South Park: OVVERO COME IL GREVE UMORISMO SCANDALIZZA PERCHÉ CENTRA IL BERSAGLIO

Sin dalla messa in onda del primo episodio, il serial d’animazione South Park è divenuto principalmente noto per il suo umorismo scatologico, e per tanto è stato tacciato negli Stati Uniti dalle associazioni religiose – e in Italia dal Moige – di essere un prodotto altamente diseducativo, e quindi da censurare. In precedenza, stessa sorte capitò anche alla sitcom d’animazione The Simpson (1989- presente) e al mini serial Beavis & Butt-Head (1993-1997), che vennero giudicati nocivi per l’uso di un umorismo ritenuto per nulla educativo – soprattutto il secondo, in cui i due protagonisti si esprimevano con volgarità –. South Park, però, è riuscito a superare ampiamente gli illustri predecessori, attuando una satira molto più diretta e audace. Facendo un paragone cinematografico, se l’ironia “sofisticata” de I Simpson è avvicinabile a quella raffinata di Woody Allen (o dei Fratelli Marx), South Park ha una comicità demenziale simile a quella della ditta Wyans, benché abbia molti più contenuti. I creatori Matt Stone e Trey Parker, che in ogni episodio prendono di mira un determinato argomento o uno specifico personaggio pubblico, non lesinano colpi veramente bassi e duri, attaccando il soggetto prescelto con battutacce triviali o imbastendo scenette volutamente “equivoche”. Prevalentemente gli obiettivi da impallinare sono i movimenti religiosi, e i due autori non hanno risparmiato nessuna fede; ma anche la politica è stata sbeffeggiata ampiamente, soprattutto quella americana (Clinton, Bush, Obama, Trump). Per colorire queste stoccate, gli autori utilizzano, a volte molto sapientemente, anche il citazionismo cinematografico, come già accadeva ne I Simpson. Lo sdegno maggiore che ha suscitato la serie, però, è nell’aver posto al centro del serial – quindi latori dell’umorismo ideato dai due autori – quattro bambini, che si esprimono alacremente con il turpiloquio e/o dicendo amenità. Un vero atto terroristico, in un certo qual modo, perché Parker e Stone sfruttano gli usuali protagonisti piccini di fiabe e cartoons per sabotare il dorato mondo casto della pre-adolescenza. Il serial, per i suoi contenuti, è consigliato solo a un pubblico adulto, ma essendoci quattro personaggi in prepubertà, diviene appetibile cartoon anche per i piccoli spettatori.

PREISTORIA DI SOUTH PARK

Benché il serial cominciò nel 1997, esiste una preistoria. Matt Stone e Trey Parker idearono questo tipo di prodotto animato quando erano ancora degli studenti, per adempiere a un progetto universitario. Nel 1992 plasmarono un piccolo cortometraggio d’animazione di appena quattro minuti, intitolato Jesus vs Frosty, che già conteneva in abbozzo alcuni personaggi e quell’umorismo bizzarro propri di South Park. L’animazione del corto è rozza e infantile, come se fosse stata realizzata da un bambino dell’asilo, e la storiella è incentrata su quattro bambini che fanno allegramente un pupazzo di neve. L’elemento bizzarro si presenta quando mettono al pupazzo un cappello magico, che lo rende vivo e mostruoso. Il pupazzo uccide due di loro, e quindi gli altri due bambini decidono di chiedere aiuto al piccolo Gesù, che lanciando la sua aureola lo decapita. In questo quartetto manca solo il personaggio di Kyle, ma gli altri tre hanno già le fattezze di Cartman (qui chiamato Kenny), Stan e Kenny (oltre a una raffigurazione di Gesù fuori dagli schemi canonici religiosi). Questa folle e sbarazzina idea piacque talmente tanto a Brian Graden, dirigente dell’emittente televisiva Fox che, ottenuta casualmente la VHS con il suddetto corto, commissionò al duo di realizzare un altro cortometraggio. Stone e Parker realizzarono nel 1995 The Spirit of Christmas, e in questo secondo episodio, della durata di cinque minuti, i quattro bambini assumono i tratti somatici e caratteriali (oltre che vestiari) definitivi. L’umorismo, che mette al centro un combattimento tra Gesù e Babbo Natale, è condito anche da quel citazionismo che sarà presente nel futuro serial (in questo caso la lotta tra i due esponenti dello spirito natalizio ricalca il videogame Mortal Combat). Questa storiella politicamente scorretta ottenne molto successo, e quindi fu commissionato ai due creatori di realizzare una serie televisiva.

