Conferenza Stampa SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL

Milano, 8 marzo 2024Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa per presentare l’edizione 2024 di SAFF – SGUARDI ALTROVE FILM FESTIVAL (di cui vi abbiamo accennato in questo articolo)  tenuta dalla direttrice Patrizia Rappazzo, insieme ad altre prestigiose ospiti e curatrici delle varie sezioni del festival. Un’edizione, quella di quest’anno, dedicata a Sandra Milo e incentrata sul corpo della donna, declinato in termine di voce – si sa, quella femminile in campo artistico – cinematografico, così come purtroppo in molti altri, ancora troppo poco ascoltata.  Un filo rosso che attraversa le diverse sezioni del festival, dai lungometraggi ai cortometraggi e ai workshop, fino ad arrivare alla mostra di Carla Mura alla Galleria VIK Milano, per offrire una riflessione critica sulla società di ieri e di oggi attraverso il potente occhio (femminile) del cinema.

Di seguito il comunicato ufficiale, mentre sul sito di Sguardi Altrove potete trovare tutte le informazioni relative al programma e ai biglietti.

I nastri di partenza la 31ᵃ edizione di Sguardi Altrove Women’s International Film Festival, il festival internazionale dedicato alla promozione del cinema e della creatività femminile, a Milano dal 15 al 24 marzo. Al centro della manifestazione, come da tradizione suddivisa nelle due macro aree Cinema e Oltre il Cinema. Tasselli d’Arte, il tema del Corpo del Donne nelle sue diverse declinazioni e nelle sue implicazioni culturali, politiche e artistiche. In programma oltre 60 film provenienti da 30 paesi, incontri, masterclass, momenti di formazione che avranno come quartier generale la Cineteca Milano Arlecchino per poi spaziare in altre sale cinematografiche e luoghi culturali della città.

A inaugurare il festival, venerdì 15 marzo alla Cineteca Arlecchino, sarà la madrina di SAFF 2024 Francesca Vecchioni, scrittrice, formatrice, attivista, presidente della Fondazione Diversity, impegnata nella diffusione della cultura dell’inclusione nei media, nelle aziende e nella società civile. A chiudere la rassegna, nel corso della cerimonia di premiazione di sabato 23 marzo, sarà invece un omaggio a Sandra Milo con la proiezione del documentario Salvatrice Sandra Milo si racconta di Giorgia Wurth.

L’area Cinema, con opere da tutto il mondo senza distinzioni di genere, durata, formato e con una particolare attenzione alle cinematografie meno conosciute, all’attualità internazionale, ai diritti umani e civili, è suddivisa in diverse sezioni di cui tre competitive: Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati, riservate rispettivamente ai lungometraggi e ai cortometraggi internazionali a regia femminile, e #FrameItalia, finestra sul cinema italiano contemporaneo a regia sia femminile che maschile.

Tra gli eventi, un focus su Cinema e Intelligenza Artificiale con la presentazione, in collaborazione con Scuola Holden di Torino, di Cassandra di Demetra Birtone, primo cortometraggio italiano realizzato grazie alla sinergia tra intelligenze umane e artificiali; un focus sul Cinema Armeno delle Donne che vedrà ospite del festival Mariam Ohanyan, regista, produttrice, sceneggiatrice, direttrice del Kin Women’s International Film Festival di Yerevan, da lei fondato nel 2003 a sostegno delle cineaste del suo paese; una Finestra sul Medioriente con documentari da Palestina e Israele; un omaggio a Justine Triet, con due dei lungometraggi che hanno preceduto il pluripremiato Anatomia di una caduta.

Evento speciale, l’anteprima assoluta fuori concorso del documentario su Goliarda Sapienza The Art of Joy by Goliarda Sapienza: Writing for Emancipation di Coralie Martin, mercoledì 20 marzo, ore 19.00, alla Cineteca Arlecchino. Ospiti della serata, assieme a Coralie Martin, Valeria Golino e Viola Prestieri, regista e produttrice della serie Sky L’Arte della gioia, che incontreranno il pubblico e riceveranno il Premio Le Forme del Cinema.

Spazio anche alla formazione con i workshop sulla scrittura delle commedie al femminile, sui mestieri della tv, sul paradosso dell’attore, su corpo e cinema a partire dal cortometraggio Unfitting di Giovanna Mezzogiorno e sui personaggi femminili nelle serie televisive italiane.

Alla scrittura comica al femminile è dedicata la prima edizione del workshop Le donne sanno ridere: scrivere commedie al femminile. Laboratorio di scrittura di genere e pitching contest, progetto nato con l’obiettivo di favorire, valorizzare e sostenere la scrittura e la produzione di audiovisivi di genere comico-umoristico ideati, scritti e diretti da donne.

De I personaggi femminili nelle serie televisive italiane si parlerà in occasione della presentazione della docu-serie Sky Documentaries Moda. Una rivoluzione italiana. L’appuntamento, in collaborazione con il settimanale Gente, vedrà in sala la giornalista Sara Recordati con le attrici Giorgia Wurth e Giorgia Masseroni, la scrittrice Simona Busni, la regista Laura Chiossone e Barbara Frigerio, producer Sky Documentaries.

Molto ricca anche la sezione Oltre il Cinema. Tasselli d’Arte, percorso parallelo riservato all’arte contemporanea e alle diverse manifestazioni della creatività femminile. Tra le iniziative, la Mostra Private Woman di Carla Mura presso la Galleria Vik Milano; un calendario di presentazioni e incontri letterari alla Cineteca Arlecchino; il monologo teatrale Lo Stupro di Franca Rame, interpretato da Gilberta Crispino per la regia di Donatella Massimilla; un omaggio a Alda Merini nella giornata mondiale della poesia con Alda. Parole al vento, lettura di poesie dell’autrice a cura di Donatella Massimilla e Gilberta Crispino.

