Regia e sceneggiatura: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Cast: Antonio Rezza (Samp), Patrizia Puddu (Madre di Samp), Silvana Cionfoli (Barista), Andrea De Santis (Boss), Armando Novara (Armando), Maurizio Catania (Maurizio) , Francesco Artibani (Scozzese), Francesca Cogodda, Ferdinando Cocco (Zampognaro), Flavia Mastrella (Radha), Gamey Guilavohui (Gamey) e con Valerio Mastandrea (voce del Presidente)
Fotografia: Flavia Mastrella Immagini: Flavia Mastrella, Antonio Rezza Montaggio: Barbara Faonio, Eugenio Smith Trucco: Francesca Mastrella Foto: Eugenio Smith, Scatti Collettivi
Produttori: Flavia Mastrella, Antonio Rezza
Produzione: RezzaMastrella
Samp, il film on the road di Flavia Mastrella e Antonio Rezza girato nel 2001 è un prodotto che possiamo localizzare in qualsiasi epoca grazie alla totale assenza di riferimenti cronologici e ricco di personaggi tanto folli quanto, allo stesso tempo, reali.
L’opera infatti rappresenta tutti quegli aspetti culturali della nostra società senza tempo: le tradizioni, i riti, la comunità rurale, la ricerca dell’impossibile e dell’irreale.
Ed è proprio l’irreale che tira le fila del film, o meglio, il surreale e il grottesco che da sempre sono i tratti distintivi delle opere del duo Rezza Mastrella.
La storia ruota intorno a un personaggio, Samp, un sicario che si aggira nelle campagne pugliesi intorno a Gravina e uccide le vittime che gli sono state commissionate: anziani e bambini senza distinzione (e senza motivo). Intanto però Samp è perseguitato dall’ossessione di una donna di cui si è follemente innamorato ma che non ha mai visto, una donna che si immagina estremamente passionale e al contempo devota casalinga e padrona del focolaio domestico.
Tutto viene rappresentato all’estremo come solo l’arte comica del teatro sa fare, qui prestata per l’occasione al cinema.
Non solo i personaggi e i loro caratteri vengono esasperati ma anche i trucchi scenici, i costumi, le finte sparatorie, il tutto girato con una fotografia incentrata sugli sguardi e i movimenti (anch’essi ovviamente esagerati).
Il risultato è quindi un’opera che con i suoi paradossi riesce a farci immergere in una storia divertente e aperta a tutte le interpretazioni che il pubblico vuole darle proprio perché è lasciato libero di farlo. Ogni persona con il proprio bagaglio di esperienze, di istruzione e di retroscena culturale può cogliere qualsivoglia riferimento qui presente e interpretarlo come meglio crede perché è esattamente l’obiettivo dell’arte sperimentale e del cinema d’avanguardia: responsabilizzare il pubblico dandogli l’occasione di prendere posizione, di farsi delle idee e di appropriarsi di una libertà di lettura del contesto che solo un mondo senza vincoli permette. Anzi che solo l’arte, in qualunque forma sia, permette.
Trailer: SAMP
Francesca De Santis
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