SOUTH PARK

La prima puntata andò in onda il 13 agosto del 1997, sul canale Comedy Central, e ogni episodio ha la durata di 22 minuti circa. In Italia venne trasmesso la prima volta il 6 gennaio del 2000 (insieme a Futurama di Groening), prima su Italia 1 (stagioni 1-4), poi su Paramount Comedy (5-9) e infine su Comedy Central (10-presente). La prima stagione era composta da 13 episodi, la seconda di 18, terza e quarta di 17, quinta di 14, sesta di 17, settima di 15, dall’ottava alla sedicesima di 14 episodi, e dalla diciassettesima ad oggi si è assestata su 10 capitoli stagionali.

Mettendo al centro quattro bambini di ceto sociale differente, ancora con pochissima conoscenza del mondo (la poca che hanno deriva dalla società mediocre che li circonda), i due autori fanno in modo che ogni cosa che succede nella cittadina di South Park funga da lezione per il quartetto. Con i loro occhi possono vedere le stranezze degli adulti, approcciarsi ai temi delicati della vita (etica, politica, religione, ecc.), che sono affrontati sempre con scorrettezza, ed esprimere la loro opinione, che a volte si rivela più saggia rispetto a quella degli adulti. South Park è, in un certo qual modo, una parodia del bildungsroman, perché il quartetto si scontra con i problemi della vita, ma non apprende mai fino in fondo la lezione (soprattutto il personaggio di Cartman). Stan Marsh e Kyle Broflovsky, i veri amici nel gruppo, sono una specie di alter-ego di Parker e Stone, anche perché i genitori dei due bambini hanno gli stessi nomi dei veri genitori degli autori, e Matt Stone è ebreo come Kyle. Cartman e Kenny, invece, fanno da contrappeso – quasi negativo – agli altri due. Kenny, che stravede per le ragazze con le tette grandi, rappresenta il ceto povero, e quando parla non si capisce cosa dice (solo gli altri 3 comprendono le sue salaci battute). Cartman è la rappresentazione del cittadino fascista, perché viziato, avido, razzista, antisemita ed egoista; guardandolo s’intuisce anche la mentalità dei simpatizzanti di Donald Trump.

EPISODI ENTRATI NELL’INDICE

South Park, come si è detto, sin dall’inizio si è scontrato con la censura, sia per l’umorismo ritenuto troppo volgare e sia per le offese verso le fedi religiose.

Già il primo episodio fu una bomba, mise subito in chiaro il tenore del serial: Cartman si becca una sonda anale (Cartman Gets an Anal Probe S1/E1). Il titolo è eloquente, senza tanti fronzoli, e anche i contenuti sono dello stesso livello: imprecazioni, scene bizzarre (la mega sonda aliena che esce dal posteriore di Cartman) e scene scurrili (Stan vomita in faccia a Wendy, la bambina di cui è innamorato). In questo primo assaggio di politically incorrect, però, non ci sono punzecchiature a religione o politica (oppure a temi d’attualità), solo della sana demenzialità. I primi colpi bassi a temi delicati arrivano in Damien (Niente colpi sotto l’aureola, S1/E8), in cui s’immagina uno scontro pugilistico tra Gesù e Satana (e in cui tutta la popolazione scommette sulla vittoria di Satana); e in Starvin’ Marvin (Donato l’allupato S1/E9), in cui sfottono gli aiuti umanitari in Africa (giungendo a citare Jabba the Hunt di Star Wars). Nelle stagioni successive hanno suscitato molto scalpore gli episodi: Giù le zampe dai bambini (Cartman Joins NAMBLA S4/E5), nella quale s’ironizza sulla pedofilia; Predica bene razzola male (Do the Handicapped Go to Hell? S4/E9), in cui c’è il primo colpo basso sferrato alla chiesa cattolica; Probabilmente (Probably S4/E10), seguito del precedente episodio, in cui si lanciano frecciatine alla religione battista e ai propri scopi lucrativi. L’episodio Bloody Mary (S9/E14) non venne trasmesso negli Stati Uniti, perché blasfemo nei riguardi della Vergine Maria (gli autori fanno sanguinare la Madonna dal posteriore). Gli episodi 200 (S14/E5) e 201 (S14/E6) sono stati trasmessi solo negli Stati Uniti, perché il gruppo Rivoluzione islamica annunciò, sul proprio sito, che Stone e Parker avrebbero potuto fare la fine di Theo Van Gogh. Una band in Cina (Band in China S23/E2), invece, è stato vietato in Cina, perché i due autori ironizzavano sulle censure vigenti nel paese.