La locandina di SAFF 2024 è realizzata dall’artista Greta Girardi.

Berlinale 74 – And the winner is…

L‘Orso d’Oro va a Dahomei di Mati Diop, un docufilm che racconta la storia delle opere d’arte restituite al Benin nel 2021 dopo essere state rubate dai colonizzatori francesi nel XIX secolo.

L'Orso d'oro va a “Dahomey” di Mati Diop - Il Sole 24 ORE

Senza nulla togliere alla pellicola e alla sue sfumature anticolonialiste, altri film avrebbero meritato L’Orso d’Oro come Sterben che si é dovuto ‘accontentare’ del premio per la migliore sceneggiatura.A Traveler's Needs' Review: An Airy Hong Sangsoo PuzzleAbbastanza inspiegabile anche il secondo premio al film A Traveler’ s Needs di Hong San-soo che manca ancora una volta l’Orso d’Oro e conquista il quarto Orso d’Argento.

I due film italiani rimangono a bocca asciutta.

Grandi numeri per i biglietti venduti e la presenza molto alta e in crescita rispetto allo scorso anno al Mercato.
È anche l’ultimo anno del direttore Chatrian che ha voluto dare negli anni del suo mandato al Festival un taglio più autoriale, ‘locarnesco‘,  trovandosi schiacciato tra Cannes e Venezia che ormai la fanno da padroni nella scelta dei film delle kermesse.

Qualunque sia la valutazione finale é certo che il cinema, che qualcuno aveva visto in crisi con la Pandemia, é più vivo che mai. Ancora una volta sfatiamo con piacere la celebre frase dei fratelli Lumière ripresa da Jean-Luc Godard nel 1963 “Il cinema è un’invenzione senza futuro” .

Grande e lunga vita alla settima arte.

 

 

 

 

Serena Pasinetti

ANOTHER END di Piero Messina

Berlinale 74 – In concorso

Con: Gael García Bernal, Renate Reinsve, Bérénice Bejo, Olivia Williams, Pal Aron

In un futuro prossimo la Società “Another End” ha sviluppato una tecnologia innovativa che permette di risvegliare, per un breve tempo, la coscienza di chi non c’è più ed innestarla in ospiti umani che si mettono a disposizione per aiutare chi resta ad elaborare il lutto e avere tempo in più per poter dire addio alla persona amata.

 

 

 

 

 

Sal ha perso la moglie in un incidente e non sa darsene pace. Dopo molte esitazioni si rivolge ad “Another End” per iniziare il percorso e ritrovare l’amata Zoe.

L’inizio fantascientifico del film è di forte impatto emotivo e la tensione non cala nella narrazione che si snoda in situazioni imprevedibili fino a giungere ad un finale decisamente non scontato. Le tematiche affrontate pongono certo una serie di riflessioni ma la sensazione che il film suscita è di una struggente storia d’amore, scintilla luminosa di speranza, in un cupo mondo distopico.
Il cast è stellare!
Assolutamente da non perdere!

 

 

 

 

 


Pia Larocchi

BERLINALE 74 – Commenti e riflessioni

La distopia e la famiglia disfunzionale alla Berlinale 74.

Un fil rouge continua ad attraversare i vari festival cinematografici, quello di presentare film sviluppati secondo le tematiche della distopia e della fuga dalla realtà: famiglie disfunzionali, mondi distopici e proiezioni lontane nel tempo sia passato sia futuro.
In pieno cinema postmoderno, da una parte salta il concetto di tempo e spazio tradizionale per essere sostituito da continui backward e forward in mondi paralleli, dall’altra saltano i generi cinematografici evidenziati per un singolo film (spesso generi diversi vengono individuati per un unico film)-

Lo sconcerto dello spettatore non è altro che lo sconcerto dell’umanità da una parte verso un mondo che è sempre più arricchito da ricerche e innovazioni scientifiche divulgative e da mezzi di comunicazione sempre più sofisticati, dall’altra da nefandezze totali antiche e indistruttibili come le guerre e i delitti contro l’umanità e gli ambienti (flora e fauna in primis e non ultimo il clima).
Oggi il cinema riflette la realtà.
Non mancano esempi importanti di denuncia sociale e politica che si accompagnano sempre a festival cinematografici come nel caso della Berlinale.

 

 

Pia Larocchi e Serena Pasinetti

SGUARDI ALTROVE WOMEN INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

In arrivo la 31ᵃ edizione di SGUARDI ALTROVE WOMEN INTERNATIONAL FILM FESTIVAL, la manifestazione dedicata al cinema e alla creatività femminile, a Milano dal 15 al 24 marzo. Madrina del festival la scrittrice, formatrice e presidente della Fondazione Diversity Francesca Vecchioni. In programma anche un ricordo di Sandra Milo, indimenticabile attrice del cinema italiano, cui la rassegna sarà dedicata.

Dal 15 al 24 marzo torna a Milano SGUARDI ALTROVE WOMEN INTERNATIONAL FILM FESTIVAL, il festival internazionale dedicato alla promozione del cinema e della creatività femminile. Lungometraggi e corti, sia documentari che di finzione, performance, masterclass, convegni e momenti di formazione, con una particolare attenzione all’attualità e alle tematiche sociali, politiche e ambientali del nostro tempo, animeranno le sale della Cineteca Milano Arlecchino, dell’Accademia09 e del Cinema Beltrade coinvolgendo anche l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e altri spazi culturali cittadini.

