Il genere horror sta vivendo una nuova primavera. Se dopo il successo di film iconici come “The Ring” e “Saw” l’interesse del nuovo secolo per il genere aveva conosciuto un progressivo smorzamento, da ormai cinque anni è chiara una nuova rinascita. Che siano esperimenti d’autore in cui è mescolato al dramma (come le eccellenti prove di Ari Aster, Jordan Peele e Robert Eggers) o l’ultimo successo di Guadagnino alla Mostra del Cinema di Venezia “Bone and All”, è chiaro ormai che l’horror si afferma sempre più come un campo in cui sperimentare con grande libertà. Ciò produce risultati interessanti, ed è il caso del nuovo lungometraggio scritto e diretto da Parker Finn “Smile”. Distribuito da Eagle Pictures, la pellicola ha sì un’impostazione molto classica ma si distingue per un uso originale della macchina da presa (ad esempio nelle numerose scene sottosopra), per la una sceneggiatura nient’affatto scontata che prova a dare un certo spessore ai personaggi e alla storia narrata e per l’ottima fotografia, cupa e avvolgente.
Una giovane psicologa, la dottoressa Rose Cotter (Sosie Bacon), assiste a un episodio traumatico quando una ragazza dall’aria sconvolta appena accompagnata nel centro in cui lei lavora compie un atto estremo proprio di fronte ai suoi occhi. Dopo questo episodio Rose sente di essere perseguitata da strani e spaventosi fenomeni. Scopriamo presto che alcuni fantasmi del passato sono affiorati alla sua memoria in seguito al recente trauma.
Allucinazioni, visioni, incubi perseguitano la protagonista facendole compiere gesti sempre più strani e preoccupanti. Nessuno tuttavia sembra volere supportare questa donna in difficoltà, né il fidanzato, né tantomeno la sorella, la terapeuta o il suo responsabile. Così la donna si sentirà progressivamente abbandonata e costretta ad affrontare da sola l’oscura presenza. L’ex fidanzato agente di polizia è l’unica figura disposta a crederle e aiutarla e le darà il giusto slancio per non soccombere agli eventi ma provare prima a capire cosa succede e poi a lottare. Rose sarà costretta a confrontarsi con il suo passato per sopravvivere e sfuggire a questa agghiacciante realtà.
La vera arma del film è un alto grado di pathos che fin dalle prime scene costruisce i presupposti essenziali per tenerci incollati allo schermo, non con una certa dose di ansia anche per i più avvezzi al genere. Sì perché sebbene sia un film che ha tutti i cliché tipici dell’horror, riesce comunque a elevarli e a infondere un certo grado di freschezza e novità. È capace di essere, a suo modo, un film magnetico. Le performance attoriali del cast sono molto buone, le atmosfere sufficientemente spaventose e tutto sembra essere studiato al punto giusto, anche nel finale niente è lasciato al caso (cosa piuttosto rara in film di questo genere).
Insomma un horror appetitoso, come non se ne vedevano da un po’, che ci farà venire voglia di goderci l’atmosfera di halloween sin da ora, dato che arriva nelle sale il 29 settembre, a ridosso della stagione autunnale.
Jessica Sottile
No comment yet, add your voice below!