PERSONAGGI NOTI MESSI ALLA BERLINA

Il primo a farne le spese fu Barbara Streisand in Mecha-Streisand (Quel mostro di Barbra Streisand S1/E12). La cantante/attrice viene ritratta come una perfidissima avida, che alla fine si trasforma in una specie di Godzilla (altra citazione cinematografica). Altro personaggio ampiamente dileggiato è Ben Affleck (rappresentato con il suo vero volto ritagliato e animato), che i due autori immaginano che sia figlio di due genitori che hanno le chiappe al posto del volto: Come mangiare col culo (How to Eat with Your Butt S5/E10); oppure nell’episodio Culone e faccia da torta (Fat Butt and Pancake Head S7/E5), nel quale oltre a prendere in giro lo stile musicale di Jennifer Lopez, sfottono nuovamente Affleck. Episodio con una critica molto personale è La passione dell’ebreo (The Passion of the Jew S8/3), nel quale Mel Gibson (con il suo volto ritagliato e animato) viene mostrato come un stupido esaltato. Bisogna ricordarsi che Matt Stone è ebreo, e Gibson con La passione di Cristo (The Passion of the Christ, 2004) ha alimentato il sentimento dell’antisemitismo. Scudisciate anche per Michael Jackson in I Jefferson (The Jeffersons S8/E6), che viene rimproverato di essere un pessimo padre (gli autori ricreano ironicamente l’episodio in cui Jackson mostrava il proprio figlio dalla finestra senza molte cautele di sicurezza).

TECNICA

Dal 1997 South Park è sostanzialmente rimasto invariato nei contenuti e nella composizione dei personaggi. Uno degli elementi funzionali del serial era il tratto d’animazione, che ricalcava i disegni dei bambini (per sottolineare quel senso di goliardia infantile). All’inizio il serial veniva creato con la tecnica dello Stop Motion in Cutout, prassi che veniva utilizzata da Terry Gilliam per i surreali siparietti del Monty Phyton’s Flying Circus. Il problema di questa tecnica sta nel tempo in cui ci vuole per realizzare un episodio: oltre 10 giorni. Quindi gli autori sono passati successivamente all’animazione digitale, che ha abbassato i tempi e i costi, anche se si è perso quell’aspetto naif.

South Park, dopo una didascalia che avverte gli spettatori che ciò che vedranno è solo pessima finzione, inizia sempre con una canzoncina che declama la bellezza della cittadina e la bontà dei cittadini. Il testo di questa Title Song è rimasto invariato, quello che è cambiato è stato il ritmo impresso alla canzone, con toni sempre più accelerati. Inoltre, le immagini che scorrono sotto la canzone ogni stagione sono differenti, perché recuperano quelle dell’anno precedente.