Focus della manifestazione, giunta alla 31ᵃ edizione, sarà il Corpo delle Donne declinato nelle sue più ampie accezioni: dal corpo estetico al corpo artificiale, dal corpo del cinema al corpo interculturale, fluido e in trasformazione.

Madrina del festival sarà Francesca Vecchioni, scrittrice, formatrice, presidente della Fondazione Diversity, impegnata nella diffusione della cultura dell’inclusione nei media, nelle aziende e nella società civile.

SAFF 2024 sarà dedicato alla memoria di Sandra Milo e la ricorderà con uno dei film che la vedono protagonista assoluta.

Il programma prevede due sezioni competitive, Nuovi Sguardi e Sguardi (S)confinati, riservate rispettivamente ai lungometraggi e ai cortometraggi internazionali a regia femminile, cui si aggiungono #FrameItalia, finestra sul cinema italiano a regia sia femminile che maschile, Azzurro pallido. Singolare maschile, sezione a regia maschile aperta a opere che da un diverso punto di vista riflettono sul mondo delle donne, Oltre il Cinema, sezione parallela dedicata alla formazione con ampio spazio a seminari, workshop e alle masterclass sui mestieri del cinema, e un omaggio alla filmmaker francese Justine Triet con i film che hanno preceduto il pluripremiato Anatomia di una caduta. L’attualità internazionale, in particolare il mancato rispetto dei diritti umani e l’attenzione al sociale saranno al centro di titoli su Israele e Palestina, di una retrospettiva sul cinema armeno nel centenario della nascita, con le opere della regista Mariam Ohanyan, e di un approfondimento su inclusion diversity e disabilità.

Tra i workshop, un programma di incontri sul ruolo e la rappresentazione delle donne nelle serie tv italiane e la sezione Donne in Codice, sul rapporto tra donne, tecnologia e intelligenza artificiale.

Per partecipare a tutti gli appuntamenti del festival sono disponibili diverse formule di abbonamento: 15€ in prevendita fino al 15 febbraio; 25€ dal 16 al 29 febbraio; 30€ a partire dal 1° marzo. Informazioni e modalità di acquisto a questo link.

La locandina di SAFF 2024 è realizzata dall’artista Greta Girardi.

I LUOGHI DEL FESTIVAL

Cineteca Milano Arlecchino – via San Pietro all’Orto 9

Accademia09 – via Tertulliano 68/70

Cinema Beltrade – via Nino Oxilia 10

INFORMAZIONI

Website – sguardialtrovefilmfestival

Facebook – https://www.facebook.com/sguardi.altrove

Instagram – https://www.instagram.com/sguardialtrove

E-mail – [email protected]

Tel. 02 36561524

 

La direzione

Lugano LongLake Festival 2023

Al via la tredicesima edizione del Festival internazionale LongLake uno dei più grandi open air urbani della Svizzera che dal 7 al 23 luglio animerà la città di Lugano con la grande musica dei concerti, gli spettacoli, il teatro, le performance gli incontri e gli artisti di strada.

TRA GLI OSPITI DI QUESTA EDIZIONE:

Ben Harper
Gilberto Gil
Seun Kuti & Egypt 80
Salmo
Madame
Coma Cose

Dal 7 al 23 luglio 2023 torna a Lugano il festival internazionale LongLake. La 13a edizione si presenta con una proposta artistica che unisce la grande musica sui palchi a un ricco calendario di eventi che si alterneranno per due settimane negli spazi verdi e urbani sul Lungolago della città svizzera, a pochi chilometri da Milano.
Il LongLake Festival è una manifestazione dall’anima musicale variegata, che propone ogni sera concerti con protagonisti della scena sia internazionale che svizzera, a cui si aggiungono performance gratuite, tra teatro, cabaret, proiezioni di film, conferenze, attività per famiglie, installazioni d’arte urbana, mercatini tematici e proposte di street food.

