Nana Coupeau, attrice e cortigiana, si diverte a umiliare e rovinare i suoi spasimanti, avida di lusso e di piaceri finché, ridotta in miseria, si ammala di vaiolo…
Il critico Lucien Wahl vi notò giustamente l’influenza d’Auguste Renoir e di Manet.
Il film, ch’era costato un milione di franchi (somma allora considerevole), ebbe grande successo di pubblico e di critica, ma non finanziario, per colpa dei distributori, provocando la rovina de regista, anche produttore.
Disponibile in streaming
A Settembre in DVD
Riccardo Cusin
Studioso della storia del cinema
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