GUEST STARS

Nel serial The Simpson molte celebrità sono comparse in differenti episodi, accettando di prendersi allegramente in giro. La didascalia iniziale di South Park avverte, tra le altre cose, che “TUTTE LE VOCI DI PERSONE CELEBRI SONO IMITATE… PESSIMAMENTE”. Principalmente i personaggi vengono doppiati – volutamente male – dagli stessi autori, ma in differenti episodi hanno prestato la loro voce, o hanno partecipato come ospiti all’episodio, delle vere celebrità. Molto curiosa fu la partecipazione di George Clooney in Gay è bello (Big Gay Al’s Big Gay Boat Ride S1/E4), nella quale doppia l’abbaiare di Sparky, il cane di Stan. Clooney accettò volentieri perché fu uno dei primi fan del cartoon. Il cantautore Isaac Hayes ha doppiato il personaggio di Chef per ben dieci stagioni, per poi abbandonare stizzito il serial quando Parker e Stone hanno preso di mira, in Intrappolato nello stanzino (Trapped in the Closet S9/E12), Scientology, di cui Hayes è un seguace. Alcune altre star che hanno accettato volentieri di partecipare al serial, fornendo una divertente performance, sono state: il leader del gruppo The Cure Robert Smith nel già citato Mecha-Streisand; Jennifer Aniston in I cori spaccamaroni (Rainforest Shmainforest S3/E1), in cui si prendono in giro i movimenti ecologisti; Non toccate il cadavere delle vecchiette (Korn’s Groovy Pirate Ghost Mistery S3/10), nella quale il gruppo Korn si ritrova al centro di una storia di fantasmi simile a quelle di Scooby-Doo; i Radiohead interpretano se stessi in Scott Tenorman deve morire(Scott Tenorman Must Die S5/E4). Molto particolare, invece, la partecipazione di Malcom McDowell, che appare in carne e ossa come narratore della rivisitazione natalizia del noto romanzo di Charles Dickens in Grandi speranze (Pip S4/14)

SOUTH PARK E I SUOI DEBITI

South Park ha molti debiti con il serial The Simpson, e non lo ha mai nascosto, anche perché il mondo creato da Matt Groening è stato l’apripista per un nuovo modello di comicità. La riverenza nei confronti del prototipo è presente in I Simpson l’hanno già fatto (The Simpson Already Did It S6/E7). In questo episodio Butters, travestito da Professor Caos, vorrebbe vendicarsi sulla città facendo terribili scherzi, ma ogni volta che gli viene in mente un’efficace e perfida trovata, il suo assistente Generale Distruzione lo avverte che I Simpson lo hanno già fatto. Benché South Park sia originale, con un proprio efficace umorismo e un tratto d’animazione particolare, è inevitabile notare come riprenda differenti leitmotiv dalla sitcom di Groening. Innanzi tutto, il serial è ambientato in una cittadina fittizia, che è sineddoche degli interi Stati Uniti. Se Springfield è un luogo completamente inventato, nella quale la geografia cambia di volta in volta, South Park ha una base accertata, il Colorado. Dalla serie di Groening recupera anche l’idea di un piccolo nucleo di personaggi protagonisti, a cui ruotano intorno altri personaggi che possono dare vita ad altre storie. In ogni stagione c’è un episodio speciale, e se ne I Simpson è Halloween, in South Park è il Natale, proprio per sfottere maggiormente la religione. All’interno di South Park c’è un finto cartoon di produzione canadese: Trombino e Pompadour (Terrance and Phillip in originale). Questo fittizio cartoon, molto amato dal quartetto di bambini, ha lo stesso valore diseducativo di Grattachecca e Fichetto (Itchy e Scratchy) presente ne I Simpson. La differenza sta nei contenuti: il gatto e il topo hanno una comicità costruita sulla violenza (estremizzazione di Tom & Jerry) mentre i due canadesi tirano solo peti. Inoltre, attraverso i personaggi di Trombino e Pompadour, disegnati con forme rettangolari (per marcare la differenza), Parker e Stone sfottono anche il confinante Canada.

FILM E MERCHANDISING

Come accade a ogni successo cinematografico o televisivo, anche South Park ha prodotto un redditizio merchandising. Sfruttando il successo, si sono create magliette, pupazzetti, tazze ecc., raffiguranti i “piccoli eroi” del serial. La novità rispetto a quanto fece Matt Groening, fu che Trey Parker e Matt Stone realizzarono subito un lungometraggio, per sfruttare l’enorme successo che il serial aveva raccolto in appena due stagioni. Nel 1999 uscì South Park – Il film: più grosso, più lungo & tutto intero (South Park: Bigger, Longer & Uncut). Questo lungometraggio è entrato nei Guinness dei primati perché contiene il maggior numero di parolacce e altre offese (ben 399 spalmati in meno di 80 minuti).

Roberto Baldassarre