IL PROGRAMMA

VENERDì 7 – SABATO 8 LUGLIO
DUE SERATE DI CONCERTI GRATUITI DI GRANDE MUSICA IN PIAZZA DELLA RIFORMA


Venerdì 7 e sabato 8 luglio protagonista del Festival sarà Estival Jazz con due serate di concerti gratuiti in Piazza della Riforma, la piazza principale di Lugano. La line up ufficiale vedrà come ospiti Ben Harper, Gilberto Gil, Judith Hill, Stanley Clarke, Seun Kuti & Egypt 80, Mark Lettieri, Beppe Donadio. Le prime note scelte per l’apertura ufficiale di Estival Jazz saranno affidate a Mark Lettieri,
il virtuoso chitarrista americano membro degli Snarky Puppy, Chitarrista, compositore e turnista, vincitore di un Grammy. Grande ospite d’onore della serata sarà Ben Harper, vincitore di tre Grammy Awards e considerato uno dei maggiori esponenti della scena musicale internazionale. Ben Harper sarà in concerto insieme agli Innocent Criminals e sarà un’occasione speciale per ascoltare dal vivo i brani che lo hanno reso famoso e quelli dell’ultimo album “Bloodline Maintenance”, prodotto dallo stesso Harper insieme al collaboratore di lunga data Sheldon Gomberg. A concludere la prima serata sarà la cantautrice californiana Judith Hill, conosciuta per essere stata corista per alcuni dei più importanti gruppi e artisti americani, tra cui Stevie Wonder, The Roots, Michael Jackson ed Elton John. Nel 2013 Judith Hill partecipa a “The Voice” conquistando il pubblico con la sua voce espressiva, pastosa e piena di soul. Dopo questa esperienza riceve moltissima
attenzione dai media, dal pubblico e da Prince, rimasto ammaliato dalla sua voce espressiva. Sul palco di Lugano Judith presenterà i brani dell’ultimo album da lei autoprodotto “Baby I’m Hollywood”, uno splendido mix di soul, meravigliose ballate per pianoforte e funk psichedelico.
La seconda serata di Estival Jazz inizierà con le note di Stanley Clarke. Vincitore di 4 Grammy e considerato una leggenda del jazz contemporaneo, è stato il primo bassista ad esibirsi come front man in tour mondiali, e il primo ad essere una star sia del basso elettrico che di quello acustico. Salirà sul palco con la sua nuova ed entusiasmante band 4EVER che enfatizza la legacy jazz fusion di gruppi storici come i Return To Forever, con i quali lui stesso ha collaborato. Fedele all’evoluzione del jazz elettrico, Stanley Clarke e i suoi giovani partner proporranno una potente combinazione di armonie e improvvisazioni jazz con influenze rock, funk, R&B, hip-hop e musica elettronica. La serata proseguirà con un ospite di assoluto prestigio: l’artista brasiliano Gilberto Gil che torna in concerto con il suo Aquele Abraço Tour, per festeggiare i 60 anni di carriera e 50 anni di tournée mondiale. Una carriera iniziata da giovanissimo negli anni Cinquanta ispirata dal bandoneon di Luis Gonzaga, dalla radio, e dalle processioni religiose della sua terra, il Nord-Est del Brasile. Poi l’arrivo della bossanova con Joao Gilberto, un suono che partendo dal profondo del cuore del Brasile arriva ai palcoscenici di tutto il mondo. L’incontro con Caetano Veloso, con Gal Costa e Maria Bethania, una generazione di baiani all’apice del nuovo movimento musicale, la MPB, Musica Pupular Brasilera, di cui è uno dei padri fondatori. E poi le collaborazioni con alcuni dei mostri sacri del panorama internazionale, da Bob Marley a Stevie Wonder a Sting.

Chiuderà la 43esima edizione di Estival Jazz il ritmo travolgente di Seun Kuti & Egypt 80. Seun Kuti è figlio di uno degli artisti più influenti del XX secolo, Fela Kuti, “The Black President”, rivoluzionario, musicista e attivista nigeriano, inventore dell’Afrobeat. La musica di Fela Kuti, scomparso ormai da diversi anni, continua a vivere grazie ai due figli. In un’epoca in cui l’afrobeat viene sempre più riscoperto e citato in molteplici ambiti musicali moderni, dall’hip hop alla techno ed a tutta la tropical music, Seun Kuti & Egypt 80 rappresentano l’autentica radice originale, ma rinvigorita dalla giovane energia e da una notevole apertura a collaborazioni e contaminazioni artistiche.

MARTEDÌ 11 LUGLIO
SALMO IN CONCERTO SULLA PIAZZA DEL LAC


Martedì 11 luglio alle 21:30, Piazza Luini ospiterà un altro grande artista della scena rap italiana: Salmo farà tappa sul lungolago di Lugano con il suo “Summer Tour” e sarà il protagonista assoluto di quello che si annuncia come un nuovo evento straordinario dell’estate luganese. Capace di scalare le classifiche italiane di vendita e di stream su Spotify e di riempire arene come lo Stadio San Siro, Salmo sarà il protagonista assoluto di una serata da non perdere nella quale salirà sul grande palco affacciato sul Lago di Lugano, allestito appositamente per la serata.
Biglietti in vendita su www.luganolac.ch

MERCOLEDÌ 12 LUGLIO
MADAME IN CONCERTO SULLA PIAZZA DEL LAC
Lugano diventa palcoscenico della grande musica, con la cantautrice italiana Madame che si esibirà in Piazza Luini il 12 luglio alle ore 21:30 nel suo nuovo tour estivo.
Dopo la sua seconda esperienza sul palco dell’Ariston per il Festival di Sanremo 2023, la giovane artista vicentina ha annunciato i progetti dei prossimi mesi: prima l’uscita del suo nuovo album, il secondo della sua carriera; poi un nuovo tour, che la terrà impegnata per tutta l’estate. Il concerto è organizzato in collaborazione con MyNina Spettacoli, nell’ambito della rassegna estiva LAC en plein air.
Biglietti in vendita su www.luganolac.ch

14-17 LUGLIO
MUSICA AL PARCO CIANI, L’OASI VERDE NEL CENTRO DI LUGANO
Il programma musicale del Festival si sposterà dal 14 al 17 luglio all’interno nel suggestivo Parco Ciani con quattro serate di musica e concerti a pagamento.
Il programma vede ospiti il 14 luglio la band inglese The Hunna. Formatisi nel 2015, la band ha avuto un’ascesa al successo globale fulminea: il loro album di debutto del 2016, “100”, è diventato subito disco d’oro ed è entrato nella Top 20 del Regno Unito. Il successivo album “Dare“, uscito nel 2018, è salito ancora più in alto, permettendo alla band di costruirsi un’ottima reputazione nel panorama rock internazionale. Dal vivo, sono una delle band più forti del circuito, con una fanbase molto devota in grado di trasformare ogni concerto in un evento imperdibile. Ad aprire la serata saranno i Bumblebees, band ticinese che presenterà “Paper Boat”. Dopo di loro sarà la volta di Black Sea Dahu, nuovissimo progetto ideato dalla songwriter svizzera Janine Cathrein. L’impianto alt folk delle sue composizioni, ricchissime di splendidi ed elaborati arrangiamenti ed intuizioni sonore di alto livello sono la perfetta cornice per la vocalità di Janine, unica nella sua straordinaria timbrica
ed estremamente flessibile nelle sue articolate seppur immediate melodie.
Il 15 luglio toccherà invece alla band post rock tedesca The Notwist, nata nel 1989 a Monaco, che vede all’attivo nove album che li ha resi uno dei principali gruppi di riferimento per il post-rock mondiale. Ad aprire la serata sarà la giovane cantante caraibica Samora che porterà sul palco un’interpretazione incredibilmente fresca, potente ed energica delle moderne vibrazioni antilliane. Seguiranno i Puts Marie, gruppo rock svizzero di Bienne consociuto per le sue performance intense sui palchi della Svizzera e dell’Europa, dal Transmusicales di Rennes al Printemps de Bourges, passando per l’Eurosonic in Olanda o il The Great Escape di Brighton. Chiuderà la serata il live set di Brian Zajak, in arte Fejká, pupillo di Christian Löffler che spazia dall’atmosfera morbida e sognante dell’elettronica ai ritmi duri e incisivi della techno.


