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RAPACITA’ (1924)

Il regista austriaco Erich Von Stroheim è stato il primo vero, grande regista “maledetto” della storia del cinema, colui che più di ogni altro ha subito l’ostracismo di una miopia congenita
che ha fatto di tutto per oscurare il suo genio superlativo. La sua è una storia di lotte e incomprensioni contro l’ottusità di produttori meschini, disinteressati alle esigenze dell’arte.
Almeno per due terzi, la sua produzione è stata manomessa da sceneggiatori e montatori agli ordini di finanziatori cinici e dissennati, così che spesso noi siamo “costretti” a confrontarci
soltanto con ciò che è rimasto, nonostante tutto, della sua opera. Hollywood lo ha ostacolato in ogni modo, non riuscendo però ad impedirgli di assurgere al ruolo di “maestro indiscusso” della
settima arte, perchè quel che ci è stato tramandato, pur incompleto, è materiale davvero sufficiente per farci comprendere appieno l’inventiva innovativa e la creatività assoluta del suo lavoro.

Il suo “RAPACITÀ” (Greed, 1924), un affresco sull’avidità umana, costituisce il primo esempio di cinema realista. La pellicola è un adattamento del romanzo “McTeague” di Frank Norris.
La durata originale era di circa nove ore. Ma, per volere dei produttori, fu tagliato fino a coprire una durata complessiva di poco superiore alle due, con la conseguenza che il metraggio
mancante si è trasformato nel “Santo Graal” della cinematografia. Poiché solo una dozzina le persone hanno avuto la possibilità di assistere alla versione integrale di “Rapacità”,
viene da chiederci se le bobine rimaste sul pavimento della sala montaggio avrebbero reso il film ancora migliore di quanto già ci appaia oggi.

Riccardo Cusin

Studioso della storia del cinema

autobiography - il ragazzo e il generale

Al cinema dal 4 Aprile

Rakib, un giovane ragazzo indonesiano, diventa assistente di Purna, ex generale del regime in pensione. Quando Purna inizia una campagna elettorale per essere eletto sindaco, Rakib si lega all’uomo, diventato per lui mentore e figura paterna. Un giorno, però, un manifesto elettorale di Purna viene trovato vandalizzato: un gesto che avrà conseguenze inimmaginabili per entrambi.
Con un ritratto intimo di due generazioni che vivono sotto lo stesso tetto, il regista Makbul Mubarak ripercorre un doloroso periodo storico della sua nazione con un thriller intenso, che presenta forti risonanze con la contemporaneità ed una forte universalità del tema della lealtà e della vicinanza al potere.

i film per non dimenticare

27 Gennaio 2024

In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio) ci sembra opportuno segnalarvi una selezione di film nel nostro catalogo che sono stati fondamentali nel racconto di ciò che è successo durante gli anni della dittatura nazista: dai film di propaganda ai documentari, dalle prime opere realizzate nella Germania Est al cinema hollywoodiano, per conoscere il ruolo fondamentale della settima arte nella storia, nonché importante strumento di conoscenza. 

Nelle sezione “Guerra” sul nostro sito potrete quindi trovare capolavori come “I figli di Hitler”, un’aspra critica del regista Edward Dmytryk sull’educazione hitleriana, al vincitore del Festival di Locarno “Rotation” e il film perduto della propaganda nazista “Das Ghetto”.

Le muse impenitenti

L’associazione e compagnia teatrale le Muse Impenitenti, Marinetta Martucci e Arianna Villamaina, due attrici potentine, tornano a calcare il palcoscenico con una nuova esilarante ed originalissima commedia: Come lo zucchero per il caffè – ‘‘O Teatro è ‘o paese d’ ’o vero. Una commedia divertente e con performance di danza fuori le righe, che ci trasporta in un musical vero e proprio per poi allietare il pubblico con una sorpresa golosa. Lo spettacolo è un contenitore di arte a tutti gli effetti ed è un inno alle mille sfaccettature che in essa sopravvivono.