Il sangue di un poeta (1930)
Fantascienza
Composto da quattro parti, con numerosi spunti visionari, animazioni, dissolvenze, effetti speciali alla Méliès, che si fanno carico del contenuto emozionale del narrato.
Per Jean Cocteau l’immagine cinematografica non è che il prolungamento del proprio mondo poetico. La voce declamante dell’artista è il filo di sutura tra il pensiero e la visione in uno stato di dormiveglia che permette la discesa nelle zone più profonde dell’Io. Per questa tendenza alla spiegazione del simbolo, Le sang d’un poète è una opera prima difficilmente inquadrabile nella corrente del Surrealismo. Rispetto ai quasi contemporanei film di Luis Buñuel, Man Ray e Germaine Dulac, Cocteau inserisce molti elementi autobiografici riguardo il processo della creazione artistica e li accompagna con un io narrante che spesso anticipa i movimenti e le pose degli attori.