Il 16 luglio sarà ospite del Festival Carl Brave, producer e cantante romano, istrionico e versatile che con il suo stile sta tracciando nuove coordinate nella canzone pop italiana. Carl Brave si esibirà con una band di undici elementi: sul palco sarà accompagnato da Mattia Castagna al basso, Lorenzo Amoruso e Massimiliano Turi alle chitarre, Simone Ciarocchi alla batteria, Lucio Castagna alle percussioni, Edoardo Impedovo e Gabriele Tamiri alle trombe, Marco Bonelli al sax, Matteo Rossi alle tastiere e Marta Gerbi e Francesco Sacchini ai cori. Ad aprire la serata ci sarà Giuseppe Puleo aka Giuse The Lizia, cantautore di 21 anni nato e cresciuto a Bagheria in provincia di Palermo. L’artista presenterà il suo primo album di inediti “Crush”, in cui racconta i sentimenti veri e sinceri che caratterizzano la profondità e la conflittualità dei rapporti più autentici attraverso sfumature indie rock e urban.
A chiudere i concerti al Parco Ciani saranno i Coma Cose che si esibiranno il 17 luglio con uno show unico, che proporrà i migliori brani del duo: dalle canzoni già culto di “Inverno Ticinese” fino ai brani sanremesi, “Fiamme Negli Occhi” e “L’ADDIO”, passando per i recenti album “Un Meraviglioso Modo di Salvarsi”, “Nostralgia” e “HYPE AURA”. Ad aprire il concerto sarà Ele A, classe 2002, nata e cresciuta proprio a Lugano. Tutto quello che si può sapere di lei si trova nella raffica di barre rilasciate a una a una sul suo profilo Instagram e su YouTube: freestyle su basi old school o pop (da Wiz Khalifa a Walking On A Dream degli Empire Of The Sun). Il suo gusto street pop cela in realtà un manifesto amore per l’estetica del rap.
È possibile acquistare anche un abbonamento per tutte e quattro le serate al Parco Ciani a un prezzo di CHF 65.- (personale, non cedibile).
Maggiori informazioni qui: biglietteria.ch

19-23 LUGLIO
PIÙ DI 50 ARTISTI DI STRADA PER IL LUGANO BUSKERS FESTIVAL
Più di 50 artisti tra musicisti, attori, acrobati si alterneranno sui palchi e per strada da Piazza Manzoni al Parco Ciani, passando per il Lungolago, dal 19 al 23 luglio, per il Busker, un vero e proprio omaggio alla prestazione artistica di strada che chiuderà Festival con performance intense passando attraverso i generi più diversi. Tra gli atisti che si esibiranno: Arp Frique, Auroro Borealo, Bad Farini, Badabum, Cigarilla Disonasty, Comaneci, Degurutieni, Dj LeMox, Ermesinde, Faizal Mostrixx, Fomies, In.versione Clotinsky, Hirsute, Lálla Beau, Le Millipede, Ms. Hyde, OneManPier, Pufuleti, Scopamare, Scudetto, Solomon Levante, Udo Caramba, Van Couver, YAKU.

ALTRE PROPOSTE
Accanto alle proposte musicali, per tutta la durata del Festival la città di Lugano sarà animata da un calendario di eventi e proposte per tutti, tra teatro, cabaret, proiezioni di film, conferenze, attività per famiglie, installazioni d’arte urbana, mercatini tematici e proposte di street food.

Il LongLake Festival è una manifestazione organizzata dalla Divisione eventi e congressi della Città di Lugano.

INFO
UFFICIO STAMPA ITALIA
ddl+battage
Margherita Baleni | [email protected] | +39 347 4452374
Alessandra de Antonellis | [email protected] | +39 339 3637388

Per il programma dettagliato, le ulteriori novità e gli aggiornamenti:
longlake.ch
facebook.com/longlakelugano
instagram.com/longlakelugano
twitter.co/longlakelugano

Francesca De Santis

Africa Talks: al via la sesta edizione al FESCAAAL

Thinking green. Quali sfide ambientali per l’Africa di oggi? 

Sabato 18 Marzo 2023, ore 17.00

Auditorium San Fedele, via Hoepli 2/b Milano

Talk e film ad accesso gratuito

Per il sesto anno consecutivo il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina – FESCAAAL ospita Africa Talks, l’appuntamento annuale di approfondimento su un continente in continua trasformazione, che avrà luogo all’Auditorium San Fedele, sabato 18 marzo alle ore 17. Sarà possibile seguire l’evento anche in streaming sulla pagina facebook del festival.

Africa Talks nasce dalla collaborazione tra Associazione Centro Orientamento Educativo – COE e Fondazione Edu, entrambi impegnati da decenni a promuovere istruzione e cultura in Africa e con l’Africa. Il format, che prevede una tavola rotonda seguita da un film a tema per approfondire gli aspetti più contemporanei e promettenti dell’Africa, è ospitato nella cornice del FESCAAAL che quest’anno giunge alla sua 32ª edizione dal claim “Zebra Flower Power” e avrà luogo dal 18 al 26 marzo 2023 in sala a Milano e in streaming in tutta Italia su MYmovies.it (ne abbiamo parlato anche in questo articolo: https://e-cinema.it/presentazione-della-32-edizione-del-fescaaal/)

“Anche quest’anno attraverso il format Africa Talks – dichiara Matteo Stefanelli, Presidente Fondazione Edu – vogliamo portare all’attenzione aspetti emergenti del continente: parleremo di ambiente ed ecologia, temi al centro del dibattito pubblico da diversi anni ma meno conosciuti per quanto riguarda la realtà africana. Grazie allo sguardo su Uganda, Nigeria e Kenya ci proponiamo di offrire nuovi spunti di riflessione sugli aspetti sociali e politici dei cambiamenti ambientali e le strategie locali di risposta”.

Dopo i cinque appuntamenti degli anni precedenti – “Africa continente del futuro. Università e nuova imprenditoria” (2017), “WWW! What a Wonderful World. Come le nuove tecnologie stanno cambiando l’Africa” (2018), “Back to the roots. Agricoltura e alimentazione tra vecchi e nuovi saperi” (2019), “Cityscapes: le trasformazioni dell’Africa urbana” (2021), “Creative Africa. The future of cultural industries” (2022) – la sesta edizione torna quindi a raccontare l’Africa, questa volta mettendo al centro le sfide che il Continente sta affrontando in termini di gestione delle risorse e questioni ambientali.

Sebbene l’Africa sia il continente che ha meno contribuito alla crisi climatica in atto, è responsabile appena del 3% delle emissioni di gas a effetto serra dall’era pre-industriale a oggi, soffre in maniera sproporzionata le conseguenze dell’aumento delle temperature globali e sta già pagando un prezzo elevatissimo, in termini di ridotta produzione di cibo, scarsità d’acqua, perdita di biodiversità e di vite umane. Gli eventi estremi come inondazioni e siccità prolungate stanno già impattando sulla vita di milioni di persone.

Un altro “hotspot” della crisi climatica nel continente è il Sahel (regione semi-arida che attraversa il continente da Est a Ovest passando per Gambia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger e Sudan), dove ogni anno il deserto del Sahara in espansione cancella circa 15mila chilometri quadrati di terreno fertile.

Alla crisi climatica si aggiungono poi danni causati dalla deforestazione: secondo le stime contenute nel Global Forest Resources Assessment 2020 della Fao, l’Africa ha registrato il più alto tasso annuale di perdita netta delle foreste nel periodo 2010-2020, con 3,9 milioni di ettari.

Gli alberi vengono abbattuti per lasciare spazio alle colture intensive (come il cacao in Ghana e Costa d’Avorio, la gomma e le palme da olio), per scavare miniere (legali e non) o per dare spazio alle prospezioni petrolifere mentre le piante di maggiore pregio -come ebano e rosewood– vengono tagliate e trasformate in pregiato legname che viene venduto a caro prezzo all’estero.

Conservare e tutelare al meglio questa risorsa dovrebbe essere un obiettivo primario non solo per i l’Africa, ma per tutti i Paesi del mondo con l’obiettivo di contrastare la crisi climatica. Tutelare le foreste significa anche combattere contro le miniere e le attività estrattive che le minacciano.

Noo Saro-Wiwa

Ad Africa Talks 2023 quattro ospiti dialogheranno sugli impatti ambientali del cambiamento climatico in Africa e sulle strategie di tutela. Christina Hicks, scienziata sociale e docente di ecologia politica presso l’università di Lancaster, approfondirà gli impatti ambientali e sociali della pesca intensiva sulle comunità di diversi Paesi dell’Africa orientale e occidentale. Patience Nabukalu, attivista per il clima e tra i fondatori di Fridays for future Uganda, offrirà uno spaccato sull’attivismo giovanile nel Paese e non solo. Noo Saro-Wiwa, scrittrice e figlia dell’attivista Ken Saro-Wiwa, analizzerà il contesto ambientale e sociale delle regioni meridionali della Nigeria dove si concentra la produzione petrolifera del Paese. Valerio Bini, professore associato di Geografia presso il Dipartimento di Beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, affronterà il tema della protezione dell’ambiente e delle dinamiche connesse alla gestione delle risorse in Africa nelle sue componenti sociali.

A condurre i talk sarà Ilaria Sesana, giornalista redattrice di Altreconomia.

Segue alle ore 19.00 la proiezione gratuita di AYA di Simon Coulibaly Gillard (Belgio / Francia 2021, 90’). Il film narra la storia di Aya che vive con la madre sull’isola di Lahou in Costa D’Avorio. Gioiosa e spensierata, ama raccogliere noci di cocco e dormire sulla sabbia. Ma il suo paradiso è destinato a scomparire sott’acqua a causa dei cambiamenti climatici. Mentre le onde minacciano la casa, Aya prende una decisione: il livello del mare potrebbe alzarsi, ma lei non lascerà la sua isola.

 

Informazioni:

Associazione Centro Orientamento Educativo – COE

Tel. 02 6696258

[email protected] – www.fescaaal.org – www.coeweb.org

Francesca De Santis

PRESENTAZIONE DELLA 32° EDIZIONE DEL FESCAAAL

È stata presentata oggi, giovedì 9 marzo, la trentaduesima edizione del Festival del cinema africano, d’Asia e d’America Latina che si terrà a Milano dal 19 al 26 marzo.

La conferenza stampa è stata preceduta dalla visione in anteprima del film che inaugurerà questa edizione 2023, Under the fig trees (che nelle sale sarà distribuito da Trent Film con il titolo I frutti della tarda estate), una vera chicca della regista Erige Sehiri, qui al suo primo lungometraggio. La scelta di aprire il festival con questa pellicola è già di per sé emblematica dei temi che verranno affrontati quest’anno: ambientata interamente nei campi di fichi della Tunisia, mostra attraverso le protagoniste, le varie sfaccettature delle relazioni umane e le contraddizioni della società di oggi. Il confronto generazionale tra le lavoratrici più giovani, alle prese con le prime disillusioni, i primi dubbi sulle relazioni, sull’amore, sul ruolo della donna, e quelle più anziane che invece sembrano guardarle con occhi malinconici e a tratti rassegnati, sembra rappresentare il ciclo della vita.

E infatti durante la conferenza stampa la direttrice del festival ha sottolineato quanto le donne e l’emancipazione femminile siano centrali in questa edizione, con un occhio di riguardo anche alla tematica ambientale e all’attuale crisi climatica. Nel corso del festival avremo quindi l’opportunità non solo di conoscere alcune registe e protagoniste dei film in concorso ma anche di conoscere il parere di esperti e operatori del terzo settore durante i talk, in cui si affronterà in particolar modo lo sfruttamento e la gestione delle risorse in Africa e quale sarà la strada che dovranno intraprendere le future politiche agricole (per tutti gli appuntamenti vi rimandiamo al programma del festival che trovate sul sito: Programma – Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (fescaaal.org)

Un’edizione sicuramente molto interessante quindi ma che ci fa sorgere alcune perplessità che speriamo possano portare a un cambio di azione per i prossimi anni.
La selezione accurata di film a carattere femminile, contro le logiche del patriarcato è sicuramente ammirevole, quindi come mai tenere la CEI come partner ufficiale del festival?
L’attenzione alle tematiche ambientali è necessaria ma forse non dovrebbe limitarsi a una locandina floreale e a degli ospiti, sicuramente di tutto rispetto, ma che interverranno negli spazi del centro di Milano che è forse l’emblema della cementificazione senza limiti.
E parlando di spazi, è lodevole che per le trasmissioni dei film sia stata scelta, oltre allo storico Auditorium San Fedele, anche la cineteca Arlecchino, recentemente ristrutturata e ora più bella che mai. Però buona parte delle proiezioni si terrà anche al cinema della Fondazione Prada, altro partner ufficiale quest’anno: quindi ancora una volta in uno dei quartieri più iconici della gentrificazione e speculazione edilizia, oltre che dell’esclusione sociale. Inoltre, dal momento che si è riflettuto sull’importanza dei festival per far tornare le persone al cinema (che da diverso tempo subisce una crisi significativa) era proprio necessario sfruttare uno spazio privato?
Capiamo le necessità economiche ma ci auguriamo che per le prossime edizioni si possa prendere in considerazione l’utilizzo di spazi comunali, dislocati anche in più punti della città, magari quelli più a rischio di “estinzione” e dove, tra le altre cose, risiedono proprio le comunità africane, d’Asia e d’America Latina.

Francesca De Santis

La Berlinale 2023


La Berlinale 2023, che si è conclusa con un grande successo di pubblico, è, tra i festival cinematografici di risonanza internazionale, quello che si distingue per essere una kermesse che attrae un vasto numero di festivalieri. In particolare vi accorrono i locali, amanti del cinema per il cinema; infatti, la nuova sala da 1.800 posti, la Verti Music Hall, si è sempre riempita, al di là del film presentato.

La qualità delle pellicole presentate in concorso, invece, si è dimostrata inferiore al solito, sotto tono. Qualche critico ha parlato di “locarnizzazione” del festival di Berlino, alludendo alla presenza di film di nicchia, opere prime, film autoriali di registi poco noti, scelte tipiche del Festival di Locarno, il cui direttore artistico Chatrian è diventato tre anni fa direttore della Berlinale.
Quanto alle premiazioni, altre sorprese a cui ci stiamo abituando.

Berlino, orso d'oro al film francese "Sur l'adamant" di Nicholas Philibert  - Gazzetta di Parma

Vince l’Orso d’Oro Sur l’Adamant, di Nicholas Philibert, un documentario (vedi il Leone a Venezia) e qui viene il sospetto di una giuria che arriva a un compromesso; vince il premio come miglior sceneggiatura Music, di Angela Schanelec, il film con la trama più incomprensibile di tutto il Concorso; vince meritatamente il premio alla miglior interpretazione (caduto alla Berlinale il doppio premio maschile e femminile) alla bambina/bambino transgender Sofia Otero del film 20.000 especias de abejas, ma anche qui c’è il sospetto di un premio “politico”; per non parlare di Mal Viver di Joao Canijo, Orso D’argento premio della Giuria, più di due ore di un’autodistruzione logorante di cinque donne legate da strettissimi legami familiari.
Il Festival che ha sofferto, tra l’altro più di altri, di due anni di Pandemia (edizione 2021 on line, edizione 2022 con forti restrizioni sanitarie) dovrà forse ritrovare una sua fisionomia. Aspettiamo con ansia l’edizione 2024, il pubblico della Berlinale rimane comunque il suo fascino maggiore insieme chiaramente alla splendida location che è Berlino.

20.000 especies de abejas (2023) - Filmaffinity

I NOSTRI TRE CONSIGLI:

The Survival of Kindness - Fandango

 

 

 

 

 

 

 

The Survival of Kindness di Rolf de Heer, Australia. Una donna aborigena, chiusa in una gabbia in un deserto australiano, riesce ad uscire ed incomincia un percorso, che è reale ma anche e soprattutto metaforico, alla conquista della propria collocazione nel mondo. Un percorso cadenzato da tappe faticose e conflittuali per raggiungere la meta. Il linguaggio non esiste, o meglio è un linguaggio inventato, ma le immagini sostituiscono egregiamente il parlato e ci raccontano le vicende di questa donna che si muove alla ricerca di una vita non da schiava. Un film che va visto subito nella chiave metaforica sia della storia del singolo e sia della Storia con la S maiuscola. Completamente ignorato nella premiazione.

Berlinale | Programme | Programme - Kletka ishet ptitsu | The Cage Is  Looking for a Bird

Kletka ishet ptitsu – The Cage is Looking for a Bird
Il film si concentra sui conflitti personali di un gruppo di donne che vivono in un remoto villaggio rurale in Cecenia. Al centro c’è l’amicizia tra due ragazze adolescenti che cercano rifugio l’una nell’altra mentre prendono decisioni sul loro futuro. Il primo lungometraggio della regista cecena Malika Musaeva, presentato alla Berlinale nella sezione Encounters, è un dramma molto duro e disperato sull’essere imprigionati e poi liberati. Direttore artistico e co-produttore Alexandr Sokurov.

Disco Boy (film) - Wikipedia

Disco Boy
Opera prima di Giacomo Abruzzese – Premio per il migliorcontributo artistico.
Migrante in fuga da regimi dittatoriali, Aleksei raggiunge Parigi e si arruola nella Legione Straniera con il sogno di un passaporto francese e di una nuova vita. Inviato in Nigeria per liberare dei dipendenti di una multinazionale petrolifera rapiti dai nativi, si scontra con i rapitori e uccide il capo. In un moto di pietas seppellisce il corpo e dopo averne chiuso gli occhi, la sua vita cambia radicalmente. Film di mistero e di esoterismo, danze tribali, riti radicati nella terra madre, stuprata da colonizzatori avidi e insensibili ai disastri ambientali ed ai soprusi etnici di cui sono rei. Aleksei vede tutto questo con gli occhi del nativo sepolto che lo porteranno ad incrociare gli occhi della danzatrice di nightclub, sorella del morto, e con lei intreccerà una danza rituale e spirituale foriera di una scelta di vita ormai irreversibile. Luci psichedeliche, musiche elettroniche e suggestioni immaginifiche rendono questo film imperdibile. Avrebbe meritato un riconoscimento maggiore.

Le tre cinefile perse
Serena Mirella Pia

Sanremo 3

Concludo l’esame su SanRemo, iniziato con una nota ambientale e poi con un esame legale, con una considerazione tecnica, che ho lasciato per ultima in quanto la tecnica canora è l’ultima qualità di cui si è occupato Amadeus.

Resta il dato conclusivo che il festival inteso come il regno di un presentatore lasciato libero di folleggiare talvolta guidato da un partito talvolta da un agente, alla ricerca di un successo sempre maggiore è una formula sbagliata, velleitaria e privatistica che nulla ha a che fare con il servizio pubblico.

Se poi anche il dirigente Rai delegato non ha alcuna idea di cosa sia il servizio pubblico, allora non dobbiamo meravigliarci se la famiglia Ferragni diventi maestra di moralità. D’altra parte Rai cinema aveva già inneggiato alla Ferragni dedicandole un documentario che resterà testimonianza di come si sprecano i soldi dei contribuenti.

Componente artistica:

la scarsa qualità dei brani in gara, in alcuni casi interpretati dà artisti di collaudato valore come Giorgia, Elodie, Oxa, in altri da sedicenti cantanti dai nomi improbabili e irripetibili, capaci di parlare, bofonchiare, recitare, in altri da cariatidi come i “cugini di campagna” con strumenti giocattolo, o da signore una volta ragazzine ora milf scatenate in performance pornosoft, dimostra come Amadeus direttore artistico sia il principale colpevole del risultato deprimente e dannoso del festival.

Elodie

Amadeus ha agito, forse sotto la spinta del suo agente segreto Lucio Presta o dell’ineffabile Coletta, da direttore marketing, andando a pescare con il lanternino, come si dice, tutti i personaggi/prodotto che potevano accontentare i consumatori/target, mescolandoli senza pudore e senza la minima attenzione alla qualità artistica che dovrebbe essere lo scopo del programma/servizio pubblico.

Componente extragara:

La Ferragni è una imprenditrice come lo sono Guido Barilla e la Mercegaglia. Non balla, non canta, non recita, è solo nuda, e nuda è meglio di altri imprenditori. Ma la Ferragni è una esperta di social network ed è riuscita in brevissimo tempo a moltiplicare da 0 a 1milionesettecentomila i followers di Amadeus, più quelli di Morandi, e siccome i followers sono monetizzabili, facendo un enorme favore anche a Zuckeberg grazie alla RAI, i suddetti signori guadagneranno cifre folli che si sono procurati nell’indifferenza dei vertici. In definitiva questo festival è stato un vero affare!

Avv. Michele Lo Foco